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Al Barbera si prepara una stagione 2021-22 con Oro, Incensi e …Mirri!

Renzo Barbera, il più amato presidente della ultracentenaria storia del Palermo. D’altronde, Mirri ne è l’erede naturale non solo per la comune, straordinaria passione rosanero ma anche perché nipote del “presidentissimo”, sia pure di seconda generazione.

By L'Italiano , in Sport , at 27/08/2021 Tag: , ,

di Benvenuto Caminiti (Corrispondenza da Palermo)

Palermo – Quarantacinque minuti di approfondita analisi dello stato di salute del Palermo, alla vigilia dell’inizio del campionato:  il presidente rosanero Dario Mirri si sottopone alla trafila di domande di Alessandro Amato , direttore di TRM, l’emittente più seguita della città.

Con toni pacati e risposte chiare e dirette, Mirri esplora in profondità il nuovo Palermo di Giacomo Filippi e non ha remore ad affermare: “Siamo più forti dell’anno scorso e, soprattutto, abbiamo fatto tesoro degli errori commessi nella passata stagione!”.

Analizza uno per uno i nuovi rinforzi, soffermandosi sull’ultimo: “Perché Jacopo Dell’Oglio si è proposto lui a venire al Palermo, e la cosa mi riempie di orgoglio: come presidente ma ancor di più come tifoso rosanero”.

Già, Dell’Oglio che arriva dal Catania come svincolato, e già questo “passaggio” è un atto di coraggio,  che il presidente rosanero ha molto apprezzato: erano dieci anni che non si verificava uno scambio di giocatori tra Palermo e Catania, precisamente dall’estate del 2011 quando il centrale difensivo argentino Silvestre … dall’Etna passò al Montepellegrino. Sono “eventi” storici, questi, non semplici fatti di cronaca sportiva e se ne può rendere conto appieno solo chi ama svisceratamente i colori dell’una o dell’altra squadra. E, ancor di più, se i tifosi delle due squadre sono per storia e tradizione acerrimi nemici (ahimè, non solo sportivi).

Ma dicevo di Mirri e della sua lunga e articolata “confessione” ai microfoni di TRM: il presidente non si è sottratto ad alcuna domanda, neanche alla più insidiosa e perfino alla più ovvia o scontata ( queste, di solito, sono le peggiori per chi una risposta deve pur darla).

Un argomento spinoso era la querelle giudiziaria in corso tra Mirri e l’ex socio di minoranza (40% azionario) l’italo americano Di Piazza, che, a fine anno scorso, in pieno marasma Covid, ha abbandonato la barca e chiesto il “ritorno” del sua tranche di capitale.

Non poteva scegliere un momento peggiore – ha detto Mirri – la squadra con Boscaglia era in palese difficoltà e gli stadi chiusi per la pandemia…”.

Poi, con un ghigno, l’unico di una chiacchierata sempre sul filo della massima serenità, ha aggiunto: “Ha fatto come quel tifoso che paga il biglietto per vedere la partita, ma, dopo il primo tempo, decide di andarsene e pretende il ristoro della parte del prezzo non goduto”.

Mirri ha svelato che i lavori del centro sportivo di Torretta sono a buon punto e che, entro la fine di ottobre, sarà pronto il primo campo di allenamento.

Ha ribadito con il piglio giusto che “Il Palermo di quest’anno, visti i rinforzi chiesti e ottenuti da mister Filippi,  si presenta ai nastri di partenza (inizio, domenica al “Barbera” contro il ripescato Latina) con le carte in regola per un campionato di vertice “ Perché l’obiettivo non può che essere la serie B. I play off, raggiunti la stagione scorsa, stavolta non bastano perché puntiamo alla promozione diretta e, per centrare l’obiettivo, contiamo molto sul sostegno del pubblico, che potrà tornare a tifare, anche se lo stadio potrà ospitare solo il 50% della sua capienza. In  pratica, diciottomila,… Ma io so bene che spinta sono capaci di dare i tifosi rosanero, che io considero i tifosi più tifosi ch’esistano al mondo. Basti pensare ai quarantamila che il 29 maggio del 2011 colorarono di rosanero gli spalti dell’Olimpico” di Roma per la finalissima di Coppa Italia contro l’Inter”. 

Il presidente del Palermo Dario Mirri

Che Mirri sia un tifoso prim’ancora che il presidente del Palermo, lo sanno tutti quelli che frequentano il pianeta rosanero: bisognava esserci per captare l’entusiasmo che gli si leggeva nello sguardo mentre parlava dei suoi compagni amici e sodali della gradinata dove da sempre segue le partite della squadra del cuore.

A me, personalmente, ha fatto venire i brividi perché mi è parso, per un istante e una sovrapposizione della memoria, di rivedere e riascoltare il grande Renzo Barbera, il più amato presidente della ultracentenaria storia del Palermo. D’altronde, Mirri ne è l’erede naturale non solo per la comune, straordinaria passione rosanero ma anche perché nipote del “presidentissimo”, sia pure di seconda generazione.

Benvenuto Caminiti

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