Friday, March 29, 2024
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Calcio Serie B – Palermo, col cuore si vince!

Ed ogni squadra riflette l’anima del suo allenatore, e quella del Palermo ha finalmente l’anima di Corini, che sa come si plasma un giocatore non solo come tale ma anche, se non soprattutto, come persona. Insomma, uno che ha carisma, uno che sa dire le cose giuste al momento giusto, uno che non si dimentica mai di nessuno dei suoi venticinque giocatori in organico. Così che, riesuma all’improvviso Crivello, che sembrava ormai out dal calcio giocato e il giocatore si fa trovare pronto e sfodera al “Braglia“ una prestazione impeccabile.


di Benvenuto Caminiti per il Quotidiano l’Italiano

PALERMO – Doveva essere la partita del Mudo Franco Vazquez, per la prima volta da avversario al “Barbera”, e invece è stata la partita di Ivan Marconi, che di testa, salendo su come un angelo, ha trafitto imparabilmente il bravo Corvi, regalando una prestigiosa vittoria al Palermo.

Un pomeriggio piovoso, che ha ridotto (si fa per dire, perché un tifoso vero niente nessuno lo costringe a disertare il suo stadio) l’affluenza del pubbblico a poco più di diciassettemila.

Ma sono bastati: meglio pochi purché buoni, cuore e sangue solo e sempre per il Palermo: ieri davvero strepitosi tutti, specie gli ultras della Curva Nord, che anche quando la pioggia si è infittita, quasi tutti a torso nudo non hanno smesso un solo istante di cantare il loro amore rosanero: “Dai Palermo, facci un gol!… Dai Palermo, facci un gol!”.

E più il Parma ci stringeva d’assedio, più loro cantavano i loro inni, invocando gli dei del pallone perchè la squadra del cuore resistesse e, anzi, replicasse in ripartenza.

E in effetti, per tutto il primo tempo, quello del Parma è stato un assalto senza tregua ma il Palermo resisteva e contrattaccava… Ma si vedeva che in campo c’erano due  squadre di diversa caratura: quella ospite, costruita per fare il salto di categoria e l’altra per diventarlo partita dopo partita.

E poi c’era lui, Franco Vazquez, che mi è sempre rimasto nel cuore, e non solo per le sue spiccate virtù calcistiche.

Ieri, io ero davvero combattutto, perché, da una parte, temevo i suoi eccelsi colpi di classe e dall’altra,  per il bene della vista, quasi … li aspettavo.

Ma ieri “El mudo” sembrava anche lui diviso tra due … tentazioni: da un lato, la delusione per esser passato sotto silenzio perfino nella lettura delle formazioni (“Neanche un applauso mi hanno dedicato – avrà pensato –  ora gliela faccio pagare!”. Dall’altro, il suo cuore che, sensibile com’è al fascino rosanero, gli avrà suggerito: “Ma che vai pensando, Franco?… Anche se questa è ancora la tua gente,  oggi sei solo un avversario e, per giunta, il più temuto!”).

E poi, sapete com’è “El mudo”?… E’ uno che va a giornata ma che, anche in quella cattiva, tira fuori dal suo bagaglio il colpo di classe, quello che ti lascia stordito e interdetto. E ieri, pur nell’abulia in cui navigava, anche per la posizione un po’ troppo arretrata per le sue “specialità”  tecniche, al 44’ manda con un delizioso colpo di tacco Tutino solo davanti a Pigliacelli: gli basta un tocco ed è gol, ma arriva sparato come una saetta in una diagonale formidabile dall’altra parte del campo Mateju, che, nel’istante stesso in cui lo sta calciando, gli soffia il pallone da sotto il naso.

Ero a cento metri di distanza, quindi mentirei se dicessi di averlo visto con i miei occhi, ma il povero Tutino, quando la palla gli è sparita davanti, è rimasto impietrito come una statua. E il primo tempo si è  chiuso, così, a reti inviolate.

La ripresa cominciava sulla stessa falsariga, con il Parma che “faceva” la partita e il Palermo che ripartiva. Sempre più minaccioso. E al 12’ coglieva, col gol-vittoria, i frutti della sua perseveranza. Direi, anzi, della sua fede. Quella che gli ha trasmesso il suo allenatore, ieri – com’è umano che accada nell’anima del tifoso – ridiventato un grande allenatore, lo stesso che appena due settimane fa (dopo lo 0-0 interno col Cittadella)  voleva venisse esonerato.

Ma questo è il bello del calcio, che una volta è tutto e la volta seguente il suo contrario, così che se oggi quel giocatore o quell’allenatore lo vuoi al rogo, la volta dopo lo vuoi sull’altare. Succede nella vita e nella storia dei “grandi sentimenti”, cioè delle passioni travolgenti. Qual è, appunto, quella per la squadra del cuore.

Ed ogni squadra riflette l’anima del suo allenatore, e quella del Palermo ha finalmente l’anima di Corini, che sa come si plasma un giocatore non solo come tale ma anche, se non soprattutto, come persona. Insomma, uno che ha carisma, uno che sa dire le cose giuste al momento giusto, uno che non si dimentica mai di nessuno dei suoi venticinque giocatori in organico. Così che, riesuma all’improvviso Crivello, che sembrava ormai out dal calcio giocato e il giocatore si  fa trovare pronto e sfodera al “Braglia“ una prestazione impeccabile.

Di contro, il Parma riflette l’anima del suo trainer, Fabio Pecchia, un “signorino” elegante dentro e fuori dal campo, un esteta del calcio, che vuol vedere i fraseggi virtuosi e, disponendo di fior di giocatori, se ne bea, anzi se ne vanta… Al punto di dire in conferenza post partita: “Abbiamo fatto una grande prestazione, padroni dell’area di rigore avversaria, al punto che più di una volta potevamo entrare in porta con la palla al piede!”.

Benvenuto Caminiti

L’azione del gol di Marconi

IL TABELLINO DI PALERMO – PARMA

PALERMO (4-3-3): Pigliacelli; Mateju, Nedelcearu, Marconi, Devetak; Segre, Gomes, Broh; Valente (75′ Bettella), Brunori (87′ Soleri), Di Mariano (75′ Vido). A disp.: Massolo, Accardi, Buttaro, Lancini, Crivello, Stulac, Saric, Damiani, Floriano. All. Corini.

PARMA (4-3-3): Corvi; Delprato, Oosterwolde, Valenti, Osorio; Sohm (62′ Benedyczak), Estévez, Vazquez; Tutino (62′ Sits), Bonny (75′ Zagaritis), Juric (62′ Camara). A disp.: Santurro, Borriello, Circati, Balogh, Hainaut, Buayi-Kiala. All. Pecchia

ARBITRO: Maggioni di Lecco (Zingarelli-De Meo).

MARCATORI: 57′ Marconi

NOTE: Ammoniti: Sohm, Oosterwolde (PR), Nedelcearu (PA)

ARBITRO: Giua di Olbia (Mokhtar-Fiore).

MARCATORI

NOTE: Ammoniti Cassandro, Elia, Gomes, Tounkara, Pavan, Perticone.

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