Maxi tangente da 1 miliardo e 92 milioni di euro: assolti: l’attuale a.d. di Eni, Claudio Descalzi, e l’ex numero 1, Paolo Scaroni e quindi sia Eni che Shell. “Il fatto non sussiste”!
Tutti assolti perché “il fatto non sussiste“. Si è conclusa così la vicenda giudiziaria per i 15 imputati nel processo Eni-Nigeria,…
Tutti assolti perché “il fatto non sussiste“. Si è conclusa così la vicenda giudiziaria per i 15 imputati nel processo Eni-Nigeria, accusati di corruzione internazionale a riguardo dei diritti di esplorazione del giacimento Opl245. A deciderlo è stata la 7a sezione penale del Tribunale di Milano, presieduta dal giudice Marco Tremolada. Sono occorse ben oltre 6 ore di camera di consiglio; il dispositivo della sentenza è stato letto nell’aula strutturata per l’occasione all’interno della Fiera di Milano.
Assolti i seguenti personaggi: l’attuale a.d. di Eni, Claudio Descalzi, e l’ex numero 1, Paolo Scaroni e sia Eni che Shell le due società imputate nel processo. L’indagine condotta dalla Procura di Milano (dall’Aggiunto Fabio De Pasquale e dal pm Sergio Spadaro) intendeva dimostrare che c’era stato il pagamento di una maxi-tangente da 1 miliardo e 92 milioni ai politici per l’ottenimento del blocco petrolifero.
L’avvocato Paola Severino, che nel processo ha sostenuto la difesa dell’a.d. ha potuto finalmente dichiarare: “Dopo tre anni di processo, tante udienze, dopo aver analizzato migliaia di documenti finalmente oggi a Claudio Descalzi è stata restituita la sua reputazione professionale e a Eni il suo ruolo di grande azienda della quale l’Italia deve essere orgogliosa“.
“Rappresento Eni e centinaia di società in giro per il mondo, quindi è un onore poter dire che Eni è estranea ad ogni illecito penale e amministrativo. Questa sentenza è un risultato di grande civiltà giuridica” ha aggiunto l’avvocato Nerio Diodà, “Ci sono voluti tre anni di impegno e confronti molto duri, ma questo è per tutti i cittadini di questo Paese un risultato che garantisce una giustizia equilibrata”. “Abbiamo sempre avuto grande fiducia nei giudici”, ha quindi interrotto la dichiarazione il legale vincitore di questa contesa.
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