Monday, April 29, 2024
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Calcio. Serie B – Il Palermo batte il Modena e regala ai tifosi un finale al cardiopalmo

E, nel tripudio della folla, che è il manifesto più spettacolare dello sport, che continua ad essere il più amato al mondo, nonostante le sue infinite spregevoli magagne (leggi le ultime  sul razzismo di certi imbecili sugli spalti di uno stadio civilissimo come il “Dacia Arena” di Udine) arriva pure il quarto gol del Palermo: c’è il Modena che, malgrado tutto non si arrende, e si getta disperato all’attaco, scoprendosi dietro. Qui si avventa Mancuso (appena subentrato a capitan Brunori: quando si dice Il tempo giusto dei cambi) che riparte di rimessa, arriva davanti a Gagno, vede Soleri libero come un uccello in cielo , e, pur potendo calciare e segnare lui, gli passa una palla da sospingere in gol…


di Benvenuto Caminiti per il Quotidiano l’Italiano

PALERMO  Esiste vittoria più bella di quella tirata via coi denti e con le unghie e dopo aver temuto a lungo di svanire nel vento come una bolla di sapone?

Io penso proprio di no, perché, per dirla alla Cyrano di Bergerac, è l’ultima stoccata quella che conta, quella che dall’inferno ti porta in paradiso e fa diventare oro tutto quello che fino ad un istante prima sembrava nero come la notte.

O come la serata di ieri, il cielo plumbeo, una perniciosa, incessante pioggia sottile, un freddo cane che ti entra nelle ossa,  molti spazi vuoti…C’erano comunque tutti i tifosi veri, quelli che sfidano anche il clima più crudele, quelli che non lasciano mai sola la squadra del cuore, nemmeno se, oltre ai ai lampi e ai tuoni della cupa giornata di ieri, grava su di essi, pesante come un macigno, la rabbia patita per via dell’ultima penosa sconfitta di sette giorni fa, a Cittadella.

Insomma, anche se ormai, noi tifosi, dovremmo esserci abituati a partite thrilling come quella di ieri (basti pensare al pareggio con lo Spezia e alle vittorie in extremis con Pisa e Cremonese) , battere il Modena, un coriaceo, manovriero e gagliardo Modena, all’ultimo istante di partita (43’ e 50’, i due gol vincenti di Soleri) è stato ancora più belllo ed emozionante: tutti insieme a cantare i cori della vittoria, a intonare quello dell’indimenticabile e storica promozione in serie B di due stagioni fa, diventato, ormai, quasi  l’inno del Palermo, cioè Freed From Desire con la voce di Gala.

Un sabato pomeriggio, quello di ieri, così buio da sembrare notte, che però già all’8’ di gioco, s’illumina d’immenso con una “genialata” di Insigne: cambio di gioco da una fascia all’altra, palla che vola da destra a sinistra, sui piedi ruvidi dello scozzese Henderson, che a fatica “ammansisce” quella sfera che piomba dall’alto e la crossa al centro, forte e tesa, così da diventare un assist perfetto per l’arrembante Segre, che di testa sigla l’1-0 rosanero. Sì, Segre, ancora un volta tra i migliori in campo, uno che lotta per novanta minuti senza fermarsi mai, uno che difende, uno che si inserisce, uno che fa gol (già cinque, finora, quanti ne aveva fatti la stagione passata).

Ma dura poco l’estasi del vantaggio, perché il vero pernicioso problema del Palermo non sta a centrocampo e tanto meno all’attacco (il terzo più prolifico dell’intera serie B) ma in difesa, dove, prima o poi, succede il pasticciaccio che spalanca gli spazi all’avversario per il pareggio. Che arriva alla mezzora, dopo corner magistralmente disegnato dal sinistro ammarestrato di Tremolada, sulla testa di Batistella: palla all’incrocio ed è vano il volo di Pigliacelli. Tutto da rifare, e il gelo – quello del cuore, che è ben più crudele di quello del tempo cattivo – che cala sulla folla . Ma ci sono i meravigliosi ragazzi della Cuva Nord 12 di Fabrizio Lupo, a ridare la carica all’intero stadio. Bastano quattro minuti e il Palermo ripassa in vantaggio, e il merito stavolta è del lancio verticale di uno che deve farsi perdonare qualcosa (ricordate l’1-0 del Cittadella, una setimana fa?), cioè Ceccaroni: il suo lancio è una lama tagliente che trancia tutto e tutti dalla sua area a quella del Modena, dove piomba come un ariete Brunori, che anticipa di forza il suo marcatore (Pergreffi) e di destro, di giustezza, batte Gagno.

