Thursday, June 6, 2024
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Calcio – Serie B. Palermo e Como belli e impossibili solo nel primo tempo… poi al Barbera cala la noia

Finisce a reti inviolate un match che ha soddisfatto le aspettative degli spettatori unicamente nei primi 45 minuti di giuoco per poi spegnersi mestamente in un “tirare a…campare”


di Benvenuto Caminiti per il Quotidiano l’Italiano

PALERMO – Ci hanno provato nel primo tempo, poi, nella ripresa… hanno tirato a campare: Palermo e Como, visti vani i tentativi effettuati nei primi quarantacinque minuti, avranno pensato: meglio un punto che niente…  E… hanno deposto le armi, rispettandosi, anche troppo vistosamente.
Alla fine non sono piovuti i fischi dell’ultima partita in casa, malamente persa col Venezia, perché ieri,  almeno nel primo tempo ( come già detto), il Palermo ci ha provato, solo che di fronte aveva un Como battagliero e pericoloso, con quei tre davanti, abili, veloci, e forti fisicamente, che farebbero la loro figura anche in serie  A. Parlo del trio d’attacco del 4-3-3 di Longo, Cutrone, Cerri e Mancuso, che ogni volta che ripartivano in contropiede creavano seri grattacapi alla difesa del Palermo. Che, dopo il gol fortuito subito col Venezia,  appare molto più compatta e sicura, un po’ perché il centrocampo fa meglio il suo lavoro di filtro e molto perché Bettella s’è preso il posto che pareva di Marconi e il suo lavoro lo sbriga a meraviglia. Nelle ultime due partite, infatti, la rete rosanero è rimasta inviolata, senza che Pigliacelli avesse bisogno di sfoderare il meglio del suo repertorio.

In estrema sintesi, dirò che, nel tepore quasi primaverile della serata palermitana, ci si è più annoiati che divertiti ma, così come nella vita, è saggio accontentarsi del poco quando cercare il tanto è un rischio da evitare. E il Palermo, con la sua classifica, in bilico tra i play out e la zona play off (distanti, rispettivamente, tre e quattro punti) non ha ancora  trovato la “quadra” per voltare pagina e sistemarsi nelle zone più tranquille (e ambiziose) della classifica.

 A dire il vero, qualche  progresso nel gioco, sia pure a sprazzi, si è intravisto, specialmente dalla cintola in giù, perché lì davanti se non segna Brunori non segna nessuno. E ieri se n’è avuta l’ennesima conferma perché gli unici veri pericoli creati a Vigorito, agile ed esperto portiere lariano, li ha creati il bomber italo brasiliano e, con due di colpi testa, Jacopo Segre. Il quale, col primo, su corner battuto dal sempre generoso e poliedrico Di Mariano (ieri schierato a destra per far posto a Vido, alla sua prima partita del campionato dall’inizio), si è levato così in alto che sembrava CR7 (quand’era CR7) con la Sampdoria, e con una perentoria girata di testa ha timbrato il palo alla destra dell’impietrito Vigorito. Con il secondo, nell’unico affondo vero della ripresa, ha sfiorato la traversa. Il capitano, invece, ci aveva provato con un doppio tentativo a metà del primo tempo, quando ha dribblato in un fazzoletto, due avversari e , in girata ha tirato a colpo sicuro: palla destinata in fondo al sacco, deviata casualmente da uno stinco comasco e subito ribattuta a rete da Brunori, ma Vigorito si è superato un una strepitosa parata d’istinto.

Lì , in pratica finivano le velleità battagliere dei rosa e cominciavano, invece, quelle ardite dei ragazzi di Longo (a proposito, fischiatissimo sia quando lo speaker ha letto la formazione del Como e, alla fine ha pronunciato il suo nome –  nessuno dei diciassettemila spettatori di ieri al “Barbera” aveva dimenticato le sue “impudiche” dichiarazioni del post play off per la serie A dell’allora suo Frosinone, con i palloni gettati in campo – sia quando, mogio mogio, come volesse nascondersi, è entrato in campo, in coda ai suoi giocatori) , che in un paio di veloci ripartenze, con Mancuso, ha sfiorato il palo. E in entrambe le occasioni Pigliacelli non avrebbe potuto farci niente.

Ma – come ha ribadito per l’ennesima volta mister Corini – “questa è la Serie B, quest’anno ancora più difficile perché più equilibrata di sempre… Le sorprese sono all’ordine del giorno, l’ultimo può battere il primo!”..

Parole sagge, se pensiamo che il Benevento perde in casa con il Palermo e quattro giorni dopo viola il campo del Parma, il fortissimo Parma, che, a guardare nomi e ambizioni, dovrebbe stare lassù ai primissimi posti e, invece, dista dalla vetta (Frosinone) già dodici punti.

Sagge, dunque, le parole di Corini e saggio concludere che , sia per la salvezza che per la corsa per la Serie A, si dovrà aspettare come e più di sempre, la primavera inoltrata: solo allora – forse – certi conti saranno non dico fatti ma almeno abbozzati.

Benvenuto Caminiti

Palermo-Como 0-0:

IL TABELLINO DI PALERMO – COMO

PALERMO (4-3-3): Pigliacelli; Mateju, Nedelcearu, Bettella, Sala; Segre (64′ Broh), Gomes (84′ Stulac), Damiani (64′ Valente); Vido (64′ Saric), Brunori, Di Mariano (76′ Soleri). A disp.: Massolo, Grotta, Accardi, Marconi, Devetak, Pierozzi, Floriano. All. Corini.

COMO (4-3-3): Vigorito; Odenthal, Binks, Vignali, Cagnano (86′ Ioannou); Bellemo, Da Riva (81′ Faragò), Arrigoni; Mancuso (81′ Ambrosini), Cutrone (75′ Blanco), Cerri (86′ Gabrielloni). A disp.: Ghidotti, Bolchini, Scaglia, Celeghin, Delli Carri, Ba. All. Longo.

ARBITRO: Dionisi de L’Aquila (Trinchieri-Longo).

MARCATORI

NOTE: Ammoniti: Mancuso, Arrigoni (C)

Longo
testatina

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