Wednesday, May 1, 2024
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Terremoto a Catanzaro: la scossa sismica può essere un campanello d’allarme. La Protezione Civile e i cittadini tutti operino per la prevenzione

L’Assessore Regionale Dolce: Purtroppo non esiste un algoritmo che ci fa prevedere i terremoti, pertanto dobbiamo cogliere L’occasione per aumentare la nostra sensibilità al tema del rischio sismico, che non è mai abbastanza; quando si parla di un sisma bisogna anche vedere di quale intensità si parla, perché a esempio magnitudo 6 inizia a essere una magnitudo molto impegnativa se arriva in una zona molto abitata. Se dovesse arrivare un terremoto di magnitudo 7, com’è successo nel 1905 e nel 1908, in zone molto abitate, ovviamente non è solo la Calabria che non ce la fa, è tutto il sistema nazionale di protezione civile che è messo a dura prova. Pensiamo che in tutti i terremoti che ci sono stati in questo millennio sono stati al massimo di 6,5″


di Romano Scaramuzzino per il Quotidiano l’Italiano

CATANZARO – Questa notte alle ore 00.44, una scossa di terremoto di magnitudo 4.4 è stata avvertita nella città di Catanzaro, in alcuni centri della provincia e anche a Cosenza. L’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) ha rilevato un ipocentro a 36 km di profondità con epicentro in mare, in prossimità di Catanzaro Lido.

Se molta è stata la paura che giustamente i catanzaresi e calabresi hanno patito, non risultano al momento danni a cose o persone. Le autorità competenti hanno disposto la chiusura delle scuole di ogni ordine e grado per la giornata di oggi sia per motivi di cautela sia per verificare eventuali lesioni delle strutture.

Dopo l’evento sismico molti cittadini del capoluogo sono scesi in strada. Vigili del fuoco, Polizia locale, Protezione Civile, sono stati allertati.

Seppur nel comprensibile stato di tensione, i catanzaresi hanno dimostrato compostezza e solidarietà che lo stesso autore di quest’articolo, catanzarese ma residente nella bergamasca, ha potuto constatare attraverso i vari canali social, che hanno dimostrato la loro utilità in frangenti come questi.

Non si puo’, quindi, non constatare come questi strumenti di comunicazione, usati bene, riescono a fornire, tra l’altro, notizie dettagliate e in tempo reale di circostanze avverse o, al contrario, positive. Gli stessi gruppi WhatsApp (lo scrivente appartiene, ad esempio, a quello della classe 3F, del Liceo Classico Galluppi di Catanzaro, nda) sono serviti per notiziare sullo stato delle cose in tempo reale, fornendo, quindi, informazioni anche a chi risiede fuori dalla città natia, in questo caso di Catanzaro.

Internet risulta, quindi, una risorsa che, soprattutto, in tempi di criticità va tutelata.

Nel frattempo l’assessore regionale alle Infrastrutture, Mauro Dolce, già dirigente della Protezione civile nazionale, nel corso di un convegno tenutosi nel capoluogo, ha così dichiarato alla stampa: “La cosa importante per tutti è capire che questo è un campanello d’allarme, perché la storia dei terremoti in Calabria e tutti gli studi scientifici sviluppati negli ultimi decenni ci dicono che la Calabria è una zona ad elevata pericolosità sismica, una zona in cui si possono verificare – pensiamo al secolo scorso – terremoti di notevole violenza”.

“Occorre fare prevenzione ma non si fa mai abbastanza prevenzione perché purtroppo abbiamo un deficit di sicurezza sismica che deriva dalla storia delle conoscenze dei terremoti, senza dimenticare l’abusivismo edilizio. Pertanto occorre lo sforzo di tutti, dei cittadini, degli amministratori pubblici perché si faccia prevenzione. E la prevenzione non è solo strutturale, e per questa ci vogliono miliardi, ma è anche prevenzione non strutturale: conoscenza del territorio, esercitazione di protezione civile, conoscenza e consapevolezza del rischio sismico, comportamenti adeguati da parte dei cittadini”.

Purtroppo non esiste un algoritmo che ci fa prevedere i terremoti, pertanto dobbiamo cogliere L’occasione per aumentare la nostra sensibilità al tema del rischio sismico, che non è mai abbastanza; quando si parla di un sisma bisogna anche vedere di quale intensità si parla, perché a esempio magnitudo 6 inizia a essere una magnitudo molto impegnativa se arriva in una zona molto abitata. Se dovesse arrivare un terremoto di magnitudo 7, com’è successo nel 1905 e nel 1908, in zone molto abitate, ovviamente non è solo la Calabria che non ce la fa, è tutto il sistema nazionale di protezione civile che è messo a dura prova. Pensiamo che in tutti i terremoti che ci sono stati in questo millennio sono stati al massimo di 6,5”.

“Gli edifici purtroppo – secondo l’assessore regionale Dolce – non sono antisismici al livello che vorremmo oggi: non esiste la sicurezza assoluta, non esiste il rischio zero. Anche un edificio progettato in maniera antisismica può subire danni o anche crollare con un terremoto catastrofico”.

mappa terremoto
Testatina rossa

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