Sunday, May 19, 2024
Quotidiano Nazionale Indipendente


Brividi al Ceravolo col Catanzaro che surclassa e agguanta l’Avellino

Interrotta dal Messina la fuga del Bari mentre il Catanzaro conquista la terza vittoria consecutiva e vola al terzo posto in classifica (sia pure in comproprietà) con lo “spodestato” (dal Francavilla vincente col Potenza) Avellino.


di Riccardo Colao (Direttore del Quotidiano l’Italiano)

Brividi a San Remo… Brividi al Ceravolo dove il Catanzaro conquista la terza vittoria consecutiva e vola al terzo posto in classifica (sia pure in comproprietà) con lo “spodestato” (dal Francavilla vincente col Potenza) Avellino.

La formazione di Braglia era arrivata nel capoluogo col chiaro intento di portarsi via un punto al fine di muovere la posizione dietro il Bari e nel contempo per tenere a distanza i giallorossi ma non aveva calcolato che il Francavilla avrebbe eseguito il …sorpasso!.

Che non sarebbe stata una gara facile per gli irpini lo si intuiva subito quando un blitz della pantera nera Bayeye, già al secondo minuto del primo tempo, obbligava Pane a trovare altrettanto “pane” per i suoi denti.

L’Avellino rispondeva al 6’ con un tiraccio di Maniero ben neutralizzato dal reattivo Branduani.

Poi il primo tempo intero viveva sulla bagarre da trincea, particolarmente accentuata a centrocampo, dove volavano cazzotti, calci, sputi e colpi di testa che obbligavano l’arbitro Gualtieri a sciabolare i suoi primi cartellini gialli verso chi eccedeva in cattiverie gratuite. A farne le spese sotto il profilo atletico e fisico erano a seconda dei casi: Vandeputte, Sounas, Vazquez e persino Scognamillo, bersagliati dai lupi famelici ma poco sportivi e ineleganti.

L’Avellino che ha costruito, sino alla giornata appena disputata, la sua attuale ricca posizione, grazie a 22 punti acquisiti in casa e 21 in trasferta, non era proprio quello che nella boxe si può definire uno “sparring partner” e Vivarini, dopo aver ben esaminato l’andamento di giuoco del p.t., intuendo che ci fosse necessità di affrontare gli avversari con uno schema più determinato e ficcante, prendeva appunti per i provvedimenti del dopo rientro dagli spogliatoi.

Così nei secondi 45 minuti di gioco era il Catanzaro a dirigere l’orchestra. Il Possesso di palla si faceva sempre più asfissiante e l’Avellino, costretto ad arretrare il baricentro consentiva ai giallorossi di poter aprirsi varchi e sbocchi per sortite offensive.

Su uno di questi fraseggi al 52’, a ripresa appena iniziata da sette minuti circa, Vazquez colpiva la palla da almeno sei metri fuori dall’area di rigore avversaria e il pallone si involava alla sinistra dell’esterrefatto Pane, resosi conto, solo girandosi, come la palla fosse finita dentro la porta che avrebbe dovuto difendere.

È stata la botta vincente dell’1 a 0. Il Ceravolo esplodeva all’unisono mentre un brivido attraversava le tribune, dove i tifosi – ritornati in numero cospicuo quanto basta per restituire alla “Curva Capraro” la coreografia degna delle migliori occasioni – si scatenavano in un samba invernale,.

L’Avellino avvertiva il colpo come uno di quelli che tagliano le gambe. Braglia non poteva sospettare la prodezza di Vazquez e tardando a capire la realtà dello svantaggio, rinunciava a scuotere i suoi ragazzi. Come un pugile colpito da un uppercut l’Avellino è parso reggersi ancora in piedi, senza crollare ma pur barcollando.

Otto minuti più tardi Vandeputte-express (correndo come un treno sulla fascia sinistra) ha offerto la possibilità a Sounas di colpire un pallone a sette metri dalla porta di Pane. Il greco indirizzava a rete ma il “number one avellinese” compiva il miracolo.

Gli irpini finivano alle corde a più riprese mentre la tifoseria incoraggiava le aquile a cercare il colpo di grazia. 

Il raddoppio arrivava mentre tutti speravano che potesse bissare Biasci o qualcun altro delle punte e invece al 73’… un calcio d’angolo ben battuto offriva l’opportunità a capitan Martinelli di gabbare ancora una volta Pane con un colpo di testa semplicemente sublime.

Brivido numero due e l’Avellino poteva considerarsi una pratica archiviata.

