Wednesday, May 15, 2024
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Conviene all’Italia il “putinismo”?

È innegabile che la Russia cerchi di influenzare il nostro paese, lo fa con internet e lo fa creando rapporti con partiti evidentemente vicini alle sue idee ultra conservatrici, una amicizia e vicinanza che è deleteria per l’Italia.


di Nicola Mongiardo per il Quotidiano l’Italiano

ROMA – Durante la guerra fredda i partiti che si ispiravano alla democrazia e ai valori occidentali erano sostenuti anche a livello economico dagli Stati Uniti d’America mentre i russi inviavano i loro rubli ai partiti di cultura e tradizione comunista. I tempi cambiano e la mentalità resta la stessa, non arrivano più flussi di dollari e rubli (almeno credo), ma le superpotenze USA e Russia hanno tenuto in piedi buona parte della loro macchina propagandistica e noi europei siamo il principale “mercato” dove agiscono. Non è scorretto pensare che la Russia di Putin abbia cercato e magari trovato nel corso degli ultimi due decenni più di un partito italiano con cui instaurare un rapporto amichevole e mettere in pratica la loro influenza. L’Italia è sempre stata l’anello debole del patto atlantico sia per la presenza di un fortissimo partito comunista sia per la natura ballerina degli italiani stessi. I comunisti non ci sono più e anche i loro valori sono stati eliminati dalla storia e dai muri che crollavano verso la fine degli anni ottanta. Oggi la nostra sinistra è atlantista, progressista e difende e si impegna a implementare i diritti individuali delle persone, una politica in linea con i paesi più sviluppati a livello umano, caratteristiche che la allontana anni luce dalla Russia di Putin.

Il presidente russo Putin

A destra il discorso cambia, sostiene una difesa di valori e tradizioni in linea con la Russia ultra ortodossa di Putin, ostacola la diffusione dei diritti degli omosessuali e in generale qualsiasi cosa che possa essere “accusata” di progressismo, è xenofoba con una visione sovranista degna degli anni del ventennio (usa anche una dialettica e una terminologia simile all’epoca fascista).

Altro elemento da prendere in considerazione è la mentalità anti europea che si manifesta con i ripetuti attacchi alla moneta unica e in generale contro qualsiasi cosa provenga dall’Unione (per la destra è sempre colpa dell’Europa…peccato che ci siano parecchi europarlamentare di destra…forse non lo sanno) un atteggiamento chiaramente utile alla Russia di Putin che gode di un eventuale indebolimento dell’Europa. Cosa dire poi dei tanti parlamentari del M5S e non solo che sin dall’inizio della invasione russa si sono opposti all’invio di armi italiane all’Ucraina? Vi ricordate della Lega che riteneva le sanzioni nei confronti della Russia (che aveva già occupato militarmente la Crimea) come “ridicole”?

Cosa pensare di Berlusconi che si vantava della sua personale amicizia con Putin e prima ancora di quella con il “compianto” Gheddafi? Cosa pensare del grillino Di Battista sostenitore dell’ultima dittatura in Sudamerica e forse nostalgico di gente come Pol Pot e Fidel castro? La domanda che gli italiani dovrebbero porsi è la seguente: vogliamo far parte di un gruppo di nazioni che mette la democrazia e la libertà al centro oppure è nel nostro interesse avvicinarsi sempre di più al modello russo di Vladimir Putin? Pensateci bene quando andrete a votare.

Nicola Mongiardo

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