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Yara Gambirasio: la sua vicenda diventa un film! Pellicola inopportuna o rappresentazione scenica della triste realtà?

Non è calato il sipario completamente nemmeno sulla vicenda giudiziaria, dato che Bossetti ed i suoi avvocati continuano nella loro linea difensiva. Ed anche per queste ragioni, il film Yara appare inopportuno nei tempi della sua uscita sul grande schermo.

By L'Italiano , in Spettacolo , at 15/10/2021 Tag: , , , ,

di Romano Scaramuzzino per il Quotidiano l’Italiano

Prossimamente sugli schermi, dal 18 al 20 ottobre al cinema e dal 5 novembre su Netflix, come un pugno nello stomaco, così per alcuni si dovrebbe chiamare il film che invece ha come titolo Yara e che si rifà alla tragica storia della ragazzina di Brembate di Sopra, in provincia di Bergamo, trovata assassinata il 26 febbraio del 2011 e del cui delitto è stato ritenuto colpevole Massimo Bossetti.

Sarà per l’età del cronista che scrive quest’articolo, sarà che forse anche per questo siamo diventati più sensibili, pur ammettendo che non si può giudicare un film senza averlo visto, basta, però, allo scrivente (ma da quello che si legge in giro non solo a lui, nda), aver visto il trailer della pellicola, diffuso sui propri canali social, da Netflix, per provare un certo disagio.

Aveva tredici anni, Yara, quando fu inghiottita dal buio di quel pomeriggio del 26 novembre del 2010 per scomparire per sempre dai suoi affetti più cari, i genitori Fulvio e Maura, sua sorella maggiore ed i suoi due fratellini. Per essere poi ritrovata, tre mesi dopo, in aperta campagna, a Chignolo d’Isola (sempre nella bergamasca), senza vita. Dieci chilometri distante dal suo paese, una distanza, per questa vita, immane.

E proprio il 26 novembre del 2020, nel ricordare pubblicamente Yara, i suoi genitori, da sempre riservati durante questa tragedia, chiesero che la propria figlia venisse ricordata “per quello che era e sarebbe stata sempre capace di dare agli altri, per la sua passione, le sue abilità, non per ciò che le è successo”.

Ecco, non vogliamo “colpevolizzare” il regista di questa pellicola, Marco Tullio Giordana, ma sembra che questo appello dei genitori della ragazza sia stato inascoltato.

Seppur capiamo le buone intenzioni di chi ha prodotto il film, interpretiamo anche i sentimenti della famiglia di Yara.

Non è calato il sipario completamente nemmeno sulla vicenda giudiziaria, dato che Bossetti ed i suoi avvocati continuano nella loro linea difensiva. Ed anche per questo, il film Yara ci sembra inopportuno nei tempi.

Vorremo tutti che questa storia avesse una sua conclusione, in tutto e per tutto e magari in momenti più maturi poterne parlarne anche in modo cinematografico ma, seppur sia passato tanto tempo, la ferita è ancora aperta, anche per un’intera comunità, quella della bergamasca.

Yara, piccola Yara, ti vogliamo ricordare, così, tramite l’associazione a te dedicata, dal nome La passione di Yara e con una foto dal loro sito tratta.

 Yara, piccola Yara, riposa in pace.

Romano Scaramuzzino

                                                                                                                

                                        

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