Sunday, April 28, 2024
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Catanzaro. Vicenda Orso – Nick Fiorita “preso a sberle” pure dal TAR

Quel che resta dell’ex “Cinema Orso” è stato restituito al privato che aveva partecipato all’asta vincendola e acquisendo i diritti sull’immobile a cielo aperto. Lo ha deciso il Tribunale Amministrativo Regionale che ha annullato le delibere della Sovrintendenza e del Comune. Al sindaco ridens non resta che piangere sull’ennesimo ko


di Natale Talaricodalla Redazione Catanzarese per il Quotidiano l’Italiano

CATANZARO – Quel che resta dell’ex “Cinema Orso” è stato restituito al privato che aveva partecipato all’asta vincendola e acquisendo i diritti sull’immobile a cielo aperto. Lo ha deciso il Tribunale Amministrativo Regionale che ha annullato le delibere della Sovrintendenza e del Comune. Al sindaco ridens non resta che piangere sull’ennesimo ko.

Intanto il cons. com. Alfonso Riccio tra gli esponenti dell’opposizione che con maggior determinazione conduce la battaglia nei riguardi della gestione fioritana che a quasi due anni dal suo insediamento ha prodotto (politicamente parlando) solo chiacchiere e pinzillacchere, ha tuonato senza mezzi termini: “CINEMA ORSO, FIORITA FACCIA CHIAREZZA !”. Secondo noi sarà difficile vista la confusione nella quale si dibatte la maggioranza frutto del collante “attack..ati alla poltrona”

“Se con la sentenza del Tar, che demolisce le argomentazioni del comune di Catanzaro e della Sovrintendenza, si chiude la “querelle” relativa all’ex Cinema Orso che rimane nella disponibilità dei privati, una domanda al prof Fiorita ci è d’obbligo fargliela – comunica il consigliere Riccio dando del tu a qualcuno che (come noi) daremmo solo del “caro lei” – “PERCHÉ NON HAI ACQUISITO L’EX CINEMA ORSO DURANTE L’ASTA APPROFITTANDO DEL DIRITTO DI PRELAZIONE RISERVATO AL COMUNE DI CATANZARO ?.

Già perché? Ci poniamo la medesima domanda sapendo già in partenza che non avremo mai risposte…

“Noi non sappiamo cosa ci sia sotto a questa intricata vicenda – infierisce Riccio – dove si è palesata l’assoluta incompetenza amministrativa del prof Fiorita ma di una cosa siamo certi : vogliamo ed esigiamo CHIAREZZA !!

E allora per cercare di far chiarezza almeno nei riguardi dei lettori proviamo a riepilogare ciò che è accaduto. Il Tribunale Amministrativo Regionale (TAR) ha dato ragione alla società Accamedia, rappresentata dagli avvocati Alfredo Gualtieri e Demetrio Verbaro, e ha disposto l’annullamento del vincolo storico-culturale imposto dalla Sovrintendenza per i Beni culturali, Archeologia e Paesaggio sul Cinema Orso nel quartiere Lido di Catanzaro. L’esito ha restituito di fatto la struttura a chi l’aveva acquistata all’asta dopo che il Comune se n’era completamente dimenticato di parteciparvi salvo poi eccepire che esistesse un vincolo e decretando atti a tutela (diritto di prelazione) dell’immobile che attualmente si ritrova nello stato di “rudere”.

Il Tar ha giustamente accolto le tesi dei ricorrenti ed ha annullato sia l’atto della Sovrintendenza che quello comunale arrivato successivamente forte del giudizio di chi dovrebbe tutelare ben altre cose. Insomma per Fiorita (e il cerchio magico di cui si circonda) è stato come se sul campo di calcio avesse perso per 2 a 0 o come se sul ring fosse stato messo al tappeto KO da due cazzotti!

Nick Fiorita come ormai è sua consuetudine ha commentato anche questa vicenda e secondo il suo parere, in sintesi la storia di una città e di un quartiere non può essere cancellata da una sentenza giudiziaria. poiché nessun giudice può sostituire le competenze degli esperti della Sovrintendenza e rimuovere il legame profondo, storico, culturale e sociale, tra il Cinema Orso e le generazioni di cittadini che hanno vissuto esperienze significative in quel luogo“. E qui emerge la scarsa capacità di analisi politica di questo personaggio che i catanzaresi si ritrovano sulla poltrona di sindaco. E spieghiamo le ragioni. “le generazioni di cittadini che hanno vissuto esperienze significative in quel luogo” sono oramai, purtroppo, cittadini che vivono sul viale del tramonto. Il Cinema Orso versa in quelle condizioni da almeno sei lustri e chi aveva 60 anni all’epoca oggi (se ancora vivo) ne ha novanta e le nuove generazioni in quel bel cinema d’essai non ci sono mai entrati e nemmeno immaginano come potesse essere fatto. Del cinema Orso rimangono le foto del titolare, dei suoi collaboratori e per gli interni… Non riusciamo a comprendere le ragioni e le motivazioni per le quali la “sovrintendenza” che non si è opposta mai allo sventramento dello “stretto” del Corso Mazzini e a tutte le altre assurde scelte di demolire “porta Marina”, il carcere del San Giovanni, e via discorrendo possa oggi ritenere un edificio risalente al 1922, privo di qualsiasi espressione o abbellimenti di stilistica e bellezza architettonica degna di tale nome (sostanzialmente è un caseggiato lungo, stretto e con una copertura a tetto a falde, ideato per ospitare la proiezione e la fruizione di pellicole cinematografiche, nel tempo privo di adeguamenti fonici e aggiornamenti che si sono poi via via succeduti nell’evoluzione del settore.

Per Fiorita “un secolo di vita” basta per essere definito, storico!. Ha poi proseguito asserendo che “sottolineato che “tale criterio potrebbe mettere in discussione la considerazione storica di numerosi manufatti in varie città italiane accusando il Tar per l’invasione delle questioni legate alle valutazioni storiche, culturali e architettoniche, delegittimando la Sovrintendenza e aprendo la strada a richieste di privati su siti di interesse storico”. Ci rendiamo conto che Fiorita ha una visione del tutto comunista (nel senso marxista-leninista-stalinista) sia della storia che della politica? Secondo lui i privati non potrebbero essere proprietari di edifici pur secolari? Forse ignora che molti edifici sopravvivono proprio grazie all’amore che i privati nutrono nei riguardi di ciò che hanno ereditato e acquistato.

Ovviamente la storia non finisce qui perché il “sindaco-ridens” ha dichiarato guerra e spenderà prossimamente tempo e danaro per “difendere strenuamente la dimensione storico-culturale del Cinema Orso, sia davanti al Consiglio di Stato che in tutti gli atti amministrativi futuri”.

Noi confidiamo che la gestione di questo signore possa concludersi al più presto (nella peggiore delle ipotesi a scadenza del mandato) e che venga collocato nella storia delle gestioni comunali come colui che ha tanto promesso in campagna elettorale e nulla realizzato in concreto.

Nell’immagine sottostante l’edificio ex cinema Orso che per Fiorita meriterebbe il vincolo della Sovrintendenza

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