E’ in edicola l’ultimo numero della storica e prestigiosa rivista “i Catanzaresi”
La Catanzaro d’una volta, quell’antica e quella contemporanea rivivono sulle pagine patinate de “i Catanzaresi”, 110 pagine tutte a colori, formato (UNI A 4 cm 21×29,7), dorso brossurato. Tanti servizi e infinite immagini della Catanzaro d’altri tempi, con personaggi, vicende, edifici, cultura, tradizioni dell’urbe nata sui “Tre Colli” che si avvia nel Terzo Millennio all’espansione verso il mare Mediterraneo nei due poli diametralmente opposti che la bagnano: la costa tirrenica e quella jonica.
di Riccardo Elia (dalla Redazione Calabrese del Quotidiano l’Italiano)
CATANZARO – La città antica vive ancora. Ritorna prepotentemente alla ribalta, per accompagnare i suoi lettori nella pausa estiva, l’unica rivista catanzarese che difende l’orgoglio di una città nata all’epoca dei Bizantini, conquistata dai Normanni e cresciuta nei secoli sino a diventare il capoluogo della regione calabrese.
La Catanzaro d’una volta, quell’antica e quella contemporanea rivivono sulle pagine patinate de “i Catanzaresi“, 110 pagine tutte a colori, formato (UNI A 4 cm 21×29,7), dorso brossurato. Tanti servizi e infinite immagini della Catanzaro d’altri tempi, con personaggi, vicende, edifici, cultura, tradizioni dell’urbe nata sui “Tre Colli” che si avvia nel Terzo Millennio all’espansione verso il mare Mediterraneo nei due poli diametralmente opposti che la bagnano: la costa tirrenica e quella jonica.
“i Catanzaresi” che è giunta al suo sesto anno di vita, diretta dal giornalista e scrittore Riccardo Colao, nonché direttore del nostro “Quotidiano l’Italiano“, si batte per la difesa della storia e della vitalità di Catanzaro e per fare questo ha nella sua redazione personaggi come il sottoscritto che ben la conoscono e ben la frequentano da decenni.
Nella fattispecie in questo numero desidero segnalare:
Un eccellente servizio sulla centralità catanzarese rispetto al mar Jonio e al mar Tirreno a firma di Beniamo D’errico, docente di urbanistica.
Il ricordo dell’aviere Giuseppe Alfieri le cui spoglie sono tornate nella sua città d’origine dopo essere stato abbattuto nei cieli di Russia nel corso della Seconda Guerra Mondiale
Una particolare storia del futurista Marinetti che giunge di notte a Catanzaro Sala e, lasciato il treno, non trovando mezzi decide di arrampicarsi lungo i binari della tramvia e giunge “brutto, sporco e arrabbiato” nel suo Hotel Centrale … l’articolo è firmato da Gioacchino Concolino, noto storico cittadino…
E ancora tanti altri servizi di cui forniamo gli accenni delle prime pagine:
Ma sono tante le pagine degne di essere citate quanto lette e conservate… tra questa quella a firma di Romano Scaramuzzino, autore catanzarese che vive a Bergamo ci fornisce un bellissimo racconto biografico sulla nobildonna catanzarese, Donna Assunta, che sposò Giorgio Almirante
con affiancata la pagina dedicata alla “stanza” dell’avvocato Massimo Gimigliano puntualmente accattivante ed emozionante da leggere!
La copertina della rivista “i Catanzaresi” propone una suggestiva immagine di quella che un tempo era la corsia del Tram, quel Tram chiamato “desiderio” che potrebbe in parte risolvere le problematiche del traffico se fosse riesumato e ricollocato Una “chicca” particolarissima alla quale i lettori de “i Catanzaresi” sono abituati grazie alle tante testimonianze che vengono riportate e scelte dal reparto grafico.
Due altri servizi speciali meritano menzione tra gli altri: quello che viene dedicato da Rino Rubino “sui bassi catanzaresi” le abitazioni medievali purtroppo utilizzate fin nel primo dopoguerra del Secondo Conflitto.
E ancora i ricordi di tantissimi catanzaresi purtroppo passati a “miglior vita” e moltissimi riferimenti alle tradizioni storiche, letterarie e culturali del Capoluogo di Regione.
Anna Veraldi, scrittrice, poetessa e cultrice della catanzaresità propone un servizio su Gagliano e la Madonna di Porto
Ma sono tantissimi gli argomenti, che come di consueto, rendono unica questa rivista che molte altri cittadini di altre provincie vorrebbero poter avere in consultazione. Ci sono le immagini di alcune classi storiche dei vari istituti che si ritrovano dopo mezzo secolo come se nulla fosse accaduto, nella loro giovanile freschezza, si parla di cucina tipica e di poesia come quella prodotta da Luciano Torchia in “Cara Catanzaro ti scrivo… di Serafino Schipani, il poeta di Sersale… e tanto altro ancora...
come il mio articolo personale sulla storia di una ditta logistica catanzarese quela quella di Umberto Crivaro e figli…
Non manca la rubrica di Carla Benincasa con i suoi percorsi “Vichi Vichi” e Francesco Catania nella seconda parte del suo viaggio nel treno con la locomotiva a vapore…. quella della criminologa Claudia Ambrosio mentre Si conclude la storia del “trovatello” a cura di Francesco Scerbo
Non sono certo o sicuro di aver sviscerato completamente le tante notizie e i molteplici argomenti presenti in questo numero da collezione che potrete leggere subito o anche a distanza visto che “i Catanzaresi” non legano quasi mai la loro periodicità all’attualità spicciola ma mi piace chiudere ricordando l’editoriale del direttore Riccardo Colao. Sintetico ma pungente, com’é nel suo stile, Riccardo esamina con ironia la storia del Tram proprio per non restarne attaccati
Non mi resta che suggerirvi di correre in edicola per acquistare la vostra copia de “i Catanzaresi” – nonostante sia stata aumentata anche la tiratura -prima che sia troppo tardi…
Riccardo Elia
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