Friday, March 29, 2024
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Calcio – Serie B. Palermo “castigamatt” dopo Genoa e Parma a Palermo cade pure il Bari!

Nella partita in cui si sfidavano i due capicannonieri del campionato (il marocchino semifinalista mondiale Walid Cheddira e il capitano rosanero, l’italo-brasiliano-perugino Matteo Brunori) ci  si aspettava fuoco e fiamme da entrambi… Beh, senza voler essere di parte, posso affermare senza tema di smentita, che a prevalere , è stato l’ex juventino.   Sua, infatti, la stoccata di destro in diagonale, a metà primo tempo, sulla quale il giovane talentuoso Caprile ha dato sfoggio delle sue virtù, deviando in angolo in volo plastico.


di Benvenuto Caminiti per il Quotidiano l’Italiano

PALERMO – In uno scenario che definire siberiano è tutt’altro che esagerato, il Palermo batte il Bari, al termine di una partita non bella esteticamente ma intensa e battagliata dal primo all’ultimo istante.

L’ha fatta sua il Palermo, che si conferma “ammazzagrandi”, avendo già sconfittto al Barbera – sempre con l’identico risultato finale del minimo vantaggio) – prima il Genoa e poi il Parma.

E non faccio cenno al freddo polare della serata, “roba” rarissimamente patita da queste parti, che, ha costretto gran parte della tifoseria a restarsene al calduccio di casa: sugli spalti c’erano solo i fedelissimi, ovvero tutta la Curva Nord 12, ragazzi che non conoscono ostacoli e niente e nessuno può tener lontani dalla “loro casa” quando c’è il Palermo in campo.

Ragazzi di stampo antico, tifosi ultrà nel senso più bello del termine, perché vanno “oltre” anche le più avverse condizioni climatiche (fortissimo vento trasversale e pioggia battente per l’intera durata della partita).

Uno stadio, quindi, più vuoto che pieno –  ma potete pur credete all’inoppugnabile testimonianza personale di chi scrive  – vibrante e infuocato come se negli spalti fossero in trentamila.

Cominciava baldanzoso, come volesse far subito un boccone dei rosanero, la fortissima squadra di mister Mignani:  Folorunsho, Benedetti e Maiello sembravano i padroni del centrocampo, palleggiavano di prima e puntavano sempre l’area di rigore del Palermo. 

Ed infatti, al primo affondo Pigliacellli salvava sul primo palo dopo un guizzo di Ceter.

Nella partita in cui si sfidavano i due capicannonieri del campionato (il marocchino semifinalista mondiale Walid Cheddira e il capitano rosanero, l’italo-brasiliano-perugino Matteo Brunori) ci  si aspettava fuoco e fiamme da entrambi… Beh, senza voler essere di parte, posso affermare senza tema di smentita, che a prevalere , è stato l’ex juventino.   Sua, infatti, la stoccata di destro in diagonale, a metà primo tempo, sulla quale il giovane talentuoso Caprile ha dato sfoggio delle sue virtù, deviando in angolo in volo plastico.

Un inizio, dunque, di stampo biancorosso (ieri però in una strana “divisa” a strisce verticali bianco celesti)  che, di fatto, produceva solo ulteriori brividi di freddo agli intiirizzitii tifosi  sugli spalti.

La ripresa, invece, vedeva un Palermo più aggressivo, capace di strappare le redini del centrocampo al Bari, soprattutto quando, subentrando a Ceter, Mignani mandava in campo Salcedo. Che aveva un altro passo, ovvero un’altra velocità e, soprattutto, la capacità di duettare rapidamente con Gheddira. Che, tuttavia, continuava a latitare, come non fosse in giornata di grazia, tanto che l’unico suo tiro era una… telefonata dai sedici metri a Pigliacelli.

Corini fiutava presto il pericolo e sostituiva l’ammonito Damiani (buona la sua prova, come play maker al posto dell’infortunato Gomes) con Broh, più incontrista che palleggiatore.  Si affievoliva la spinta aggressiva del Bari e cresceva, invece, quella del Palermo, che cominciava  a puntare l’area avversaria , specie dopo l’innesto di Tutino (74’ di gioco) al posto di Di Mariano. Ingresso salutato dall’intero stadio con un coro prolungato: “Tu-ti-no!… Tu-ti-no!”.

