Sunday, April 28, 2024
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La Filiera Culturale della Città di Foggia è un movimento ideologico nato a Foggia il 14 aprile del 2021. In risposta agli impatti devastanti del Covid-19 su tutto il settore, essa riunisce operatori e fruitori per promuovere la conoscenza, il confronto continuo e la comunione di intenti finalizzati alla ripresa di un intero comparto in grave difficoltà

La Filiera propone da subito una visione innovativa, in cui tutte le sue numerose professionalità sono collegate come anelli di una stessa catena, con un approccio necessariamente collettivo e inclusivo. Nella cultura, ogni professione è un anello essenziale e la cultura non può prosperare se uno degli anelli si spezza.


di Gianfranco Simmaco per il Quotidiano l’Italiano

FOGGIA – La Filiera Culturale della Città di Foggia è un movimento ideologico nato a Foggia il 14 aprile del 2021. In risposta agli impatti devastanti del Covid-19 su tutto il settore, essa riunisce operatori e fruitori per promuovere la conoscenza, il confronto continuo e la comunione di intenti finalizzati alla ripresa di un intero comparto in grave difficoltà.

La Filiera propone da subito una visione innovativa, in cui tutte le sue numerose professionalità sono collegate come anelli di una stessa catena, con un approccio necessariamente collettivo e inclusivo. Nella cultura, ogni professione è un anello essenziale e la cultura non può prosperare se uno degli anelli si spezza.

Il primo Documento / Manifesto della Filiera del 2021 contiene tre obiettivi primari: il censimento, comunale e regionale, delle persone operanti nel settore culturale; la costituzione di tavoli permanenti, per innescare in comuni e regioni un confronto continuo e per concordare obiettivi tra operatori e pubblica amministrazione; infine  l’implementazione di aiuti agli operatori del settore (dopo averli censiti) colpiti da interruzioni lavorative causate dai lockdown e, potenzialmente, anche da altri fattori. Ad oggi, circa il 50% degli operatori culturali è stato fermato dai due anni e mezzo di blocchi Covid, un numero impressionante di risorse intellettuali disperse o ricollocate.
Per raggiungere ed ampliare gli obiettivi iniziali, nel 2023 la Filiera decide di organizzare direttamente i Tavoli Permanenti: incontri mensili ospitati in importanti centri culturali cittadini di Foggia. Ciascun Tavolo ha affrontato tematiche eterogenee e cruciali per il futuro del settore culturale ed ha rafforzato l’identità e il respiro nazionale del movimento ideologico.

Elenco dei Tavoli e delle strutture ospitanti:

  1. 30 Gennaio: Biblioteca La Magna Capitana
  2. 27 Febbraio: Teatro Regio di Capitanata
  3. 28 Marzo: Accademia di Belle Arti
  4. 27 Aprile: Accademia Musical Art (A.M.A)
  5. 24 Maggio: Sala Rosa del Vento della Fondazione dei Monti Uniti

Le tematiche emerse durante i Tavoli Permanenti sono l’espressione di operatori da tutta Italia nel settore della cultura, dello spettacolo e delle attività connesse, di intellettuali, di amministratori e di fruitori. Ecco una sintesi dei temi più dibattuti, fulcro di questo Secondo Documento della Filiera:

1 – Necessità di dialogo continuo e competente con le amministrazioni:

Il difficile rapporto tra operatori culturali e attori politici e istituzionali è stato espresso in numerosi interventi, evidenziandosi come la maggiore criticità per la conoscenza e lo sviluppo del comparto.

Praticamente tutti i lavoratori, gran parte dei cittadini ed anche alcuni giornalisti hanno evidenziato quanto siano necessarie e fondamentali le rappresentanze efficaci e un dialogo aperto e diretto con le pubbliche amministrazioni.

Tale dialogo è essenziale per far conoscere e comprendere le realtà del settore culturale e per indirizzare in modo competente le decisioni e i bandi che riguardano la cultura e lo spettacolo, garantendo che anche le voci degli operatori culturali vengano riconosciute, ascoltate e rispettate.

