Thursday, May 16, 2024
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Calcio – Serie B. Il Palermo al “Ceravolo” “rischia” di vincere ma non va al di là del pareggio

Biasci “castigamat” per Pigliacelli al 29′ porta al sorpasso il Catanzaro in classifica ma Segre al 48′ pareggia e mantiene le distanze. Un punto per uno è sempre meglio che niente


di Benvenuto Caminiti – dalla Redazione Sportiva per il Quotidiano l’Italiano)

CATANZAROQuella di ieri tra Catanzaro e Palermo è stata una partita  a scacchi prim’ancora che una partita di calcio. I due allenatori, di certo memori della partita di andata, vinta nettamente dai giallorossi, hanno … cambiato le carte in tavola, specialmente Corini, che, a differenza del match d’andata, giocato lo scorso 1 dicembre, è tornato al suo prediletto 4-3-3. E non solo: ha rinunciato a Insigne, sostituendolo, non nel ruolo ma nelle mansioni, con Di Mariano, più propenso alla fase difensiva e, così, più adatto a dare un aiuto al giovane Graves nella marcatura del giocatore-chiave del Catanzaro: quel Van De Putte, che parte da esterno sinistro del 4-4-2 solito di Vivarini, ma svaria in ogni zona del campo, non solo in attacco ma, se occorre, anche in difesa. Insomma, un tuttocampista, dotato di estro e fantasia e, ancor di più, di una visione di gioco ad ampio spettro, che gli consente variazioni sul tema, lanci di prima e assist al bacio, uno dopo l’altro.

La “mossa” di Corini è sembrata quella giusta, se è vero che, sin dall’inizio, a muovere palla , più che il Catanzaro è stato il Palermo, tant’è vero che, subito al 3’ minuto di gioco, i rosanero potevano passare inn vantaggio:  Gomes interrompe un’avanzata giallorossa e spedisce in verticale un filtrante che trova scoperta tutta la difesa calabrese e Soleri lanciato solo verso Fulignati. Che gli esce incontro alla disperata, riuscendo a deviare di piede (sinistro)  il debole destro del sostituto dello squalificato Brunori. Era più facile segnare che far fare bella figura al portiere giallorosso (ex di turno, come anche il subentrato a fine partita (86’), Stoppa).

Il Catanzaro è una squadra che gioca bene al calcio, qualche volta sin troppo bene, se è vero, com’è vero, che si compiace di se stesso con quel palleggio fitto, scambi di posizioni, due tocchi al massimo, e giocatori che si spostano continuamente come fossero teleguidati.

Tuttavia è sempre il Palermo a fare la partita, quella vera, quella del contropiede e degli affondo, tant’è che nel primo quarto d’ora guadagna tre calci d’angolo, potenzialmmente pericolosi. E li guadagna perché stavolta nel cuore della manovra rosanero c’è una novità, ed è una novità che cambia faccia alla partita: Ranocchia, classe 2001, neo acquisto del Palermo, scuola juventina, un anno e mezzo di serie A con l’Empoli. Il ragazzo ha chiara visione di gioco ma, soprattutto, fisico e corsa. Anche se deve avere il tempo di amalgamarsi con i compagni, per esprimere il suo calcio migliore.

Insomma, è un inizio quasi tutto rosanero, anche se il “girotondo” del Catanzaro non sembra risentirne granché, tant’è vero che al 29’ passa in vantaggio in quello che sarà il suo primo e ultimo tiro in porta: punizione dalla trequarti, tutto il Palermo è rannicchiato davanti a Pigliacelli, compreso Soleri. La palla calciata forte e tesa ad altezza d’uomo prilla su un paio di stinchi e passa dalle parti di Soleri, che difensore non è… E, infatti… l’accomoda sui piedi Biascì, che calcia forte e dritto, non dando scampo a  Pigliacelli.

Vantaggio (fortunoso) del Catanzaro, e Palermo sotto choc, che cerca di reagire senza cavare un ragno dal buco, anzi consentendo al Catanzaro di “divertirsi” col suo palleggio e gli inserimenti negli spazi, che, appunto col palleggio, riesce (quasi) sempre a procurarsi. Ma il tempo finisce sull’1-0 per i giallorossi, anche se si avverte nell’aria che quel gol non rimarrà … orfano.

Infatti, subito ad inizio ripresa (3’ minuto di gioco) il Palermo pareggia: azione insistita sulla destra di Di Mariano (il tanto vituperato Di Mariano sol perché è palermitano e, come tale, i suoi concittadini , ad ogni partita, lo vorrebbero non solo bravo ma impeccabile) , dribbla il suo avversario e crossa magistralmente in piena area, dove si avventa col suo solito furore e uno stacco che è un inno alla bellezza, Jacopo Segre, che di testa fulmina Fulignati, in volo plastico quanto vano.

