Tuesday, May 21, 2024
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Catanzaro: l’opposizione insorge: “Fiorita più che sindaco si sente Podestà”

Gravi accuse da parte dell’opposizione: “Riteniamo che Fiorita intenda gestire il Comune come casa sua: i documenti pubblici sono sua esclusiva, il management delle società partecipate deve essere di sua espressione (in barba ad ogni vincolo contrattuale ormai assunto), i dirigenti devono assurgere al ruolo di sudditi, i dipendenti comunali che hanno votato per altre coalizioni trattati come appestati e, ove possibile, allontanati con spregio”. Se fosse così si tratterebbe di “mobbing”


di Pasquale Talarico per il Quotidiano l’Italiano

dalla Redazione Catanzarese del Quotidiano l’Italiano

CATANZARO – Ognuno ha le sue opinioni. Per quanto ci riguarda la nostra è sempre stata quella che il sindaco votato solo da un quinto della popolazione attiva non abbia le capacità ottimali per gestire al meglio un comune complesso come quello catanzarese.

Ma sono opinioni legittime che magari potranno essere smentite con i fatti e chissà, Fiorita, a sorpresa potrebbe rivelarsi un buon amministratore. Nel frattempo però emergono giudizi poco lusinghieri sul suo “Modus operandi”. Lo scrivono i capigruppo degli altrettanti rappresentanti delle liste che hanno ottenuto la maggioranza al primo turno ma che per un gioco di “Inciuci” e per alcuni ripensamenti e cambio di casacca si sono ritorvati sui banchi dell’opposizione.

Ecco quel che hanno diffuso pubblicamente: “Riteniamo gravissime e lesive della dignità di ogni singolo consigliere le esternazioni espresse a mezzo stampa dal Sindaco in relazione alla divulgazione di parti delle linee programmatiche. Va intanto chiarito che la consegna delle linee programmatiche prima del Consiglio comunale che ne deve discutere è un “obbligo” e non un concessione del sig. Sindaco. Ciò, tra l’altro,  sarebbe in linea con la tanto sbandierata “partecipazione””. 

A firmare il documento i Capigruppo Parisi (Rinascita) Arcuri (Avanti) Polimeni (Catanzaro Azzurra) Riccio (Alleanza per Catanzaro) Concolino (Misto)

“In merito alla “abusiva” divulgazione delle linee, il primo cittadino interroghi qualche “suo” consigliere che magari, preso dall’ansia di pubblicizzare la Grande Catanzaro finora solo sbandierata, ne ha fornito copia ai giornalisti.
Avendo preso visione del documento e osservando i suoi primi passi nel palazzo noi riteniamo invece che Fiorita intenda gestire il Comune come casa sua: i documenti pubblici sono sua esclusiva, il management delle società partecipate deve essere di sua espressione (in barba ad ogni vincolo contrattuale ormai assunto), i dirigenti devono assurgere al ruolo di sudditi, i dipendenti comunali che hanno votato per altre coalizioni trattati come appestati e, ove possibile, allontanati con spregio.
Sempre che in questa città sia ancora lecito avere un pensiero diverso, dopo aver trascorso tre mesi ad assistere a tante passerelle (talvolta anche accompagnate da fischi dei cittadini) e pochi risultati, consentiteci di dire che abbiamo l’impressione di trovarci di fronte ad un vero e proprio dilettante allo sbaraglio”
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Fiorita. Secondo l’opposizione “i dirigenti devono assurgere al ruolo di sudditi, i dipendenti comunali che hanno votato per altre coalizioni trattati come appestati e, ove possibile, allontanati con spregio”. Se fosse così ci sarebbe da vergognarsi

Le accuse di “mobbing” se comprovate sarebbero gravissime. Ostacolare con atteggiamenti repressivi e antidemocratici i dipendenti comunali che hanno opinioni politiche diverse da quelle altrui è una discriminazione a tutti gli effetti. Ci pare molto strano che un sindaco di cultura comunista possa rendersi protagonista di simili comportamenti antidemocratici e lesivi della sfera personale di altri soggetti che operano e prestano mansioni lavorative all’interno del Comune e ci auguriamo che ciò non abbia fondamento di verità

Se ciò invece potesse essere una cosa concreta è auspicabile l’apertura di un fascicolo a palazzo di Giustizia per indagare sull’ipotesi di “mobbing” cioè per quell’insieme di comportamenti aggressivi e persecutori posti in essere sul luogo di lavoro, al fine di colpire ed emarginare la persona che ne è vittima..

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