Tale tema, affacciatosi timidamente nei primi Tavoli, ha poi pian piano manifestato la sua enorme portata, sino a giungere agli ultimi con aspre condanne sulle responsabilità di cattive realizzazioni di programmi culturali, gestiti con modi clientelari e mirati al solo intrattenimento, senza prospettive o ambizioni a medio-lungo termine che favorissero vere crescite culturali nei territori cittadini. È stato reso evidente quanto ciascun ufficio pubblico che affronti ambiti culturali necessiti assolutamente di competenze approfondite e specifiche, oltre che di capacità di conoscenza, dialogo e trasparenza verso il comparto di cui si occupa. Chiediamo meno burocrazia e più competenze da chi ci amministra e ci aspettiamo, quindi, un nuovo approccio inclusivo, per creare legami più forti tra il settore culturale e i territori.

2 – La solitudine degli operatori culturali:

L’isolamento e la solitudine degli operatori culturali sono apparse nette e inequivocabili come alcune delle preoccupazioni più significative dei lavori. È stato sottolineato quanto il Covid abbia creato o peggiorato le divisioni fra operatori culturali, già parzialmente in atto in zone con mercati meno floridi e/o in luoghi amministrati con intenzioni di frammentazione e, a volte, di controllo politico del settore culturale. La Filiera, che ritiene la solidarietà tra gli operatori un pilastro fondamentale e terapeutico, ha studiato e riconosciuto questo problema e lavora per creare reti di supporto e spazi di collaborazione che favoriscano la condivisione di risorse e idee. È anche emersa l’opportunità di una formazione fiscale / giuridica per i lavoratori dello spettacolo, in modo da far conoscere e valutare l’ambiente in cui operano e per interagire in modo efficace con i datori di lavoro o con le istituzioni, forti di una rappresentanza competente ed adeguata. Il sentirsi anelli di una stessa catena, il riconoscersi lavoratori di uno stesso comparto ha indubbie ricadute positive nei rapporti interni e in quelli con le pubbliche amministrazioni, il che conduce ad una vita lavorativa qualitativamente migliore e alla conseguente crescita culturale di intere aree geografiche. La compattezza e lo stato di salute del comparto culturale rappresentano una vera cartina al tornasole sulla qualità della vita in un territorio. In caso contrario, il degrado e la prevaricazione con modalità incivili e spesso mafiose, inevitabilmente, prendono il sopravvento. Dove c’è cultura, non c’è malaffare.

3 – Misure di sostegno, bandi, finanziamenti:

La pandemia ha colpito duramente il settore culturale e sono state richieste misure di sostegno economico dirette o indirette, purtroppo spesso fallite. È stata evidenziata l’urgenza ancora attuale di misure concrete per aiutare il comparto a riprendersi.

Tra gli argomenti più trattati, si palesa anche il superamento del difficile rapporto arte / ricerca di finanziamenti, specie se tali finanziamenti devono essere generati da bandi e avvisi pubblici, che andranno concepiti e gestiti in modi decisamente più competenti e consapevoli di una nuova conoscenza effettiva del comparto.

In un mercato dalle regole difficili e in un settore che ha ricevuto un gravissimo colpo dalla pandemia, i finanziamenti statali e locali spesso confluiscono verso alcune aree, lasciando poco ad altre (come accade per il F.U.S., la cui grande maggioranza di fondi è destinata alle fondazioni lirico-sinfoniche e agli spettacoli di prosa teatrali, lasciando briciole a danza, nuove produzioni giovanili, spettacolo viaggiante, etc).

Spesso, i bandi privilegiano in modo sproporzionato il curriculum di chi richiede un finanziamento, lasciando in secondo ordine la qualità della progettualità e delle proposte. Si crea così un circolo vizioso, in cui vincono sempre gli stessi e non c’è spazio per chi si affaccia al mondo artistico, anche con idee innovative e brillanti. Ci sono casi di strutture che vivono di fondi pubblici da sempre e che non intendono staccarsi da esse, ostacolando così gli aiuti alle nuove leve ed opponendosi ad una logica di sacrosanta alternanza nell’assegnazione di risorse pubbliche.