82’ in  corso, Di Mariano (come sempre generoso ma stavolta piuttosto falloso) che Corini, entrato Tutino, aveva spostato sulla fascia destra (al posto del solito sempre impeccabile  Valente) arpiona una palla sulla trequarti e scatta in verticale. Lo ferma, con un pericoloso intervento da dietro Mazzotta: punizione e cartellino giallo per l’esterno barese. Batte lo stesso Di Mariano, alto secco e forte. Sul pallone che spiove nasce una mischiatra    difensori baresi e giocatori rosanero. La cicca di sinistro (che è il suo piede) Marconi: sembra un’occasione persa, invece il vento gliela riconsegna stavolta sul piede “sbagliato” (il destro) ma  è troppo ghiotta perché il centrale rosanero se la lasci sfuggire. Un calcione e via: palla in rete e 1-0 per il Palermo. Che è il vantaggio e il risultato finale, nonostante la rabbiosa reazione del Bari. Che resta in dieci perché Cheddira, il suo “gioiello”, perde la testa e rifila una gomitata da espulsione diretta a Saric. L’arbitro, l’ineffabile Massimi di Termoli, invece gli mostra il secondo giallo e la via deglis pogliatoi.  

Finisce in un tripudio dei tifosi strafatti di acqua e freddo, che cantano come impazziti di gioia, mentre in campo si azzuffano Nedelcearu e Di Cesare (è il capitano barese a innescare la miccia). Corini stava avviandosi verso gli spogliatoi ma l’urlo che arriva dagli splati gli fa volgere il capo e vedere quel che stava succedendo in area di rigore rosa. Allora, di corsa raggiunge il centro della baruffa, divide I due contendenti, abbraccia due suoi giocatori e corre sotto la Curva Nord per ricevere e ricambiare gli applausi.  

Un venerdì di gelo nelle ossa, spazzato via dal fuoco della passione per la bella, franca vittoria del Palermo su un avversario forte e tenace ma troppo nervoso.

IL TABELLINO DI PALERMO – BARI

PALERMO (3-5-2): Pigliacelli; Mateju, Nedelcearu, Marconi; Valente (74′ Tutino), Segre, Damiani (64′ Broh), Saric, Sala; Brunori (86′ Soleri), Di Mariano (86′ Bettella). A disp.: Massolo, Grotta, Orihuela, Lancini. All. Corini.

BARI (4-3-1-2): Caprile; Dorval (66′ Pucino), Di Cesare, Vicari, Mazzotta; Maita (66′ Mallamo), Maiello (84′ Antenucci), Benedetti; Folorunsho (78′ Botta); Cheddira, Ceter (46′ Salcedo). A disp.: Frattali, Polverino, Terranova, Zuzek, Ricci, Lops, Bellomo. All. Mignani

ARBITRO: Massimi di Termoli (Moro-Ceccon).

MARCATORI: 82′ Marconi.

NOTE: Ammoniti Maita, Damiani, Saric, Mazzotta, Sala, Cheddira, Benedetti. Espulso all’89’ Cheddira per doppia ammonizione.

Nicola Valente esulta dopo il suo gol

IL TABELLINO DI PERUGIA – PALERMO 3-3

PERUGIA (3-4-1-2): Gori; Sgarbi, Curado, Dell’Orco; Casasola (88′ Rosi), Bartolomei, Santoro (82′ Iannoni), Lisi (46′ Paz); Luperini; Olivieri (82′ Matos), Di Serio (63′ Di Carmine). A disp.: Furlan, Abibi, Angella, Vulikic, Beghetto, Kouan, Melchiorri. All. Castori.

PALERMO (3-5-2): Pigliacelli; Mateju, Nedelcearu, Marconi (84′ Bettella); Valente, Segre (66′ Broh), Gomes (84′ Damiani), Saric (78′ Vido), Sala; Brunori, Di Mariano (66′ Soleri). A disp.: Massolo, Grotta, Orihuela, Lancini. All. Corini.

ARBITRO: Marcenaro di Genova (Affatato-Severino).

MARCATORI: 2′ Di Serio, 7′ Casasola, 23′ Marconi, 36′ Olivieri, 48′ Valente, 89′ Brunori

NOTE: Ammoniti: Di Serio, Lisi, Santoro, Curado (PG), Segre, Broh (PA)

testatina

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