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Padre Pio: Il Santo perseguitato e ora nel volume io: Miracolato da Padre Pio, scritto da Brunetto Fantauzzi

Il libro-raccolta dello scrittore-giornalista è un atto di coraggio in difesa del Santo ed è al tempo stesso un duro colpo a chi voleva Padre Pio in atteggiamenti peccaminosi con le donne a lui vicine e a chi in tutti questi anni ha intinto la penna nell’inchiostro al veleno.

By L'Italiano , in Letteratura Spettacolo , at 10 Agosto 2021 Tag: , , ,

di Mary Maria Mazza

Spentesi negli anni le polemiche che alcuni mesi fa riempirono giornali, talk show e blog, con il volume si Sergio Luzzatto su Padre Pio, Fantauzzi pubblica un nuovo volume “diverso” ed originale, vero, con un attacco agli attacchi di sempre alla sacralità di Padre Pio.

Al contrattacco va Brunetto Fantauzzi con Padre Pio: Il Santo perseguitato e ora nel volume io: Miracolato da Padre Pio.

Quasi in un’antologia, Fantauzzi raccoglie i testi più significativi e documentativi della verità provata contro le fandonie sparse sul Santo, a partire dalla storia delle stimmate dai detrattori definite “sovrastrutture o semplici proiezioni mentali”. Fantauzzi fa parlare scrittori ed amici con l’obiettivo di dimostrare “come i vecchi sospetti” raccolti da Mario Guarino, prima e da Luzzatto, dopo, siano stati alibi per attacchi gratuiti e immotivati, proprio cominciando dal tema delle stimmate che lo stesso Padre Agostino Gemelli, lungamente contrario al frate di San Giovanni Rotondo, dovette ammettere, alla fine dei suoi giorni che si era sbagliato e gli chiedeva scusa. E poi tutte le accuse, tutte le falsità, le bugie, gli inganni che fecero crollare anche la buona fede di Papa Giovanni che, circondato e aizzato da collaboratori interessati ad usar il “tesoro di Padre Pio” per ripianare il buco nero provocato dallo scandalo Giuffrè, dava credito, seppur con il beneficio dell’inventario (sic vera sunt), alle malelingue. Oltre alla falsità sulle stimmate Fantauzzi raccoglie testi che smentiscono la versione di un Padre Pio <<clerico-fascista>> e reazionario fomentatore di repressioni e stragi, quasi “causa dell’eccidio di San Giovanni Rotondo del 1920”. Quanti “ processi”, quanti fastidi hanno procurato queste piaghe al “povero” Padre Pio, quante umiliazioni anche dal suo stesso ordine, dalla Chiesa, dai superiori, a cominciare dal suo vescovo che lo osteggiava in tutti i modi, privandolo anche degli uffici religiosi.  Dagli inganni alle insidie del male alle condanne del magistero ecclesiastico in occasione delle ispezioni che vennero effetuate negli anni ‘20, in relazione al fenomeno delle stimmate per finire agli anni ’60 quando posero i microfoni nei confessionali per non parlare degli anni 1955-1958, quando a seguito della clamorosa sconcertante campagna scandalistica sulla stampa nazionale e internazionale, esplosa in seguito al crollo dell’ex banchiere Giambattista Giuffrè , e alla richiesta di prestiti fatta dai Cappuccini – sempre tramite Padre Pio – alla Casa Sollievo. Una campagna denigratoria che portarono al frate addirittura misure disciplinari diocesane, nello stesso periodo in cui alcuni ecclesiastici e Cappuccini gli sistemarono microfoni e registratori magnetici, dove Padre Pio conversava con certi “fedelissimi” che pretendevano esserne gli arbitri. Gli scandali dei microfoni, del coinvolgimento dell’ordine Cappuccino nell’affare Giuffrè, la ritrosia  di Padre Pio nel volere essere coinvolto in un vertiginoso giro di “soldi facili”, le persecuzioni e le misure adottate in occasione della visita apostolica di mons. Carlo Maccari nel 1960, il manifesto scetticismo di autorizzare i gruppi di preghiera di Vicenza di mons. Girolamo Bortignon, sono noti a tutti coloro  che hanno frequentato la spiritualità del Padre. C’è un motivo più semplice e profondo: nella sua esistenza, Padre Pio ha dovuto dividere le sue energie tra la lotta contro il demonio e quella contro altri nemici: nemici terreni, in giacca e cravatta, ma anche in tonaca. Da Padre Agostino Gemelli, il fondatore dell’Università Cattolica, che negli anni venti pose pesanti interrogativi sull’autenticità delle stimmate, a monsignor Carlo Maccari autore negli anni sessanta di una relazione durissima, considerata per molto tempo una “pietra tombale” alla beatificazione. Una guerra condotta con tutti i mezzi. Nel 1960 (erano i tempi del Sifar, è vero, ma chi l’avrebbe mai detto che anche in Chiesa…) persino un registratore nascosto nella cella da un confratello-Giuda che aveva agito d’accordo con un prete romano, Umberto Terenzi, parroco del Divino Amore. Volevano arrivare a dimostrare che Padre Pio (allora già ultrasettantenne) aveva rapporti sessuali con le pie donne del convento! Il libro-raccolta dello scrittore-giornalista è un atto di coraggio in difesa del Santo ed è al tempo stesso un duro colpo a chi voleva Padre Pio in atteggiamenti peccaminosi con le donne a lui vicine e a chi in tutti questi anni ha intinto la penna nell’inchiostro al veleno.

