Thursday, April 25, 2024
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Roma. Pro Vita Famiglia: manifesti rimossi da Lucarelli con motivazioni prive di fondamento giuridico

«Da molti anni – prosegue Coghe – richiediamo affissioni con messaggi di comunicazione sociale in decine di città italiane e mai abbiamo subito una censura così vergognosa per un messaggio così inoffensivo e che non lascia spazio a nessuna interpretazione distorta: vuole essere ed è un messaggio a favore delle donne, della loro salute e dei nascituri. Ringraziamo il gruppo consiliare di Fratelli d’Italia e il consigliere Federico Rocca, primo firmatario dell’interrogazione, che ha chiesto chiarimenti all’amministrazione. Abbiamo già fatto ricorso al Tribunale Amministrativo, certi di non aver violato nessuna regola né legge e la giustizia lo confermerà


di Ivan Trigona per il Quotidiano l’Italiano

ROMA – «Le motivazioni dell’Assessore Monica Lucarelli sulla rimozione dei nostri manifesti in occasione dell’8 marzo sono assurde e inconsistenti, prive di qualsiasi riscontro giuridico.
Proprio il regolamento comunale, infatti, non prevede soltanto le affissioni di pubblicità commerciale in senso stretto, ma anche messaggi di comunicazione sociale – come appunto le nostre affissioni – ai quali peraltro non si applica la norma invocata proprio dalla Lucarelli per censurarci. In più sui nostri manifesti erano presenti le indicazioni richieste dalla legge sulla stampa, e la Costituzione ne vieta la censura e il sequestro preventivo. Inoltre, ammesso e non concesso che possa applicarsi la normativa comunale sulla pubblicità commerciale, non sta né in cielo né in terra ritenere discriminatoria una frase così semplice e innocua come “Potere alle donne? Facciamole nascere!” e l’immagine di una bambina nel grembo materno», le parole di Jacopo Coghe, portavoce di Pro Vita & Famiglia Onlus.

«Da molti anni – prosegue Coghe – richiediamo affissioni con messaggi di comunicazione sociale in decine di città italiane e mai abbiamo subito una censura così vergognosa per un messaggio così inoffensivo e che non lascia spazio a nessuna interpretazione distorta: vuole essere ed è un messaggio a favore delle donne, della loro salute e dei nascituri. Ringraziamo il gruppo consiliare di Fratelli d’Italia e il consigliere Federico Rocca, primo firmatario dell’interrogazione, che ha chiesto chiarimenti all’amministrazione. Abbiamo già fatto ricorso al Tribunale Amministrativo, certi di non aver violato nessuna regola né legge e la giustizia lo confermerà».
Jacopo Coghe vice-presidente Pro Vita e Famiglia Onlus

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