Friday, April 26, 2024
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Sui i social è anche amore truffaldino: gli inganni della “socialità” online

Sono innumerevoli i casi di cronaca, purtroppo, che narrano di persone che proprio su questi social si sono fatti adescare da professionisti dell’imbroglio


di Romano Scaramuzzino per il Quotidiano l’Italiano

Ti contatta, se sei uomo, una donna, caso mai viceversa.

Una bella foto sul suo profilo social che puo’ essere Facebook ma anche Twitter per non parlare di TikTok, dove i contenuti sono chiaramente espliciti. Ma non vogliamo andare oltre, oltre quell’amore “truffaldino” di questi canali di comunicazione che, se usati correttamente, sono essenziali per le nostre fonti di informazione e di interscambiabilità di notizie.

Non vogliamo affrontare, oggi, l’argomento fake news e il suo contrario ovvero l’alternativa di un’informazione “tradizionale” spesso unidirezionale ed omologata.

Parliamo d’amore, quell’amore che ci fa ridere senza colpevolizzare il o la povera malcapitata che di fronte ad una bella immagine e in seguito ad “agganci” graduali (prima un saluto sulle proprie bacheche/profili, poi in privato, ma mai di persona, anche se una telefonata ci scappa, ma mai una videochiamata).

Sono innumerevoli i casi di cronaca, purtroppo, che narrano di persone che proprio su questi social si sono fatti adescare da professionisti dell’imbroglio.

Quest’ultimi cercano la preda, la studiano, meglio se è sola (la preda) e versa, quindi, in uno stato di bisogno di affettività.

Poi le prime chat con le quali si scambiano le prime frasi, giusto per capire se l’altro/a è ricco/a e magari disponibile a versare qualche sommetta per un bisogno urgente e drammatico che è sopraggiunto.

Tanti, ripetiamo, sono cascati in questi “amori truffaldini”. Con bonifici o simili versati a quella foto che purtroppo non corrisponde ad un’umana realtà.  Ed una volta incassata, la somma, il destinatario/a, sparisce.

Il lato veramente dolente non è solo il denaro perduto ma, per noi, è soprattutto il rilevare quanto bisogno d’amore e quanta solitudine esiste nella nostra società. Che, per paradosso, viene riempita proprio dai social. Qui ci si unisce, si scambiano opinioni, si cerca di condividere abbattendo distanze altrimenti irraggiungibili.

maschera, profili falsi sui social

Come sarebbe bello se i social fossero solo, quindi, degli “integratori” del nostro stare insieme e non il loro sostituto.

Ma tant’è…

Tanta solidarietà ed un richiamo a svegliarsi a chi è cascato in questa trappola che, ci scusino le vittime, solo per un attimo, ci ha distratto da bombe e green pass vari, senza sottovalutare, anzi, il problema vero di queste e proprie truffe.

Romano Scaramuzzino

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