E qui comincia un’altra partita, perché il Catanzaro non ci sta e capisce che il solo palleggio, pur veloce e incisivo, non basta più. E si butta all’attacco. E si espone ancor di più al contropiede rosanero, ora assai meglio orchestrato perché Ranocchia ha avuto il tempo di diventare quello che è Van De putte per i giallorossi: prende in mano le redini del gioco, e non solo. Infatti al 7’ fila come una littorina in progressione verticale, semina uno, due, tre avversari ed entra in area per il tocco finale, ma c’è Brighenti che lo anticipa di un soffio ed è lui che, sfiora l’autogol, colpendo in scivolata il palo  alla destra dell’ormai battuto Fuglignati.

Il rischio corso funziona da scossa elettrica per il Catanzaro, che si riversa all’attacco e costringe la difesa del Palermo a trafelati rinvii. L’ultimo dei quali in corner. E il 19’, a batterlo è sempre lui, il belga, che calcia a rientrare, così da lasciar di stucco Pigliacelli (in tutta la partita non farà una sola parata) ma non Graves, appostato sul palo, che di testa salva sulla linea.

Insomma, la partita sta di nuovo cambiando volto e direzione, così tanto che mister Corini, sempre attento e vigile (checchè ne pensino certi “superscienziati del pallone”)  inserisce Mancuso e Insigne, rispettivamente per Soleri (opaca la sua prova, a conferma del fatto che se da Baldini, prima, a Corini, poi, gioca sempre a partita inoltrata, un motivo c’è, ed è lampante) e Di Francesco, così che è il Palermo a riprendere in mano le redini del gioco…  … Ranocchia continua a far faville dalla metacampo in su e Insigne, fresco d’energie, inventa quello che sa fare meglio: gli assist. Ne fornisce uno al bacio a Mancuso, che entra in area e spara un pelo oltre il palo. Al 33’ Coulibaly dà il cambio ad un stremato Ranocchia , ma lex Salernitana non lo fa rimpiangere perché, pur  non avendo il suo passo, ha forza e senso della posizione.

Insomma, passata la buriana giallorossa, per altro assai breve, come già detto, Il Palermo torna in partita, e pure meglio di prima, specie quando entrano Vasic e Aurelio per Di Mariano e Lund.  Vasic si sistema sull’esterno di sinistra del fronte d’attacco rosanero e lì con la sua velocità e i dribbling  a zig.-zag semina il panico nella difesa giallorossa. Scambia con Aurelio, poi smista a Coulibaly che, allunga per Insigne, solo davanti a Fulignati: sinistro in scivolata da calcio a cinque, che consente a Fulignati di parare agevolmente.

Per finire, diciamo solo che è stata una bella partita, giocata a viso aperto da entrambe le squadre, sia pure con stili di gioco diametralmente opposti: trama di palleggio per il Catanzaro, affondi verticali e gioco dalla fasce,  per il Palermo: più concreto, oserei dire, ma non proprio, perché, se lo fosse stato davvero, la partita l’avrebbe vinta.

Benvenuto Caminiti

I precedenti
La distinta del match

IL TABELLINO – CATANZARO – PALERMO 1 – 1

Catanzaro-Palermo 1-1: 29′ Biasci – 48′ Segre

CATANZARO (4-4-2): Fulignati; Situm (78′ Oliveri), Scognamillo, Brighenti, Veroli (86′ Antonini); Sounas, Verna (78′ Petriccione), Pompetti, Vandeputte; Iemmello (64′ Ambrosino), Biasci (86′ Stoppa). A disp.: Sala, Borrelli, D’Andrea, Brignola, Pontisso, Miranda, Donnarumma. All. Vivarini.

PALERMO (4-3-3): Pigliacelli; Graves, Nedelcearu, Ceccaroni, Lund (87′ Aurelio); Ranocchia (79′ Coulibaly), Gomes, Segre; Di Mariano (87′ Vasic), Soleri (73′ Mancuso), Di Francesco (73′ Insigne). A disp.: Kanuric, Stulac, Marconi, Diakitè, Buttaro, Valente, Henderson. All. Corini.

MARCATORI: 29′ Biasci. 48′ Segre

NOTE: Ammoniti Ranocchia, Brighenti. – dato vendita gara Catanzaro-Palermo 4.468 biglietti ( *ospiti 750*) 5.393 abbonati * TOTALI: 9.861* *INCASSO 141.000 Euro – Recupero: 2′ pt – 4′ st –

ARBITRO: Niccolò Baroni della sezione Aia di Firenze – coadiuvato dagli Assistenti Dario Cecconi e da Nicolò Cipriani entrambi di Empoli – IV ufficiale Gianluca Grasso di Ariano Irpino. Al Var Matteo Gariglio di Pinerolo e (Avar) Eugenio Abbattista di Molfetta

Il gol di testa di Segre al 48′

Catanzaro-Palermo. Le due formazioni durante il minuto di silenzio in memoria di Gigi Riva

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