Si va al riposo in vantaggio tra i canti di gioia dell’intero stadio e sotto la sferza del vento e il gelo della pioggia che non cessa un istante.

Ma il Modena non sta a guardare, perché lotta e gioca a viso aperto un calcio rapido ed essenziale che mette alla frusta il reparto più debole del Palermo: come già detto, la difesa. E anche stavolta, su calcio da fermo, punizione dalla trequarti, che pesca solo soletto in piena area il subentrato Abiuso (a Tremolada) che ribatte in rete un colpo di testa di Strizzolo, anche lui appena subentrato (a Magnino), che era stato deviato in tuffo da Pigliacelli. Il 2-2 fa calare sul prato intriso di pioggia del Barbera il lungo rantolo di dolore dell’intero stadio. Ma, come dopo il primo pareggio anche stavolta, la Curva Nord torna a ruggire per rianimare la sua squadra, che sembra aver patito oltremisura il 2-2 del Modena. Ed è qui che Corini si gioca la carta-spacca-partite, ovvero Edoardo Soleri, quello che da due anni subentra per risolvere le partite più chiuse e cupe e farle diventare belle come il sole. Edoardo sa che il Modena lo cerca da mesi, sa che lo vuole fortissimamente ma sa soprattutto che lo vogliono qui gli impagabili tifosi del Palermo. E si avventa su ogni pallone, come fosse l’ultimo della partita. E così al 44’, su lancio verticale smarcante di Segre (sempre lui) , si avventa sul pallone, il fondo campo è una melma, la sfera una saponetta, Gagno che esce fuori dai pali come una scheggia. È questione di centesimi di secondo; è questione di centimetri di spazio: ad arrivare per primo su quella palla è Soleri in scivolata, che di destro, con l’interno per indirizzarla al meglio, anticipa Gagno e infila il gol del 3-2. Sotto un ululato che non finisce mai dello stadio, tutto intero. Un gol che è un monumento alla forza fisica ma anche di più a quella della testa, anzi del cuore. Il cuore grande di questo lungagnone romano che è Edoardo, innamorato marcio dei nostri colori, destinato a giocare pezzi di partita e deciderne il destino.

E, nel tripudio della folla, che è il manifesto più spettacolare dello sport, che continua ad essere il più amato al mondo, nonostante le sue infinite spregevoli magagne (leggi le ultime  sul razzismo di certi imbecili sugli spalti di uno stadio civilissimo come il “Dacia Arena” di Udine) arriva pure il quarto gol del Palermo: c’è il Modena che, malgrado tutto non si arrende, e si getta disperato all’attacco, scoprendosi dietro. Qui si avventa Mancuso (appena subentrato a capitan Brunori: quando si dice Il tempo giusto dei cambi) che riparte di rimessa, arriva davanti a Gagno, vede Soleri libero come un uccello in cielo , e, pur potendo calciare e segnare lui, gli passa una palla da sospingere in gol…

È il 4-2, generoso ma in fondo meritato, del Palermo, ed è anche il triplice fischio di Bonacina, di pel rossiccio e di mano mancina ma, quel che conta, impeccabile direttore di gara.   

Benvenuto Caminiti

Corini, trainer palermitano. Ha dalla sua parte tutto il gruppo dei calciatori rosanero

IL TABELLINO DI PALERMO – MODENA 4 a 2

PALERMO (4-3-3): Pigliacelli; Graves, Nedelcearu, Ceccaroni, Lund (75′ Aurelio); Henderson (54′ Vasic), Gomes, Segre; Insigne (54′ Di Mariano), Brunori (84′ Mancuso), Di Francesco (75′ Soleri). A disp.: Kanuric, Nespola, Mateju, Buttaro, Coulibaly, Ranocchia, Valente. All. Corini.

MODENA (4-3-1-2): Gagno; Ponsi (57′ Riccio), Pergreffi, Zaro, Corrado; Magnino (46′ Strizzolo), Gerli, Battistella; Tremolada (57′ Abiuso); Gliozzi (57′ 57′ Bozhanaj), Manconi (79′ Palumbo). A disp.: Seculin, Vandelli, Cotali, Vukusic, Mondele, Falcinelli. All. Bianco

ARBITRO: Bonacina di Bergamo (Prenna-Politi).

MARCATORI: 8′ Segre, 31′ Battistella, 34′ Brunori, 59′ Abiuso, 88′, 96′ Soleri

NOTE: Ammoniti: Ponsi, Tremolada, Strizzolo, Abiuso (M), Brunori (P)

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