Mattarela: Italia da sempre impegnata nell’accoglienza e protezione dei rifugiati
Roma, domenica 20 giugno – Oggi, 20 giugno, ricorre la Giornata Mondiale del Rifugiato, istituita il 4 dicembre del 2001…
Roma, domenica 20 giugno – Oggi, 20 giugno, ricorre la Giornata Mondiale del Rifugiato, istituita il 4 dicembre del 2001 dall’Onu. Chi è colui che può essere considerato un rifugiato?
Per essere chiari ci serviamo dell’articolo 1A della Convenzione di Ginevra che definisce Rifugiato colui che “temendo a ragione di essere perseguitato per motivi di razza, religione, nazionalità, appartenenza ad un determinato gruppo sociale o per le sue opinioni politiche, si trova fuori del Paese di cui è cittadino e non può o non vuole, a causa di questo timore, avvalersi della protezione di questo Paese; oppure che, non avendo cittadinanza e trovandosi fuori del Paese in cui aveva residenza abituale a seguito di tali avvenimenti, non può o non vuole tornarvi per il timore di cui sopra”.
L’Italia si è da sempre prodigata per l’accoglienza e la protezione delle persone che si trovano in queste condizioni, adoperandosi per la loro piena inclusione in ogni ambito della società, dal lavoro allo studio e alla salute.
Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nella sua dichiarazione rilasciata per questa ricorrenza ha voluto sottolineare l’impegno del nostro paese e l’intenzione di rafforzarlo in questo periodo di pandemia.
Di seguito riportiamo la dichiarazione integrale:
«Il diritto internazionale prevede protezione per coloro che sono costretti ad abbandonare la propria casa e il proprio Paese in ragione di conflitti, persecuzioni, condizioni climatiche, calamità naturali e carestie.
Oltre 80 milioni di persone sono in fuga, secondo l’Alto Commissario delle Nazioni Unite che, ad oggi, si trova a proteggere quasi 100 milioni di individui.
La Giornata odierna impone una riflessione per rendere effettivo l’esercizio di questa responsabilità internazionale.
Storie individuali e di popoli, anche geograficamente vicini, fanno appello al nostro senso di solidarietà, ancorato ad alti doveri morali e giuridici.
La protezione della vita umana, il salvataggio dei profughi, il sostegno ai sofferenti nelle crisi umanitarie, l’accoglienza dei più vulnerabili, sono impegni cui la Repubblica Italiana, in collaborazione con l’Unione Europea e le organizzazioni internazionali, non si è mai sottratta, anche nei tempi recenti segnati dalla pandemia.
Rivolgo un sentito ringraziamento alle donne e agli uomini delle varie amministrazioni che, con dedizione e spirito di servizio, assicurano quotidianamente l’operatività della protezione internazionale.
Vorrei ricordare altresì la generosità con cui privati cittadini, organizzazioni della società civile e istituzioni religiose si prodigano nel nostro Paese per assistere i rifugiati, anche promuovendo esperienze innovative quali i corridoi umanitari, significativo esempio in materia di accoglienza a livello europeo».
Saverio Fontana
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