Thursday, April 25, 2024
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Un argento che vale oro per la bergamascaGiulia TerziParalimpiadi, secondo posto dell’Italianel nuoto staffetta mista 4×50

di Romano Scaramuzzino (dalla redazione bergamasca del Quotidiano l’Italiano) Bergamo – Conquista, a Tokio, la medaglia d’argento, il 26 agosto…


di Romano Scaramuzzino

(dalla redazione bergamasca del Quotidiano l’Italiano)

Bergamo – Conquista, a Tokio, la medaglia d’argento, il 26 agosto scorso, la bergamasca Giulia Terzi, nella staffetta mista 4×50, insieme ai suoi compagni di squadra Arjola Trimi, Vò Euganeo, Luigi Beggiato e Antonio Fantin.

L’oro spetta al team cinese.

Ma chi è Giulia Terzi?

Nata a Melzo (MI), il 14 agosto del 1995, ma residente da tempo ad Arzago, provincia di Bergamo, a Giulia, in piscina, l’ha portata la mamma Stefania, quest’ultima già agonista, a solo due mesi d’età.

Anche se la passione della ragazza, una volta cresciuta, è rivolta verso la ginnastica artistica.

All’età di cinque anni, purtroppo, Giulia, scopre, insieme alla sua famiglia, di soffrire di una scoliosi congenita rara che nel tempo la costringe a stare sulla carrozzina nonostante gli interventi chirurgici alla quale è sottoposta.

La patologia, infatti, con coinvolgimento midollare le provoca, un deficit di forza sia nelle gambe che nelle braccia.

Ma prima che nello sport, Giulia è campionessa nella vita, laureandosi in Scienze politiche per poi intraprendere gli studi di giurisprudenza.

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Nel 2018, all’età di 25 anni, comunque, su consiglio dei medici, la ragazza torna in piscina. Ma questo, a Giulia, non le basta. Amante dell’agonismo, infatti, trova una società sportiva che la segue, scoprendo, allo stesso tempo, il mondo paralimpico e ben presto ottenendo i primi risultati eclatanti. Nel 2019, ai mondiali di Londra, infatti, conquista l’argento, nella staffetta 4×50 mista.

E siamo ad oggi, alle Paralimpiadi di Tokyo 2020, con un argento che vale oro, non tanto per lei e per tutti gli atleti come lei, che non desiderano nessuna forma di compassione o peggio, quello di essere trattati in modo diverso rispetto gli altri.

L’oro, è per noi. Per chi si lamenta delle banali difficoltà della vita non rendendosi conto di certe esistenze che ci sono di insegnamento.

Solo così, queste medaglie, avranno un valore particolare.

Appunto d’oro.

Romano Scaramuzzino

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