Saturday, April 27, 2024
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Razom, insieme, dall’Albese per l’Ucraina. Nasce ad Alba, per iniziativa di un gruppo di giovani, un comitato per la ricostruzione di Bucha

Edoardo Bosio, Davide Rosso e Romina Xuna sono i tre giovani albesi che hanno dato vita al comitato Razom. Studente di giurisprudenza all’Università del Piemonte Orientale, Bosio, agente di commercio nell’azienda vinicola di famiglia, Rosso, impiegata, Xuna. Hanno tutti 23 anni e sono spinti da un identico impulso: aiutare chi ha bisogno. Ad affiancarli, con azioni concrete e la disponibilità delle loro competenze, alcuni amici e le loro famiglie.


di Gianfranco Simmaco per il Quotidiano l’Italiano

ALBA –  Il comitato Razom, che in ucraino significa “insieme”, nasce nell’Albese dal desiderio di un gruppo di giovani di impegnarsi concretamente per la ricostruzione delle città ucraine colpite dalla guerra, in particolare a sostegno della città di Bucha. 
I PROMOTORI. Edoardo Bosio, Davide Rosso e Romina Xuna sono i tre giovani albesi che hanno dato vita al comitato Razom. Studente di giurisprudenza all’Università del Piemonte Orientale, Bosio, agente di commercio nell’azienda vinicola di famiglia, Rosso, impiegata, Xuna. Hanno tutti 23 anni e sono spinti da un identico impulso: aiutare chi ha bisogno. Ad affiancarli, con azioni concrete e la disponibilità delle loro competenze, alcuni amici e le loro famiglie.
Da sinistra: Davide Rosso, Edoardo Bosio e Romina Xuna.L’ORIGINE DELL’IDEA. A marzo, al termine di una missione al confine tra Polonia e Ucraina per consegnare medicinali, Edoardo Bosio matura la consapevolezza che occorre una struttura stabile e riconosciuta, per organizzare aiuti concreti, nella prospettiva di conclusione della guerra. «Ho partecipato alla missione organizzata dall’associazione Proteggere Insieme domenica 13 marzo», racconta Edoardo Bosio. «Dopo un viaggio di 24 ore e 1.700 km siamo arrivati al confine tra Polonia e Ucraina con il nostro carico di medicinali. Avevamo dei posti in auto e ci siamo detti che sarebbero stati sprecati se non avessimo offerto ospitalità ai rifugiati. Così siamo andati alla stazione di Cracovia e al campo profughi lì annesso. Non dimenticherò mai gli occhi di quelle persone, la tristezza, la paura, l’angoscia che vi si leggevano. Non posso dimenticare le brandine tutte vicine con, ai piedi, zaini e borse che racchiudevano avanzi di vite normali, di prima della guerra. Non scorderò mai il tentativo di dare una dimensione di normalità all’emergenza: le persone che chiacchieravano sedute sulle brande, i bambini che giocavano, un anziano che dormiva, coricato su un fianco. Non comprendevamo la lingua e farsi capire in inglese non era semplice, ma grazie all’impegno della nostra interprete e al contatto con Laura Biancalani, referente dell’associazione Andrea Bocelli, abbiamo superato le naturali diffidenze e preoccupazioni dei profughi di fronte a degli sconosciuti e abbiamo trovato tre madri e tre bambini disponibili a venire in Italia con noi».Al termine del viaggio, mamme e bambini sono stati alcuni giorni ad Alba e poi hanno raggiunto un villaggio messo a disposizione dalla fondazione Bocelli. Bosio continua: «Prima di partire per le Marche, una giovanissima madre ucraina mi ha detto che per il suo Paese “non ci sono aspettative, né prospettive” ed è scoppiata a piangere. Sono rimasto attonito di fronte alla sua disperazione, non sapevo cosa risponderle e non solo per via delle barriere linguistiche. In quel momento ho maturato l’idea di fondare un comitato che potesse dare “aspettative” a chi non ne aveva più. Il comitato Razom nasce per rispondere a quella giovane madre e dirle che RAZOM (INSIEME) ricostruiremo». L’OBIETTIVO. Il Comitato Razom intende promuovere una raccolta fondi sul territorio di Alba, Langhe e Roero per sostenere la ricostruzione di Bucha, la città in cui è avvenuto uno dei più ampi massacri di civili, le cui immagini di cadaveri abbandonati sulle strade hanno fatto il giro del mondo.Formalizzati gli adempimenti di legge per la sua costituzione, il direttivo di Razom ha incontrato l’Amministrazione albese e i referenti di associazioni ed enti locali, oltre ai ragazzi dell’oratorio di Grinzane Cavour, che hanno subito aderito all’iniziativa con entusiasmo e generosità. Bosio precisa: «Per ricostruire e dare prospettive alla popolazione ucraina serviranno somme enormi. Noi abbiamo deciso di concentrare gli sforzi e aiutare una città simile alla nostra: Bucha, che prima della guerra contava 30 mila abitanti (come Alba) ed era una delle città più prospere della provincia di Kiev. Siamo in contatto giornaliero con la consigliera comunale Iryna Yarmolenko e, con lei, abbiamo individuato in un asilo devastato dalle bombe uno specifico progetto di ricostruzione. Per raggiungere l’obiettivo abbiamo bisogno dell’aiuto di tutti. Ogni somma, anche piccola, contribuirà a ricostruire. Saremo nelle piazze e vicino alle parrocchie, incontreremo studenti e associazioni, ma le donazioni si possono effettuare anche tramite bonifico bancario sul conto intestato a “Comitato Razom” – causale “Donazione” – IBAN: IT27R0853046961000000259733 e presto anche su Satispay. Sostenete la ricostruzione di Bucha. RAZOM (INSIEME) potremo offrire un aiuto concreto». 

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