Infine, il mancato riconoscimento di interi settori della catena di produzione dello spettacolo dal vivo, che negli stessi codici ATECO non hanno una voce conforme, ha fatto sì che diverse misure di sostegno non fossero accessibili a molte professionalità. La necessità dei censimenti capillari territoriali e di misure concrete per aiutare il settore a rafforzarsi è, dunque, estremamente attuale. Richiediamo competenza e studio del comparto in sinergia con chi ne fa parte.

4 – La stampa e gli amministratori. La Filiera “come istituzione nelle istituzioni”:

La stampa è stata ritenuta intellettualmente affine al settore culturale e, quindi, invitata a partecipare ai Tavoli. È emerso che l’empatia fra la cultura e la stampa sono ritenute importanti per un sostegno reciproco. Da parte di essa, ma anche da diversi amministratori locali, sono arrivati inviti espliciti alla Filiera a continuare e a contribuire al dibattito degli obiettivi culturali, creando reputazione per il settore e “diventando sempre più una istituzione dentro le istituzioni”. Pur essendo la Filiera un movimento orizzontale, prende atto della considerazione e del rispetto ricevuto, augurandosi che possano crescere ancora di più con obiettivi raggiunti.

5 – Spazi di lavoro collettivi e poli permanenti:

E’ stata evidenziata anche una certa necessità di sviluppare spazi di lavoro collettivi e poli permanenti, utilizzati da artisti e maker anche nelle periferie, per favorire la condivisione di risorse e idee, contribuendo alla crescita e alla sostenibilità del settore.

Il tema della sostenibilità è stato affrontato da diversi operatori, ipotizzando anche reti di supporto che non debbano per forza attingere a fondi pubblici.

6 – Considerazioni finali:

Con gli oltre sessantacinque interventi e le migliaia di ore/persona impiegate a titolo volontario da molti di noi, oltre a sollevare le criticità e a delineare un nuovo percorso per il settore cultura, la Filiera Culturale ha di fatto dimostrato che il confronto schietto fra operatori e amministratori è possibile, creando un format ripetibile ovunque e prendendo atto che esistono numerosi strumenti potenziali e reali che portano spesso ad una sola destinazione: la volontà politica. Quando questa viene utilizzata in modo sano, i problemi diminuiscono.

Dopo tre anni di lotte, la Città di Foggia avrà finalmente un Censimento Capillare delle persone che operano nella Cultura e nello Spettacolo, un vero strumento comunale di profilazione, consapevole che il nostro comparto non è composto soltanto da associazioni e da teatri, ma da oltre 115 professioni differenti. Da Foggia, noi vorremmo che l’attività della Filiera facesse da modello anche per altri territori, perché ogni Comune d’Italia possa censire i propri operatori, dialogare e progettare con loro, gettando le basi per un futuro più inclusivo e prospero per la cultura e lo spettacolo in ogni punto del Paese.

La solidarietà, il dialogo e l’azione congiunta sono gli strumenti chiave per il successo di questa missione.

Per questo chiediamo al Governo, alle Regioni e a ciascun Comune d’Italia di implementare strumenti di profilazione del comparto culturale in ciascun territorio e di dialogare in modo permanente con i suoi esponenti.

“Non c’è presa di coscienza senza dolore” (Carl Gustav Jung)

Foggia, 11 settembre 2023
La Filiera Culturale

Elenco dei relatori in ciascun tavolo

30 Gennaio: Biblioteca di Foggia La Magna Capitana

Marco Maffei – tecnico del suono (Filiera Culturale); Feliciano Chiriaco – musicista (Filiera Culturale); Roberto Moretto – videomaker e produttore (Filiera Culturale); Michele Bonfitto – musicista e musicoterapeuta (Filiera Culturale); Niki dell’Anno – film maker (Filiera Culturale);  Francesca Trisciuoglio Capozzi – coreografa (Filiera Culturale); Giovanni Calabrese – organizzatore di eventi; Luigi Garofalo – psicologo; Danilo Gallo – musicista (Filiera Culturale); Peppino D’Urso – già presidente Teatro Pubblico Pugliese; Giuseppe Messina – presidente del Presidio del libro;  Pasquale Cataneo – cittadino / politico; Sergio Grillo – film maker (Filiera Culturale); Francesco Strippoli – giornalista, fruitore culturale (Filiera Culturale); Salvatore Imperio – operatore comunicazione culturale (Filiera Culturale)