Nei restanti minuti di gioco da disputare fioccavano ammonizioni verbali, cartellini gialli e pure un rosso che si beccava il difensore Alberto Dossena. L’Avellino era oramai definitivamente in tilt se non al tappeto.

Vivarini decideva di dare corso al valzer delle sostituzioni per risparmiare il fiato a chi aveva speso molte energie. Uno dopo l’altro entravano Cianci, Iemmello, Bjarkason, Carlini e Welbeck. Altri cinque autentici gladiatori che ben occupavano i posti lasciati dai compagni

Le squadre al fischio d’inizio del match

I giallorossi contenevano senza difficoltà i biancoverdi e stroncavano qualsiasi tentativo di velleità con uno schema difensivo accorto e ben gestito. Negli ultimi istanti del match Cianci avrebbe potuto triplicare ma Pane si frapponeva (secondo l’arbitro in modo regolare) facendolo ruzzolare mentre il pallone finiva in angolo.

Corner che non c’era più tempo per batterlo. Suonava il triplice “gong” e il Catanzaro si congedava dai propri tifosi artigliando altri tre punti vitali. Ben nove in sette giorni: un record che potrebbe impaurire anche il Bari.

Dagli altri campi provenivano le notizie delle sconfitte della Turris ad opera del Catania, quella clamorosa del Bari col Messina al San Nicola, mentre la vittoria del Francavilla sul Potenza in qualche maniera relegava i giallorossi “solo” al terzo posto, assieme – come scrivevamo in apertura, con l’Avellino.

È proprio il caso di concludere affermando che quando il gioco si fa duro i duri scendono in campo e le cose per i deboli tornano a farsi in salita!

Riccardo Colao

UN CATANZARO DA APPLAUSI VINCE E CONVINCE

di Lorenzo Fazio (corrispondenza per il Quotidiano l’Italiano)

