Monday, April 29, 2024
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Calcio – Serie B. Il Palermo a Piacenza supera la Feralpi e sale in classifica ancora più in alto

C’è voluta di nuovo una prodezza di Filippo Ranocchia per sbloccare un Palermo, che sembrava la bruttissima copia di quello che appena una settimana fa aveva strapazzato il Bari. Un gol-meraviglia, frutto di una triangolazione da grande attacco, qual è quello del Palermo, se si esprime secondo le sue reali  potenzialità.


di Benvenuto Caminiti – dalla Redazione Sportiva per il Quotidiano l’Italiano)

PIACENZA – Dopo aver visto i sorci verdi per tutto il primo tempo, il Palermo cambia marcia nella ripresa e con un micidiale uno-due di Ranocchia e Soleri, in otto minuti, batte la tenace Feralpisalò, rosicchia due punti alla Cremonese, fermata in casa dalla Reggiana, e fa un bel passo avanti in classifica. Che è di buon auspicio in vista dello scontro al vertice di sabato prossimo al “Renzo Barbera”, quando dovrà vedersela con il lanciatissimo Como del duo Roberts-Fabrega, che ieri, sfoderando un gran bel gioco, ha vinto contro un ottimo Brescia .

C’è voluta di nuovo una prodezza di Filippo Ranocchia per sbloccare un Palermo, che sembrava la bruttissima copia del Palermo che appena una settimana fa aveva strapazzato il Bari. Un gol-meraviglia, frutto di una triangolazione da grande attacco, qual è quello del Palermo, se si esprime secondo le sue reali  potenzialità.

Metà della ripresa, il Palermo, come già detto, si è scrollata di dosso la paura che da qualche tempo gli impedisce, in trasferta, di giocare come sa; ha avanzato il baricentro, attaccando coni suoi esterni rapidi e veloci, capaci di creare la superiorità numerica e mettere al centro palloni che chiedono solo una spintarella per trasformarsi in gol. Ma dicevamo della triangolazione che lo porta in vantaggio: è appena entrato in campo Insigne, al posto del generoso Di Mariano.. L’ex Frosinone sembra avere l’argento vivo addosso e, finalmente, ci mette quella foga che da giocatore solo elegante lo trasforma in giocatore completo: un esterno moderno, capace di saltare l’uomo, acccentrarsi e lasciar partire bolidi dal suo piede mancino. Insomma, corre e contrasta; lotta, ci mette il fisico, ci mette il cuore. Copre tutta la fascia e, sui corner, si accentra nel mucchio informe della difesa rosanero, che nel primo tempo ha corso pericoli seri proprio dai calci dalla bandierina. Sull’ennesimo, corner, al 20’, la palla spiove a centro area sulla testa di Insigne, che vorrebbe spazzarla via come farebbe un terzino, ma, siccome terzino non è, la colpisce di fronte piena e la manda a stamparsi sulla traversa della porta difesa da uno sbigottito Pigliacelli.

Il pericolo corso dà un’ulteriore scossa al Palermo della ripresa che, infatti, due minuti dopo si esibisce nella splendida triangolazione che lo porta in vantaggio: Insigne-Brunori-Ranocchia, che, appena entrato in area, colpisce d’esterno destro. La palla accarezza il palo lontano e finisce in rete. Con Pizzignacco vanamente proteso ion tuffo. Un vero colpo da biliardo, possibile solo a chi ha tecnica sopraffina e un rapace istinto del gol… E subito dopo – sembra un castigo e invece è un premio – Corini li sostituisce entrambi, Ranocchia e Brunori, per Coulbaly e Soleri.

Sì, Soleri, quello che quando subentra fa gol o li fa fare… E succede così anche stavolta: raids sulla fascia sinistra – l’ennesimo di un gagliardo Di Francesco – e cross mancino alto e teso. Si avventa di testa Soleri, che sovrasta nello stacco Martella, e batte imparabilmente sotto l’incrocio dei pali Pizzignacco.

Doppio vantaggio alla mezzora e Palermo in brodo di giuggiole: tutte le ansie, tutti i tremori del primo tempo; perfino le grandi parate di Pigliacelli sembrano appartenere ad un passato lontano tutto da dimenticare. Il vero Palermo è questo; è quello che  venerdì scorso ha strapazzato il Bari; insomma, è una squadra con le carte in regola per lottare per la promozione diretta in serie A.   

Ma, di fronte, ha una squadra di carattere, imbattuta da sette partite; una squadra che in casa è micidiale, tanto da battere nettamente la Cremonese e pareggiare – ma meritava di vincere – contro il Venezia.

Gli oltre duemila tifosi rosanero, che non hanno mai smesso un istante di tifare, ora sono scatenati; si sente solo il tam-tam dei loro tamburi, si sentono solo i loro canti, i loro inni della vittoria… Ed è anche merito loro se il la Feralpisalò, dimostrando di avere un carattere di acciaio e un cuore grande così, si getta all’attacco come una furia indicibile. Costringe i rosa ad arretrare, stringersi nel fortino davanti a Pigliacelli e lasciarsi di nuovo prendere da una ventata di paura, quella che nel primo tempo l’aveva fatto tremare in più di un’occasione. E, infatti, al  2’ dei quattro minuti di recupero, la squadra di casa accorcia sugli sviluppi dell’ennesimo calcio d’angolo, l’ennesima respinta corta della difesa rosa,  e l’ennesimo pallone che picchia sulla traversa e che, sulla ribattuta di Dubickas, finisce in fondo al sacco. Gli ulìtimi due minuti – che per l’incerto Fourneaux diventano tre – sembrano non finire mai… Ma poi finiscono… E tutto il Palermo, panchina compresa, corre a festeggiare sotto la curva dei suoi tifosi.

Benvenuto Caminiti

IL TABELLINO DI FERALPI SALO’ – PALERMO 1 – 2

91′ Dubickas-68′ Ranocchia, 76′ Soleri

PALERMO (4-3-3): Pigliacelli; Diakitè, Nedelcearu, Ceccaroni, Lund (87′ Aurelio); Ranocchia (70′ Coulibaly), Stulac, Segre; Di Mariano (60′ Insigne), Brunori (70′ Soleri), Di Francesco (87′ Henderson). A disp.: Kanuric, Nespola, Buttaro, Marconi, Gomes, Vasic, Traorè, Mancuso. All. Corini.

FERALPISALÒ (3-5-2): Pizzignacco; Balestrero, Ceppitelli, Martella; Bergonzi, Kourfalidis, Zennaro, Di Molfetta (71′ Pietrelli), Felici (50′ Tonetto); Compagnon (70′ Dubickas), La Mantia (70′ Manzari). A disp.: Liverani, Volpe, Krastev, Pilati, Letizia, Hergheligiu, Attys, Sau. All. Zaffaroni.

ARBITRO: Fourneau di Roma 1 (Votta-Bitonti).

MARCATORI: 68′ Ranocchia, 76′ Soleri, 91′ Dubickas

NOTE: Ammoniti: Di Mariano, Nedelcearu, Ranocchia, Lund (P), Di Molfetta (F)

Ranocchia, festeggiato dopo il gol.

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