Bergamo – Rissa tra giovani del 20 agosto scorso, sono stati Individuati sette giovani, le cui perquisizioni mirate hanno provato la loro partecipazione ai fatti. L’allarme sicurezza nella bergamasca é sempre altissimo
Le operazioni di investigazione da parte delle autorità competenti su questi sette ragazzi hanno portato oggi, finalmente, a perquisizioni specifiche che hanno consentito di reperire, mettendoli sotto sequestro, capi di abbigliamento nonché telefoni cellulari, entrambi usati e utilizzati dai sette, durante gli episodi delinquenziali sopra citati, confermando, quindi, la loro partecipazione a questi eventi illegali.
di Romano Scaramuzzino per il Quotidiano l’Italiano
BERGAMO – Della maxi rissa avvenuta domenica 20 agosto scorso, presso la stazione di Bergamo, proseguita, poi, anche presso Largo Porta Nuova, zona della stessa città, alla quale hanno partecipato ben circa 150 giovani, la cui età oscillava tra i 15 e i 18 anni, tutti di varie nazionalità, armati di catene e coltelli e provenienti anche da vari paesi della bergamasca (uno dei risultati di questa azione di microcriminalità è stato il ferimento di due ragazzi, un italiano e un marocchino, colpiti in modo non grave da lame, nda), sono stati individuati, all’epoca dei fatti, dalla Squadra Mobile della Questura di Bergamo, sette giovani, quattro di loro minorenni, cittadini italiani di origini egiziane e senegalesi.
Le operazioni di investigazione da parte delle autorità competenti su questi sette ragazzi hanno portato oggi, finalmente, a perquisizioni specifiche che hanno consentito di reperire, mettendoli sotto sequestro, capi di abbigliamento nonché telefoni cellulari, entrambi usati e utilizzati dai sette, durante gli episodi delinquenziali sopra citati, confermando, quindi, la loro partecipazione a questi eventi illegali.
E mentre proseguono le indagini della Questura su tali episodi che sono solo la punta dell’iceberg di un notevole disagio sociale, la popolazione onesta che popola Bergamo e tutta la bergamasca, si chiede quando potrà condurre una vita più serena, senza il timore di essere aggrediti fuori e addirittura in casa propria.
Chi scrive si occupa, per questo Quotidiano, soprattutto della cronaca e degli eventi vari di tale parte del nostro (allora) Bel paese, ma, in effetti, tutto il nord Italia ma anche parte del suo meridione (quest’ultimo oggetto di una diversa criminalità, più letale ma che occupa il territorio che domina in modo differente da quello dell’Italia del nord) è vittima di questo tipo di microcriminalità che rischia, sempre di più, di essere meno micro e più macro.
Vari sono i fattori che scatenano, da tempo, queste azioni delittuose ovvero una non controllata immigrazione, una non buona integrazione da chi viene da fuori della nostra nazione ma, anche, una cattiva educazione familiare impartita ai giovani.
Un grosso problema che se non si affronta seriamente adesso, rischia di arrivare a un punto di non ritorno.
Gli italiani e no, quelli integri che vivono in Italia, sono ormai stanchi e preoccupati di queste situazioni che ci riportano alla mente gli stessi problemi, raccontati da vari film americani degli anni Ottanta, che narrano di quartieri degradati delle metropoli americane, vittime di tale criminalità.
Un futuro cinematografico che non vorremmo mai si attuasse nella nostra Italia e nei suoi abitanti perbene.
Romano Scaramuzzino
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