CATANZARO – Un Catanzaro da applausi vince e convince davanti ad un “Ceravolo” finalmente più vivo ed entusiasta per i colori giallorossi. Una prestazione sontuosa e gagliarda quella dei ragazzi di mister Vivarini e del presidente Noto, il cui lavoro svolto nel mercato di gennaio comincia a dare sempre più i suoi frutti grazie alla direzione attenta e oculata dei direttori Foresti e Pelliccioni. Ma oggi quello che ha parlato e dettato sentenze è solo ed esclusivamente il campo, come giusto che sia, che è il solo e inequivocabile giudice. Catanzaro superiore in tutto sull’Avellino di Piero Braglia, ex giallorosso dal glorioso passato sia da giocatore che da allenatore con i calabresi. Buoni anche i risultati dagli altri campi, in particolare la caduta interna del Bari contro il Messina che permette ai giallorossi di accorciare le distanze dalla vetta. Dicevamo in apertura dell’ottima cornice di pubblico presente all’ex “Militare” di Catanzaro, con 3591 spettatori e una buona rappresentanza ospite. Tra le fila dell’Avellino l’ex Catanzaro Mamadou Kanoute, punto forte dei giallorossi durante l’era Auteri e Grassadonia. Avvio sprint del Catanzaro che subito si rende pericoloso al 4′ di gioco con un super Bayeye, in stato di grazia, che si beve due avversari e si presenta solo davanti a Pane che intercetta la conclusione del colored giallorosso. Al 9′ risponde l’Avellino proprio con Kanoute che serve Maniero, conclusione di prima intenzione dell’attaccante biancoverde e respinta in angolo di Branduani. Al 16′ conclusione al volo dalla distanza di De Francesco, tiro strozzato e senza pretese che finisce sul fondo. Al 18′ meraviglioso lancio di Cinelli per Vazquez, anticipato di un nulla in uscita da Pane. Minuto 23 e altra conclusione dalla distanza dell’Avellino stavolta con Tito ma il suo tiro d’esterno finisce sul fondo senza alcun pericolo per la porta difesa da Branduani. Poco dopo la mezz’ora calcio di punizione fischiato in favore delle Aquile per fallo su Vazquez. Si incarica della battuta Vandeputte, autore di un’altra splendida prova, e conclusione che finisce di un nulla alla destra di Pane. Partita sempre più maschia e con molti falli, a volte al limite del regolamento. La posta in palio è alta e si avverte nell’area e il pubblico si accende visibilmente come i giocatori in campo. Sul finire di frazione il Catanzaro spinge con Biasci che sfiora il goal trovandosi quasi solo davanti a Pane mentre l’Avellino risponde con la botta da fuori di De Francesco che finisce di poco alta, ultima emozione del primo tempo. La ripresa si presenta subito emozionante e nettamente in favore dei giallorossi che calano subito l’asso col goal del vantaggio. Al 52′ scambio tra Vandeputte e Biasci che vede Vazquez agire indisturbato fuori dall’area di rigore in posizione centrale. Palla per il “Cabezon” giallorosso che ha tutto il tempo di prende la mira e infilare l’immobile Pane con un tiro che finisce sotto il sette. Pubblico visibilio ma soprattutto gara che prende una bella piega in favore dei giallorossi. Al 58′ ancora Vazquez pericoloso, vince un contrasto e in area di rigore prova una conclusione forte ma centrale, facile preda per Pane in due tempi. Siamo all’ora di gioco e il Catanzaro continua a regalare magie con Vandeputte che si beve in velocità il suo diretto avversario, palla indietro per l’accorrente Sounas che di prima intenzione si vede ipnotizzare dall’ottimo Pane, che respinge in tuffo basso. Braglia corre ai ripari con qualche sostituzione per aggiustare l’assetto di un Avellino totalmente sottomesso al Catanzaro e quasi mai pericoloso. Anche Vivarini inserisce Cianci al posto dell’ottimo Biasci  e giallorossi che non perdono la voglia di andare a cercare il raddoppio. Quest’ ultimo arriva al 72′ dagli sviluppi di un calcio d’angolo di Vandeputte, stacco imperioso di capitan Martinelli che batte buca la porta di Pane e si va a prendere l’abbraccio della “Capraro” tra la gioia incontenibile di compagni e tifosi. Gara in discesa per il Catanzaro con Vivarini che inserisce anche Iemmello tra l’ovazione del pubblico e la standing ovation per un meraviglioso Vazquez. Minuto 82, calcio di punizione per il Catanzaro dalla destra per Cianci, la cui voleè di destro finisce di poco fuori. A cinque dal termine Avellino in dieci per l’espulsione diretta di Dossena, stavolta punito per l’ennesima dura entrata del suo match su Cinelli, autore di un’altra prova convincente con meritata riconferma dal primo minuto. Sono cinque iminuti di recupero concessi dal direttore di gara, in cui il Catanzaro potrebbe addirittura triplicare con Cianci mandato a rete a tu per tu con Pane prova il dribbling sul portiere e viene steso a terra, L’arbitro lascia correre e sarà solo calcio d’angolo. Corner che permetterà a Iemmello e il subentrato Bjarkason di far scorrere le lancette in vista del liberatorio triplice fischio che decreta la vittoria del Catanzaro. Prova esaltante dei giallorossi con il pubblico finalmente in festa e che respira senza dubbio un’altra aria. Non è mancato nulla al Catanzaro, gioco, fame, cattiveria agonistica e il giusto spirito in una gara di alta classifica. Una vittoria con un’altra grande del torneo che forse mancava al cammino dei giallorossi al confronto con un Avellino oggi spento, che comunque veniva da una lunga serie di risultati utili consecutivi. Onore al Catanzaro che adesso è atteso dalla dura trasferta di domenica prossima in casa della Fidelis Andiria.

TABELLINO CATANZARO AVELLINO

Marcatori: 7’st Vazquez 27’st Martinelli

CATANZARO (3-5-2) : Branduani; Martinelli, Fazio, Scognamillo; Bayeye, Verna, Cinelli, Sounas, Vandeputte; Vazquez (31’st Iemmello), Biasci (25’st Cianci). All. Vivarini.A disp: Nocchi, Romagnoli, De Santis, Welbeck, Bombagi, Maldonado, Bjarkason, Carlini, Gatti. All. Vivarini

AVELLINO (3-5-1-1) : Pane; Silvestri, Dossena, Scognamiglio; Ciancio (25’st Rizzo), Carriero (17’st Matera), Aloi, De Francesco (25’st Mastalli) Tito (25’stKragl); Kanoute (17’st Micovschi); Maniero. All.Braglia A disp: Forte, Pizzella, Rizzo, Chiti, Bove, Di Paola, Tarcinale. All. Braglia

ARBITRO : Gualtieri di Asti. Assistenti : Miniutti – Belsanti. Quarto Ufficiale : Crezzini

Note: Spettatori paganti 2760 di cui 107 ospiti + abbonati 831 totali spettatori 3591. Ammoniti: Ciancio, Carriero, Martinelli, De Francesco, Bayeye. Espulso Dossena

Il nostro Lorenzo Fazio e il bomber Pietro Iemmello
Amici tifosi lettori de l’Italiano in curva Capraro

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