27 Febbraio: Teatro Regio di Capitanata

Carlo Bonfitto – direttore artistico compagnia teatrale (Filiera Culturale); Sergio Grillo – film maker (Filiera Culturale); Antonio Tasso – già parlamentare (Filiera Culturale); Massimiliano Arena – presidente Accademia di Belle Arti di Foggia; Francesca Trisciuoglio Capozzi – coreografa (Filiera Culturale); Pierpaolo Capovilla – cantante, musicista, autore (Filiera Culturale); Piero Paciello – direttore del quotidiano “l’Attacco”; Mimmo Morsuillo – direttore de La Città del Cinema; Marco Maffei – tecnico del suono (Filiera Culturale); Pasquale Cataneo – cittadino / politico; Pino Casolaro – attore (Filiera Culturale); Francesco Strippoli – giornalista, fruitore culturale (Filiera Culturale); Andrea Marchesino – musicista (Filiera Culturale); Matteo Bonfitto – operatore culturale

28 Marzo: Accademia di Belle Arti di Foggia

Massimiliano Arena – presidente Accademia di Belle Arti di Foggia; Marco Maffei – tecnico del suono (Filiera Culturale); Salvatore Imperio – operatore comunicazione culturale (Filiera Culturale); Alfredo De Biase – funzionario Ministero della Cultura / Archivio di Stato di Foggia; Enrico Colecchia – regista televisivo; Alessandro Galano – autore / giornalista Foggia Città Aperta; Giovanna Maffei – organizzatore eventi culturali (Filiera Culturale); Francesca Trisciuoglio Capozzi – coreografa (Filiera Culturale); Giovanni Quarato – cittadino, attivista politico; Valentino Corvino – musicista e direttore d’orchestra (Filiera Culturale); Lucia Aprile – cittadina / comitato La Società Civile; Enrico Ciccarelli – giornalista; Sergio Grillo – film maker (Filiera Culturale); Eva Rutica – tecnico video (Filiera Culturale)

27 Aprile: Accademia Musical Art (A.M.A)

Rosanna Giampaolo – artista (Filiera Culturale); Salvatore Imperio – operatore comunicazione culturale (Filiera Culturale); Paolo Citro – regista / direttore Accademia Musical Art (Filiera Culturale); Commissario Prefettizio Vincenzo Cardellicchio – Comune di Foggia; Franco Salcuni – direttore Festambiente Sud; Eva Rutica – tecnico video (Filiera Culturale); Antonello Cresti – critico musicale, saggista; Davide Gravina – titolare service audio/luci; Fabio Lattuchella – giornalista Foggia TV; Antonella Caruso – giornalista; Marco Maffei – tecnico del suono (Filiera Culturale); Andrea Castriotta – cittadino / attivista sociale

24 Maggio: Sala Rosa del Vento della Fondazione dei Monti Uniti di Foggia

Aldo Ligustro – presidente Fondazione dei Monti Uniti di Foggia; Carmen Battiante – direttrice d’orchestra (Filiera Culturale); Gigliola Fania – vicepresidente dell’organo d’indirizzo della Fondazione dei Monti Uniti; Luca Gaudiano – cantattore (Filiera Culturale); Massimiliano Nardella – direttore della testata giornalistica FoggiaToday; Peppino D’Urso – già presidente del Teatro Pubblico Pugliese; Gian Luca Cavallini – tecnico del suono / RF manager (Filiera Culturale); Filippo Santigliano – direttore della redazione di Foggia della Gazzetta del Mezzogiorno; Grazia di Bari – delegata alle Politiche Culturali, Patrimonio Materiale e Immateriale e Valorizzazione dei Borghi, consigliera della Regione Puglia; Marco Maffei – tecnico del suono (Filiera Culturale); Rosanna Giampaolo – artista (Filiera Culturale).

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