Teresa Catone con “Emma, cronistoria di un ricordo” trionfa nello Spazio Alda Merlini a Milano
“Mi sono emozionata guardando i suoi vestiti, la sua macchina da scrivere e tutti i suoi oggetti, – ha dichiarato Teresa Catone – compresi i mozziconi di sigaretta buttati a terra nella sua stanza. L‘ho sempre ammirata molto e oggi visitando lo Spazio Alda Merini l’ho sentita più vicina”.
dalla Redazione Letteraria del Quotidiano l’Italiano
ROMA – “Scrivo di notte nonostante le mie giornate intense al lavoro, i miei impegni familiari e il mio amico acufene. Amo scrivere e lo faccio con #sacrificio e #passione. Ringrazio chi ha sempre accolto e apprezzato le mie piccole opere, chi le ha presentate e chi le ha lette ma ringrazio, soprattutto, il lettore sconosciuto che si è rivisto nei miei scritti“. Con queste parole si è congedata dalla sua esperienza milanese la scrittrice e poetessa Teresa Catone che nei suoi testi
offre sempre molteplici spunti di riflessione sulle tematiche legate all’ infanzia.
Le presentazioni da lei gestite e affrontate negli spazi delle biblioteche
come in quelli destinati alle promozioni culturali hanno avuto grande eco.
Non traggano in inganno i tanti tomi da lei scritti e dedicati all’infanzia e alle socialità scolastiche perché Teresa è autrice a tutto tondo capace di scalare sublimi profondità d’anima verso le alte vette del lirismo poetico come per le “cime tempestose” di racconti brillanti, audaci, che affascinano i suoi tantissimi lettore sin dall’incipit all’ultima pagina.
Teresa Catone ha ricevuto un meritato riconoscimento a Milano
Il suo libro dal titolo Emma è stato presentato entro le mura dello Spazio Alda Merini. Grazie alla direttrice che l’ha presentata nel suo ruolo di scrittrice e di insegnante e a tutti gli ospiti presenti, soprattutto alla carissima Dina Mirarchi, alla figlia e all’amica che l’ hanno onorata con la loro vicinanza.
E’ stata un’esperienza veramente gratificante per la donna di cultura catanzarese che ha avuto modo di restare a contatto con il mondo di Alda Merini: “Mi sono emozionata guardando i suoi vestiti, la sua macchina da scrivere e tutti i suoi oggetti, – ha dichiarato Teresa Catone – compresi i mozziconi di sigaretta buttati a terra nella sua stanza. L‘ho sempre ammirata molto e oggi visitando lo Spazio Alda Merini l’ho sentita più vicina“.
Poi ha continuato riservandoci alcune note in diretta che abbiamo piacere di riportare a completamento del servizio: “Salve, sono lieta di comunicare alla redazione letteraria del Quotidiano l’Italiano che la presentazione di Emma è stata molto gratificante. La dirigente dello Spazio Alda Merini mi ha accolta in modo affettuoso nonostante nn mi avesse mai vista prima. Ho visitato con lei la camera della poetessa e nell’ammirare i suoi oggetti mi sono sinceramente emozionata . Anche il pubblico che ha assistito alla presentazione di Emma si è dimostrato attento e partecipativo“.
Ecco nella sua grande semplicità Teresa Catone, che oltre ad essere poetessa e scrittrice è anche docente ha rappresentato la Calabria e Catanzaro in particolare nei luoghi di Alda Merini.
In “Emma. Cronistoria di un ricordo“, Emma ed Eva, Eva ed Emma come uno specchio si guardano e si riconoscono, in una il futuro, nell’altra il passato. Nostalgia, insegnamenti e speranza si intersecano tra i banchi di due scuole distanti nel tempo, dove le storie dei bambini, ormai diventati adulti, fanno da sfondo a un presente in cui, forse, tutto è troppo diverso. Due generazioni poste a confronto, (senza per questo far scaturire ad ogni costo uno scontro generazionale), dallo sguardo amorevole di una bambina che, in quanto tale, sognava di diventare una buona maestra e che, poi, raggiunge quel traguardo, sorretta più che da una vocazione, da una “propensione naturale”.
Teresa Catone ha parlato così direttamente, nel corso delle giornate milanesi, come sempre al cuore dei bambini di ieri e di oggi e lo ha fatto dall’interno dell’amata scuola, da sempre la “sua seconda casa”. Seduta a un banco o dietro una cattedra, sono i bambini il centro del suo mondo, ne parla e li ricorda, li mette in connessione e ci restituisce l’immagine di una storia a cui tutti apparteniamo e su cui sarebbe bene tornare a riflettere per comprendere meglio una realtà in cui, forse, è rimasto poco spazio per i sogni e la fantasia.
Auguri da tutti noi della Redazione Letteraria del Quotidiano l’Italiano.
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