“Cafié Cafié…Cafié Cafiero…” – La pausa caffé, lunga oltre dieci mesi d’attesa per adempiere alla richiesta della Procura generale della Cassazione, da parte dell’ex procuratore nazionale antimafia e antiterrorismo
Cafiero De Raho “trattenne la richiesta della Procura generale della Cassazione per oltre dieci mesi”, relazione che poi fu scritta in soli sette giorni da Roberto Pennisi sostituto procuratore nazionale su inchiesta Aemilia.
Ma tale Relazione non fu mai utilizzata ed arrivata fuori tempo massimo per un suo doveroso utilizzo. Questa Relazione che viene pubblicata in anteprima nel libro di Bernini, è stata portata sul tavolo del Ministro Nordio “(come ammette lo stesso Ministro Nordio alla Camera dei Deputati ) dopo anni di totale insabbiamento e contiene un vero e proprio atto di accusa del magistrato antimafia Pennisi nei confronti del magistrato Mescolini e di chi lo aiuto’ a nascondere le reali collusioni tra ndrangheta e politica in Emilia Romagna che emersero in fase di indagini nei confronti di esponenti nazionali e locali del PD)
dalla Redazione Centrale – per il Quotidiano l’Italiano
ROMA – Dalla città di Crotone – nella cui provincia risiedono Cutro e Steccato di Cutro, due località dalle quali provengono alcuni dei “Personaggi” coinvolti nell’inchiesta “antindrangheta” denominata “Aemilia”, il dott. Giovanni Paolo Bernini, ‘ex presidente del consiglio comunale ed ex assessore a Parma, ha lanciato accuse precise e circostanziate. Il tutto lo si può desumere anche dalla lettura delle pagine del uo ultimo libro “Colpo al sistema” con sottotitolo “‘ndrangheta; pd e il pm prestato alla politica“.
“Dossieraggi e Relazioni su misura per gli amici di partito e correnti della magistratura: Cafiero De Raho da procuratore nazionale antimafia e suo cognato da Capo Gabinetto dell ex ministro Bonafede agirono d’intesa per rallentare e depistare la Procura Generale Corte di Cassazione ed il Parlamento che chiesero informazioni a seguito di interpellanze parlamentari ( Gasparri e Quagliarello ) su inchiesta Aemilia e sul magistrato Mescolini a capo delle indagini per la DDA.”
E’ quanto è stato dichiarato nel corso dell’evento culturale che ha avuto luogo a Crotone nel corso di un’intervista rilasciata da Giovanni Paolo Bernini autore di “Colpo al Sistema” in piazza Marinai di Italia nella ultima serata al Festival dell’imboscata patrocinato dal Comune di Crotone.
Alla pagina 129 del “Colpo al Sistema” Bernini,(come già scritto ai tempi presidente del consiglio comunale di Parma indagato e poi assolto nel Processo Aemilia), racconta che la richiesta della Procura generale della Cassazione .
Ma tale Relazione non fu mai utilizzata ed arrivata fuori tempo massimo per un suo doveroso utilizzo. Questa Relazione che viene pubblicata in anteprima nel libro di Bernini, è stata portata sul tavolo del Ministro Nordio “(come ammette lo stesso Ministro Nordio alla Camera dei Deputati ) dopo anni di totale insabbiamento e contiene un vero e proprio atto di accusa del magistrato antimafia Pennisi nei confronti del magistrato Mescolini e di chi lo aiuto’ a nascondere le reali collusioni tra ndrangheta e politica in Emilia Romagna che emersero in fase di indagini nei confronti di esponenti nazionali e locali del PD)
“Sara’ un caso – ha aggiunto ieri sera Bernini a Crotone – che poi Cafiero De Raho viene eletto in Emilia Romagna ma rimane il fatto che presto il neo deputato grillino dovra’ rispondere del perche’ non diede corso alla richiesta della Procura della Cassazione“.
Il Ministro Nordio sollecitato da interpellanze di Fdi e di FI recentemente ha dichiarato di avere avviato una indagine ispettiva ministeriale coperta al momento da segreto sulla conduzione della inchiesta Aemilia che graziò esponenti di sinistra e che coinvolse due esponenti, Bernini e Pagliani di Forza Italia, assolti da ogni accusa. La Relazione di Pennisi fu ritardata e di fatto mai fatta uscire dalle nebbie romane poiché avrebbe distrutto la reputazione del magistrato e collega Marco Mescolini peraltro già compromessa dalla storica decisione del CSM circa il suo demansionamento e allontanamento dalla intera Emilia Romagna mentre invece il cognato di Cafiero De Raho, ai tempi Capo Gabinetto del Guardasigilli, richiese alla DDA di Bologna, una Relazione sullo stesso tema che al contrario arrivo in una decina di giorni redatta, guarda caso, dalla pm Beatrice Ronchi molto legata a Cafiero De Raho già ai tempi in cui entrambi lavoravano fianco fianco alla Procura di Reggio Calabria.
Tale Relazione Ronchi non fu mai utilizzata nemmeno per rispondere alle interrogazioni nonostante fosse all’opposto di quella di Pennisi. ” una Relazione talmente poco credibile che non fu mai utilizzata per rispondere alle interrogazioni parlamentari e certamente a favore ed a sostegno dell’operato di un magistrato, Marco Mescolini, che fu il principale protagonista di quella che Bernini continua a dichiarare ” non un errore giudiziario bensì un crimine giudiziario volto a nascondere le reali collusioni tra esponenti politici del PD e la mafia cutrese radicata a Reggio Emilia e dintorni, colpire due avversari berlusconiani innocenti, confondere la opinione pubblica con conferenze stampa in pompa magna, ed addirittura ritirare il premio, la nomina a procuratore capo di Reggio Emilia, grazie alle pressioni del PD su Luca Palamara. Bernini in Colpo al Sistema fa il nome di chi faceva le pressioni su Palamara per ottenere il premio ” al pm prestato alla politica”, fatto confermato nel libro intervista di Sallusti e Palamara Il Sistema.
Ma chi è stato e chi è Federico Cafiero de Raho? Attualmente è un ex magistrato e politico italiano. E’ stato Procuratore nazionale antimafia e antiterrorismo dal 16 novembre 2017 al 18 febbraio 2022, e dopo il pensionamento dal 13 ottobre 2022 è stato eletto deputato alla Camera per il Movimento 5 Stelle. Secondo il racconto di Bernini l’ex magistrato sollecitato a fornire una relazione
Comments