Tuesday, May 14, 2024
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Giovanni Paolo Bernini presenta il suo libro “Storie di ordinaria ingiustizia” sulla piattaforma online

Una citazione sarà fatta anche del caso di Giancarlo Pittelli, visto l’impegno in prima linea di Bernini e Baccolo su questo tema fin da che fu rimandato in carcere per una lettera a Mara Carfagna: fu allora che un piccolo gruppo coordinato dal consigliere parlamentare in pensione Enrico Seta e da loro due raccolse ben 3 mila firme a sostegno dell’avvocato ed ex senatore calabrese, comprese quelle di 30 parlamentari allora in carica, di molti ex, e di diverse personalità tra cui in primis l’attuale Ministro della Giustizia Carlo Nordio.


di Gianfranco Simmaco per il Quotidiano l’Italiano

ROMA – Giovanni Paolo Bernini, ex presidente di centrodestra del Consiglio comunale di Parma, venne coinvolto nel 2015 nell’indagine Aemilia, la maxi inchiesta sulle infiltrazione della ‘ndrangheta al Nord. Accusato di concorso esterno in associazione mafiosa e voto di scambio, è stato poi assolto in primo, secondo grado e pochi mesi fa terzo grado. Secondo i pm, che avevano anche chiesto la custodia cautelare in carcere nei suoi confronti, avrebbe dato cinquantamila euro al boss cutrese Romolo Villirillo in cambio di voti per le elezioni amministrative nel 2007, dove era poi risultato il più votato. Interrogato durante il processo, però, Villirillo aveva smentito di aver ricevuto un solo euro dal politico forzista.
Il maxi processo Aemilia quindi è finito con moltissime doverose condanne nei confronti di mafiosi e imprenditori collusi, ma i politici coinvolti, di centrodestra, sono stati giustamente assolti dopo una persecuzione vera e propria.
Bernini attacca e punta il dito sul lavoro del PM Marco Mescolini: a suo dire, i politici collusi stavano nel PD, mentre la magistratura, con lo zampino pure del solito Palamara, fece apposta ad ignorare le posizioni di tutti gli esponenti di centrosinistra coinvolti e a provare a screditare quelli di centrodestra in quanto non era accettabile nella rossa Emilia Romagna un’altra giunta destrorsa in quel momento storico.
Per questo Bernini da tempo chiede a gran voce la riapertura del processo Aemilia, per arrivare a far luce sulle reali collusioni politiche degli ‘ndranghetisti, una volta appurata in più gradi di giudizio la sua innocenza e l’esistenza di altri colpevoli da identificare.
Sul tema Bernini, che ancora oggi fa politica come da sempre nel centrodestra, ma grazie alla doppia tessera sostiene pure i radicali per le loro battaglie garantiste (si è impegnato di recente per i referendum Giustizia), ha anche scritto un libro, “Storie di ordinaria ingiustizia”, con prefazione di Vittorio Feltri, per Mediolanum Editori, nel 2019.
Negli ultimi mesi ha raccontato la vicenda sia in un’intervista ad Irene Testa nel di lei nuovo libro, sia in vari eventi, spesso a fianco di altre persone in qualche modo coinvolte dalla storia, come l’ex Ministro Carlo Giovanardi, l’ex magistrato Luca Palamara e il giornalista Giovanni Maria Jacobazzi (ai tempi comandante della polizia municipale a Parma, pure lui vittima di un’inchiesta giudiziaria politicizzata), o di giornalisti come Alessandro Sallusti e attivisti per la Giustizia giusta come Umberto Baccolo.
Stasera, alle 21, proprio sulla pagina Facebook garantista di Umberto Baccolo e della sua compagna Elisa Torresin, Folsom Prison Blues, che da circa 3 anni organizza dirette su carcere e malagiustizia (oltre 150 fino ad oggi, con protagonisti che comprendono Otello Lupacchini, Salvatore Buzzi, Valerio Fioravanti e Francesca Mambro, Raffaele Sollecito, Federico Ciontoli, Nino Caianiello, Rita Bernardini, Sergio D’Elia, Marco Boato, Vittorio Sgarbi, Gherardo Colombo, Clemente Mastella, Bobo Craxi, Gian Domenico Caiazza, Carlo Taormina, Simonetta Matone, Cinzia Leone, Giuliano Castellino, Maurizio Murelli, Carmelo Musumeci, Mario Tuti, Giampaolo Manca, Roberto Giachetti, Roberto Rampi, Maria Brucale, Andrea Colombo, Alessandro Barbano, Elisabetta Zamparutti, Santi Consolo, Mauro Palma, Vittorio Pezzuto, Amedeo Laboccetta, Marco Taradash, Giuseppe Rossodivita, Enzo Raisi, Stefano Anastasìa, Roberto Jonghi Lavarini, Samuele Ciambriello, Rainaldo Graziani, il presidente della CEI cardinale Mario Zuppi…), a volte trasmesse anche su Radio Radicale, Giovanni Paolo Bernini tornerà a parlare approfonditamente dell’argomento, proprio in compagnia di Jacobazzi (firma del quotidiano dell’avvocatura, Il Dubbio, diretto da Davide Varì) oltre che di appunto Baccolo (membro del consiglio direttivo di Nessuno tocchi Caino e portavoce del Comitato Riforma Giustizia) e Torresin.

Una citazione sarà fatta anche del caso di Giancarlo Pittelli, visto l’impegno in prima linea di Bernini e Baccolo su questo tema fin da che fu rimandato in carcere per una lettera a Mara Carfagna: fu allora che un piccolo gruppo coordinato dal consigliere parlamentare in pensione Enrico Seta e da loro due raccolse ben 3 mila firme a sostegno dell’avvocato ed ex senatore calabrese, comprese quelle di 30 parlamentari allora in carica, di molti ex, e di diverse personalità tra cui in primis l’attuale Ministro della Giustizia Carlo Nordio.
Ministro che già in un dibattito televisivo, presente Sallusti, ascoltò con interesse e commentò partecipe il racconto di Bernini su Aemilia e la sua persecuzione giudiziaria, in quel caso definita dal politico emiliano non errore, ma crimine giudiziario.
Ora che Nordio è Ministro, è a lui che sia Bernini che Baccolo e gli altri si rivolgono con fiducia per porre la medesima attenzione e sensibilità che aveva mostrato ai tempi su casi come Aemilia e quello di Pittelli.

testatina

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