Friday, March 29, 2024
Quotidiano Nazionale Indipendente


Geopolitica italiana con riverberi in Ucraina

Le cadute del governo Draghi (e in precedenza di Johnson) indeboliscono il quadro europeo in una ottica di contenimento della sempre più minacciosa Russia di Putin. È un punto a favore del dittatore russo perché l’Ucraina perde in poco tempo due importanti sostenitori. Purtroppo queste sono le dinamiche democratiche anche se in Italia (i nostri fantastici aspiranti statisti) questo siparietto potevano evitarlo. Nel frattempo la guerra in Ucraina è stata declassata e spostata dalle televisioni italiane in seconda (o terza) serata


di Nicola Mongiardo per il Quotidiano l’Italiano

ROMA – Va segnato un punto a favore alla Russia e ai putiniani italiani, il “colosso” Mario Draghi, sostenitore dell’Ucraina è stato abbattuto dall’armata Brancaleone guidata dal giullare Conte filoguidato da Beppe Grillo e qualche altro putiniano di casa nostra. La Renzite acuta di cui Giuseppe Conte è stato colpito ha prodotto i suoi effetti facendo cadere il governo Draghi. Va detto che alla Renzite non c’è ancora un rimedio medico-farmaceutico nonostante l’impegno e i milioni profusi dalle migliori società chimico-farmaceutiche. Probabilmente il decorso naturale di questa sindrome pericolosa porta alla nascita di partitelli politici capaci di portare a casa un 2 o 3% di consensi, nei casi migliori si parla di un ottimo 4% capace di superare l’ostacolo dello sbarramento, in ogni caso questi sono i prossimi obiettivi dei sempre più ambiziosi pentastellati, del movimento resta molto poco e le stelle non brillano più.

Putin

Il resto dell’armata Brancaleone si compone di un fantastico Silvio Berlusconi che pur perdendo pezzi importanti del suo partito fa spallucce e battutine al veleno, ormai si è autoconvinto che la sua carta d’identità sia falsa, lui non è nato nel 1936 bensì è un giovinastro al massimo nato negli anni cinquanta e di conseguenza è lui (nella sua testa) il futuro della destra italiana moderata (moderata?). Tuttavia preoccupa di più alla associazione nazionale psichiatri i sostenitori del partito di Berlusconi, anch’essi ovviamente colpiti dalla sindrome di Peter Pan irreversibile che li porta a vedere nel loro “leader maximo” l’unico capace di traghettarci oramai nel ventiduesimo secolo. Da segnalare il rientro di Salvini dal Papeete ancora in costume da bagno, anch’esso felice per la caduta dell’unico italiano stimato all’estero, Matteo se ne frega dello spread e della considerazione dei paesi stranieri purché essi siano democratici, a lui importa solo quella di gente come Putin che ovviamente gongola sulla caduta del buon Mario.

Alla lista possiamo aggiungere l’attrice non protagonista (perché all’opposizione) Giorgia Meloni, colei che secondo alcune autorevoli testate giornalistiche internazionali potrebbe essere il prossimo primo ministro…pardon prima ministra. Or dunque amici prepariamoci nuovamente al sacrificio per la Patria, per Cristo e per la Famiglia…noi siamo italiani, siamo cristiani, noi siamo bianchi.

Nicola Mongiardo

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