                                                                                    Mary Maria Mazza

Il Giornalista Scrittore Brunetto Fantauzzi

Brunetto Fantauzzi è uno scrittore e giornalista. Nato a Balsorano (Abruzzo) nel 1947, entra in convento a 11 anni con la convinzione di diventare Papa, ma la vocazione più forte è stata quella di diventare papà. Autodidatta, ovvero self made man. E’nel giornalismo dove dimostra le sue maggiori capacità e qualità e a soli 15 anni pubblica in prima pagina il primo servizio sul quotidiano “Il Messaggero”. Iscritto all’albo dell’Ordine Nazionale dei Giornalisti dal 1978 ha collaborato tra gli altri, con la Rai tv e radio ed altre testate quotidiane a livello locale e nazionale, primo tra  tutti “Il Messaggero” che lui considerava quasi una fede. Dal 1969 in qualità di corrispondente, informava i cittadini su tutti gli eventi della provincia rendendosi anche protagonista di numerose battaglie e inchieste giornalistiche. Corrispondente dell’ANSA (Agenzia Nazionale Stampa Associata). Inoltre, ha collaborato con la rivista “Estro” e con altri periodici quali “Il Corriere della regione Lazio”. Si iscrive alla Scuola Superiore di giornalismo presso l’Università di Urbino Carlo Bò , dove consegue la laurea in Scienze delle Opinioni Pubbliche. Si specializza in circolazione aerea presso la scuola Aeronautica di Taranto. All’Università “Pro Deo” di New York frequenta stage e master di editoria, giornalismo, marketing e pubblicità, conseguendo i relativi attestati di doctorate. Collabora con mostri sacri del giornalismo italiano: con Ruggero Orlando ad “ABC”, con Paolo Cavallina a “Il giornale del Mezzogiorno”, importanti testate quali “L’ Occhio” diretto da Maurizio Costanzo e “Vip” diretto da Paolo Mosca. Collaboratore di Paese Sera, Il Tempo, L’Ansa, Corriere della Sera, Rai(TGR  e cronache regionali). Ha ricevuto il “Premio Fiuggi” nel 1978 e l’ambito e prestigioso “Premio Corrispondente del Lazio”a Palazzo Valentini a Roma da una giuria composta da Andrea Barbato, Gianni Letta ed Emilio Fede. Re del gossip come lo definì Prima Comunicazione, la bibbia del giornalismo, quando nelle vesti di Direttore di Eva Tremila, Scoop, Scandali, Vip ed altri 150 giornali di attualità varia raggiunse il guinness dei primati di Direttore per aver firmato il più alto numero di periodici presso il Tribunale di Velletri, Roma, Tivoli, Civitavecchia, Salerno, Milano e Busto Arsizio. Non a caso il giornalista d’assalto e il più querelato per le pulci alle attrici di casa nostra e non solo, pubblicando nei suoi giornali segreti e confidenze giusto per citarne alcune: Marisa Laurito, Sabrina Ferilli, Raffaella Carrà, Enrica Bonaccorti, Natalia Estrada, Paris Hilton, Laetitia Castà, Katie Price e tante altre, come pure deputati, sindaci e ministri per il malcostume politico imperante; i lager dell’assistenzialismo (il gerontocomio di Villa delle Guerce e i villaggi per handicappati). Giovanissimo fondò Musagete, una tra le riviste più importanti degli anni 70 con grandissimi collaboratori come: Gattuso, De Chirico, Moravia, Dacia Maraini, Costanzo Costantini, Raffaele La Capria etc. Fantauzzi nella sua lunghissima carriera giornalistica è stato promotore di premi letterari come: Premio omaggio a Ungheretti, Premio omaggio a Pasolini (Ciampino 1975), Premio Giornalistico “Castelli Romani”, Premio Letterario “Gotto d’Oro” e direttore di Moda-show e di “Castelli”, uno spettacolo realizzato per la Rai, dove ha visto la partecipazione di Nino Manfredi, Loredana Bertè, Amedeo Minghi, Gigi Sabani e Tullio De Piscopo. Docente di tecnica dell’Informazione, specializzazione del Gossip giornalismo popolare presso il corso dell’USPI, all’Università di Urbino. Giornalista d’inchiesta fu per prima a parlare del giallo di Ustica anticipando di anni la conclusione della commissione di inchiesta. Editore del libro “Le poesie del silenzio” di Licio Gelli e autore di numerosi libri, il più famoso “Padre Pio: il santo perseguitato”, premiato prima di essere distribuito in edicola. Il giornalista abruzzese è anche il biografo della diva a luce rosse “Moana Pozzi”, di un libro sulle “Scomode verità” ( Pozzi, Pantani, Tenco e Taricone) , che passa al sacro con un libro verità per rispondere ai libri falsi su Padre Pio.

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