Thursday, May 16, 2024
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Quante volte, in settant’anni di onorata milizia rosanero, ho visto cadere e rinascere il Palermo?

Si profila grandiosa l’ennesima RINASCITA del Palermo, perché stavolta ha tutte le carte in regola per un progetto vincente, che punta molto sul settore giovanile, campi di allenamento (“La cittadella” rosanero di Torretta) e non tralascia di certo la squadra femminile, che fin qui ha fatto molto bene.


di Benvenuto Caminiti per il Quotidiano l’Italiano

Quante volte, in settant’anni di onorata milizia rosanero, ho visto cadere e rinascere il Palermo?

Tante di quelle volte che ne ho perso il conto.

Quella di oggi, però, vista la mia età veneranda, forse sarà stata l’ultima volta.

Ed è per questo che stamane alla presentazione del “Nuovo Palermo”, targato Manchester City, alla sala stampa dello Stadio Barbera, gremita come non mai, di giornalisti e reporter,   ci sono andato senza penna né taccuino, perché mi bastava il cuore per registrare brividi ed emozioni.

A rappresentare il “Manchester City Group”, che ha acquisito l’80% del pacchetto azionario del “Palermo fc:”, c’era il suo Ceo, Ferran Soriano, 55 annni, catalano di Barcellona, che, dopo essersi scusato per il suo “italiano un po’ catalano”, ha voluto che a parlare per primo fosse Dario Mirri, che gli sedeva accanto.

E Mirri, occhi lucidi e voce fioca, è apparso subito emozionato come un bambino che sta finalmente toccando con mano il sogno a lungo sognato: “Sono orgoglioso e felice… e forse anche commosso, perché realizzo oggi il desiderio che mi ha spinto tre anni fa a gettarmi in questa avventura: riportare il Palermo nel posto che gli spetta per consegnarlo poi nelle mani migliori possibili!”…

Ferran Soriano, per chi sa di calcio ad alti livelli, non ha certo bisogno che lo presenti io: basta dare un’occhiata a Wikipedia per capire che definirlo “Il più grande imprenditore del settore “, come  ha fatto Mirri, è il minimo.

Eppure quando si è presentato aveva il tono quasi dimesso e usava le parole delle persone semplici, quelle abituate prima a fare i fatti e poi, magari, a parlarne.

E non viceversa come capita spesso nella vita, e nel pianeta del pallone, in particolare.

Dopo una rapida escursione sui suoi precedenti al City Group, ha gratificato Mirri per “lo straordinario lavoro compiuto nel Palermo, una realtà tanto bella e affascinante quanto  insidiosa…  Ma ho capito subito, al primo incontro in teleconferenza, che gran gentiluomo fosse il presidente dario Mirri. Logico, quindi, che non abbia mai neanche lontanamente pensato a un Palermo made-City,  senza il suo presidente”.

Ma siccome, come già detto, ero lì senza biro e senza taccuino (smartphone e pc portatile? Manco a  parlarne!), i dettagli del suo lungo intervento preliminare e del serrato botta e risposta con i giornalisti, li sintetizzo in queste poche ma significative parole: “La realtà-Palermo mi ha affascinato subito, al primo colloquio con il presidente (Mirri, lo chiama sempre così, ndr), quindi ben prima dei centocinquantamila tifosi sugli spalti nelle quattro partite dei playoff al Barbera. Sono io, è il City che ringrazia Palermo e il Palermo, non il contrario!”.

Insomma, Soriano con i suoi modi pacati semplici e naturali, quel suo italiano molto “catalano” nel quale primeggiavano parole come “oggettivo” (per dire obiettivo, traguardo), pazienza, attenzione lavoro e, soprattutto, umiltà, è sembrato lontano mille miglia dal solito incantatore di serpenti, che, appena preso in pugno il comando della nave, parla già di meravigliosi porti da raggiungere e di bandiere al vento in segno di vittoria.

Niente di tutto questo: a chi gli chiedeva se il nuovo Palermo avrebbe suibto tentato la scalata in Serie A, ha gettato acqua sul fuoco dei facili entusiasmi, dicendo che  “prima bisogna fortificarsi in serie B per avere poi le armi per tentare il salto in A…Che comunque resta il nostro principale “obiettivo”…

Si profila grandiosa l’ennesima RINASCITA del Palermo, perché stavolta ha tutte le carte in regola per un progetto vincente, che punta molto sul settore giovanile, campi di allenamento (“La cittadella” rosanero di Torretta) e non tralascia di certo la squadra femminile, che fin qui ha fatto molto bene.

Un altro concetto su cui ha puntato molto Soriano è stato quello della continuità: lo ha fatto  per spiegare la conferma di Mirri presidente, di Castagnini, direttore sportivo e di Baldini allenatore.

E, ultimo ma non ultimo, ha insistito sul rispetto dei ruoli: l’allenatore e il diesse per le questioni tecniche, lui per quelle manageriali e finanziarie e il presidente, trait d’union fra società- tecnico-squadra- stampa-tifosi.

Mentre in sala stampa c’era questo po’ po’ di fermento emotivo e propositivo, fuori, nello spiazzale antistadio, fra striscioni e rulli di tamburi, i tifosi della Curva Nord 12 cantavano e intonavano inni come durante una partita del Palermo. Così che, a fine conferenza, incitati a gran voce, Mirri e Soriano si sono affacciati, mandando baci volanti e sventolando insieme, come fosse una bandiera, la maglia rosanero.

L’ultima emozione, è stato l’abbraccio spontaneo che mi ha dedicato mister Baldini: c’era una folla indescrivibile di tifosi, giornalisti, fotoreporter e semplici curiosi che lo stringevano d’assedio , ma lui, appena mi ha visto: “Benvenuto carissimo!”… e quasi mi stritolava.

Grazie, mister: il tuo affetto è ampiamente ricambiato. Con l’aggiunta da parte mia di una gratitudine che finirà solo quando finirò io.  

Nella foto Ponente: Mirri e Soriano. 

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