Malfunzionamento e carenza di trasparenza amministrativa da parte degli uffici del comune di Catanzaro stante i tantissimi casi di “mala burocrazia” che vedono protagonisti e vittime incolpevoli cittadini.
“Ad oggi, purtroppo, appare del tutto evidente come il “nuovo corso”, o presunto tale, incarnato dal prof. Fiorita, (alias il “sindaco ridens”) non abbia dato evidenti segnali di discontinuità con il passato tanto che non vi è traccia, in questi primi otto mesi di amministrazione, di segnali che vadano nella direzione di porre in essere quegli aggiustamenti necessari per consentire alla macchina amministrativa ed agli uomini che la guidano di raggiungere nuovi traguardi basati su trasparenza, legalità e tutela dei diritti”.
di Ivan Trigona per il Quotidiano l’Italiano
CATANZARO – La cattiva politica ha un terreno fertile su cui fiorire e maturare: quello della pessima
burocrazia! – E’ quanto sostiene il consigliere comunale catanzarese Riccio che sta combattendo una dura battaglia per migliorare la qualità dei rapporti tra istituzioni e cittadini.
“Ed è pleonastico rilevare come la riflessione si debba spostare su dirigenti e funzionari della nostra Amministrazione – ha scritto alla nostra redazione – alla quale hanno sempre e solo preteso senza dare quel contributo che era doveroso offrire in ogni momento in cui si avvertiva il bisogno al passo con i tempi”.
“Oggi continuiamo ad assistere da parte di Dirigenti e Funzionari, a richieste di prebende, di indennità supplementari, di posizioni organizzative senza che ci siano mai state le consequenziali ricadute nel soddisfacimento delle sacrosante e legittime richieste dei cittadini che oggi più che mai, soprattutto per i balzelli che gravano e la crisi in atto, ne gridano il diritto” – Ha affondato Riccio. per poi entrare persino nel merito.
“Gli esempi sono a migliaia di queste assenze di risultati, basti pensare agli svariati milioni di euro che l’Amministrazione comunale di Catanzaro è costretta a pagare continuamente per le cause perse in Tribunale per le quali i Dirigenti non solo non sono chiamati patrimonialmente alle loro responsabilità, ma addirittura, senza colpo ferire, proseguono la loro attività pretendendo per gli anni avvenire ulteriori premi e indennità di risultato.”
“Questo stato di cose, ha proseguito il consigliere comunale – se vogliamo veramente operare una rivoluzione culturale che esplichi una ricaduta positiva sulla collettività, deve necessariamente cambiare.
L’Amministrazione deve obbligatoriamente studiare e porre in essere un radicale cambiamento anche nel funzionamento degli Uffici. Dobbiamo mettere fine alla cristallizzazione dei ruoli e di chi gestisce da anni sempre lo stesso Servizio con risultati deleteri per la vita amministrativa di questa Città.
Una classe politica deve ritenersi valida quando dimostra di ben conoscere la realtà nella quale ha scelto di svolgere il delicato ruolo e quando si confronta con la gente, gli imprenditori e le forze sociali ponendo in essere le giuste azioni, gli strumenti legislativi e regolamentari adeguati, fissando gli obiettivi strategici ed operativi, con l’emanazione di valide direttive alle quali i Dirigenti si devono scrupolosamente attenere per rispondere del loro operato fino al licenziamento in caso d’inerzia.
Quindi è opportuno, da subito, mettere mano a quello che è il funzionamento degli uffici e finalizzarlo a obiettivi precisi che rappresentino quel bene comune a cui la politica deve tendere in ogni sua azione”.
“Ad oggi, purtroppo, appare del tutto evidente come il “nuovo corso”, o presunto tale, incarnato dal prof. Fiorita, – ha poi tirato in ballo anche il “sindaco ridens” il consigliere Riccio – non abbia dato evidenti segnali di discontinuità con il passato tanto che non vi è traccia, in questi primi otto mesi di amministrazione, di segnali che vadano nella direzione di porre in essere quegli aggiustamenti necessari per consentire alla macchina amministrativa ed agli uomini che la guidano di raggiungere nuovi traguardi basati su trasparenza, legalità e tutela dei diritti”.
I fini troppo spesso clientelari all’interno della Pubblica Amministrazione non si attuano solamente con l’arrogante spendita di soldi pubblici da parte di alcuni politici (fortunatamente non tutti) ma anche con la peggiore inerzia ed inefficacia dell’apparato burocratico!
Come possiamo pretendere che le cose cambino se agiamo sempre allo stesso modo?
Se si continuano a difendere orticelli e rendite di posizione all’interno della macchina amministrativa?
Oggi occorre mettere in campo non soltanto soluzioni nuove che diano risposte ad ataviche problematiche, ma, soprattutto, azioni che salvaguardino tutti: uffici, lavoratori, cittadini, imprese.
Il lavoro da salvaguardare non è solo quello degli occupati delle partecipate ma è anche quello delle numerose aziende che operano sul territorio, che rispettano le regole, si adeguano agli atti prodotti da questa amministrazione ma puntualmente vengono terrorizzati, vessati, sottoposti ad azioni di arbitrario accanimento e puniti senza che ce ne siano i presupposti ma solo perché gli uffici sono luoghi dove consumare improponibili vendette, poco importa se a spese dei cittadini, o dove esercitare un ruolo che spesso e volentieri sconfina nell’abuso e nell’eccesso di potere che serve per spegnere quella sete di vanità e ridurre quel senso di grande frustrazione che pervade più di un dipendente !
La discrezionalità palese che alberga in più di un dipendente, mai frenata da dirigenti ed esecutivo e che molte volte si poggia sul nulla o sulla distorta lettura degli atti per ignoranza o incompetenza, provocano danni economici e d’immagine all’Ente Comune.
Questo stato di cose deve necessariamente cambiare se vogliamo veramente operare una rivoluzione culturale che esplichi una positiva ricaduta sulla collettività !” – ha tuonato Riccio.
L’amministrazione deve necessariamente studiare e porre in essere una radicale metamorfosi per il funzionamento degli uffici. Occorre mettere fine alla cristallizzazione dei ruoli e di chi gestisce da anni sempre lo stesso servizio con risultati deleteri per la vita democratica ed amministrativa di questa città!!!
Una classe politica e dirigente può ritenersi valida solo quando dimostra di ben conoscere la realtà nella quale ha scelto di svolgere il delicato ruolo e quando si confronta con la gente, gli imprenditori, gli ordini professionali, le forze sociali per porre in essere le giuste azioni, gli strumenti legislativi e regolamentari e fissare modalità operative e obiettivi strategici.”
Ha così concluso il “je accuse” del consigliere comunale Riccio.
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