Tuesday, May 14, 2024
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Roma – Dal 24 al 26 marzo all’Altrove Teatro Studio, MI SONO SCORDATA, spettacolo scritto da Ottavia Bianchi con la regia di Giorgio Latini.

Per alcuni le canzoni scandiscono la vita come un basso continuo e casuale, c’è chi invece è nato dentro certe case così silenziose che la musica non è contemplata come istanza necessaria; c’è chi infine è nato dentro luoghi talmente saturi di suoni e rumori da rendere una vita potenzialmente musicale una vita disarmonica


di Ivan Trigona per il Quotidiano l’Italiano

ROMA – Torna, a grande richiesta e in occasione dell’uscita del secondo album da cantautrice di Ottavia Bianchi (che conterrà alcune delle canzoni dello spettacolo), dal 24 al 26 marzo all’Altrove Teatro Studio, MI SONO SCORDATA, spettacolo scritto da Ottavia Bianchi con la regia di Giorgio Latini.

Se la notte è il momento del riposo e dell’abbandono felice, per Dario è il momento del lavoro di scrittore seriale e solitario. Rinchiuso tra le sue abitudini e le sue paure, vive solo da sempre, ripiegato nell’ossessione di scrivere il romanzo più importante di tutti i tempi per riscattarsi da una carriera fatta di libri dozzinali. Una notte qualsiasi s’imbatte in una donna che non ricorda niente della sua vita eccetto il suo nome, Amanda, creatura buffa e misteriosa e, per ironia della sorte, affetta da una strana forma di sonnambulismo. Forse per Amanda, in un tempo lontano, la musica era parte della sua vita ma ora lei non ricorda più nulla se non i versi di alcune canzoni che, come fantasmi notturni, le vengono in mente solo di notte riportandola in contatto coi frammenti di una vita passata che forse nasconde il motivo delle sue amnesie. Ad aiutare Dario nell’impresa di farle tornare la memoria, un prode musico, Sergio, suo amico, verrà assoldato per una strana terapia.

Per alcuni le canzoni scandiscono la vita come un basso continuo e casuale, c’è chi invece è nato dentro certe case così silenziose che la musica non è contemplata come istanza necessaria; c’è chi infine è nato dentro luoghi talmente saturi di suoni e rumori da rendere una vita potenzialmente musicale una vita disarmonica. In questa storia i due mondi, apparentemente inconciliabili, s’incontrano: uno è caotico, l’altro razionale, uno scorda, l’altro accorda e la musica mette tutto insieme perché uno racconta e l’altro canta. Un viaggio musicale per raccontare sinceramente quanto anche solo un suono possa essere fatale per salvare un ricordo dall’oblio o la vita stessa nei momenti di sconforto più nero, di quanto possa essere scoperta del mondo, di sé stessi e di chi ci sta di fronte. Allora si capisce che il motto “canta che ti passa” può essere la chiave di volta per alleggerirsi dal peso di una vita stonata.

Nelle immagini alcune scene di EccoilmioCuore_cd_scontorni_foto_MarcoBellucci

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