Tuesday, May 14, 2024
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Terminal Napoli, Sicurezza della Stazione Marittima affidata a non abilitati?Scatta la denuncia dell’ Associazione Nazionale Guardie Giurate e del Sindacato

Il Terminal Napoli, non sapendo più come gestire questa situazione senza precedenti e pare oramai senza fine, nonostante la colpa dell’istituto di vigilanza appaltante che non è in grado di supportare il momento, sta egli stesso ponendo a rischio la sicurezza pubblica, visto che il Terminal è sempre stato uno degli impianti a rischio attentato.


di Ivan Trigona per il Quotidiano l’Italiano

NAPOLI – Terminal Napoli, dato che la società di vigilanza che attualmente gestisce la sicurezza della Stazione Marittima ha un blocco sulla licenza e non può assumere o formare nuove gpg e quindi non riesce a fornire sufficiente personale formato, invece di contattare un’altra società di vigilanza per rafforzare i controlli di sicurezza ha pensato di aggiungere alle gpg in servizio PERSONALE NON CERTIFICATO, col rischio che un malintenzionato possa eludere i controlli dato che il personale non certificato non conoscerà neanche COSA controllare (ad esempio non sa come riconoscere un ordigno o un detonatore), mentre al personale certificato è stata somministrata una specifica formazione al cui termine ha sostenuto e superato un esame presieduto da una commissione dello Stato ( DM 154 90).

Questa la denuncia del Presidente nazionale associazione guardie particolari giurate Giuseppe Alviti che fa seguito all’Esposto del Sngg del Segretario generale Giuseppe Cuccurullo.

Alla luce dei fatti di cui siamo venuti a conoscenza, e cioè del modus operandi di cui abbiamo allegato la disposizione del PFSO del Terminal Napoli, riteniamo di assoluta gravità il fatto che nessun organo di competenza attenzionato  nelle segnalazioni fatte abbia preso di petto questa situazione che sa di ridicolo. Forse non ci si rende conto che sta giocando con la sicurezza delle persone, (passeggeri ed equipaggio), della struttura, della nave. 
Il funzionamento del WTMD, comunemente chiamato Archetto, prevede che rilevi massa metallica attraverso onde magnetiche. Se un individuo malintenzionato voglia avvantaggiarsi di tale situazione, sa benissimo come eludere i controlli:
Detonatore in alluminio non rilevabile dal sistema WTMD, ma solo da un ispezione manuale, cosa che il security fiduciario non può fare;
Esplosivo al plastico, per cui vale il medesimo discorso 
Ed inoltre è compromessa la salute della GPG al monitor, costretta a lavorare senza staccarsi dal monitor per la scansione dei bagagli, con un intervallo di 20 minuti. 
Gli anni ci hanno insegnato che due mezze cose sbagliate non fanno una cosa buona 
Il Terminal Napoli, non sapendo più come gestire questa situazione senza precedenti e pare oramai senza fine, nonostante la colpa dell’istituto di vigilanza appaltante che non è in grado di supportare il momento, sta egli stesso ponendo a rischio la sicurezza pubblica, visto che il Terminal è sempre stato uno degli impianti a rischio attentato. 
Se voi , uomini e donne di Stato, non avete voluto o potuto prendere i dovuti provvedimenti lo farà la stampa, a cui forniremo per renderle pubbliche tutte le segnalazioni fatte. 
IL 23 maggio saranno trent’anni della morte di un grande Uomo di STATO GIOVANNI FALCONE di cui  cito un pensiero. 
“Credo che ognuno di noi debba essere giudicato per ciò che ha fatto. Contano le azioni non le parole. Se dovessimo dar credito ai discorsi, saremmo tutti bravi e irreprensibili.”
Si prenda spunto dalle parole di Falcone e si trovi il coraggio di essere bravi anche coi fatti.

E ALLA REGIONE PUGLIA SI SCOPRE CHE IL SERVIZIO DI VIGILANZA E’ PAGATO SOLO 3 EURO L’ORA

Giuseppe Alviti il valente segretario dell’A.N.G.G.P. non ha dubbi: “la macelleria sociale continua anche con le Istituzioni
Tre euro e 60 all’ora. Uno stipendio mensile di 630 euro”.

Questa la retribuzione percepita dagli addetti al servizio di custodia e portierato dei vari uffici della Regione Puglia sparsi sul territorio, Lecce compresa.
“Una cifra al di sotto della soglia di povertà. Parliamo di lavoro, facciamo convegni, tavoli tecnici, parole e parole”, ha proseguito nella sua dichiarazione il responsabile dell’Associazione nazionale guardie particolari giurate la quale ha chiesto che i servizi appaltati dalla Regione vengano immediatamente modificati: che lo stipendio venga adeguato e i diritti garantiti.

“Uno stipendio da 630 euro per 40 ore di lavoro settimanale non rispetta le persone e offende l’articolo 36 della nostra Costituzione”, conclude il Presidente nazionale Associazione guardie particolari giurate Giuseppe Alviti 
La richiesta è infatti quella di individuare la soluzione giuridicamente più idonea ad applicare il Contratto collettivo nazionale del lavoro per altre mansioni, consentendo ai lavoratori e alle lavoratrici uno stipendio dignitoso.

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