Monday, May 13, 2024
Quotidiano Nazionale Indipendente


“Scilla e Cariddi” da Bartolo a Fiumicino dove un ex campione di boxe le suona ai clienti a colpi di piatti della cucina siculo-calabrese

C’é poco da chiacchierare… Si entra…. Si riceve l’assegnazione del posto a tavola… Se ci si reca in più persone ci si ritrova ben comodi attorno a tavoli confortevoli … Nessuno può sentirsi all’angolo… ci sono gli sparring partner che coadiuvano il boxeur … la zona cucina è open… sullo sfondo separata unicamente da un muretto che la delimita. Non c’é attesa …non si perde tempo in ciance… (anche perché con la moltitudine dei delicati profumi che si respirano si finirebbe per crollare svenuti al tappeto già al suono del gong…). E quando ormai sei salito sul ring con le braccia e le mani su coltello e forchetta i piatti degli antipasti fioccano al ritmo di “un destro e un sinistro” senza … pietà…


di Riccardo Colao – (direttore del Quotidiano l’Italiano)

FIUMICINO (Roma) – Nelle “spire” e nelle “more” di “Scilla e Cariddi” ci siamo capitati per caso. Un po’ come quando Ulisse attraversò lo stretto di Messina, che al tempo della guerra di Troia non si chiamava così. Il figlio di Laerte affrontò persino i richiami delle sirene uscendone indenne. Lui, furbo e scaltro, qual era, si fece legare all’albero maestro e impose ai suoi uomini di tapparsi le orecchie. Ordinò che qualsiasi cosa potesse gridare, nessuno avrebbe avuto il permesso di liberarlo. Lo scrive Omero e lo confermano tanti altri poeti dopo l’Iliade e l’Odissea, Ulisse è l’unico uomo al mondo uscito indenne dall’ascolto del canto melodioso che portava i marinai a perire tra i flutti del mare nel punto esatto in cui il Tirreno e lo Jonio si incontrano mescolandosi nell’amplesso letale che genera gorghi e voragini di acqua salata.

Ma “Scilla e Cariddi” che ci ha accolto, pur sempre legata alla storia di Messina e di un suo coraggioso figlio, è solo l‘Hosteria Siciliana e Calabrese che offre – a chiunque intenda solcare la soglia d’accesso – atmosfera familiare e squisito piacere conviviale.

Posta esattamente ai numeri civici 39 e 41 di Via Licio Visentini, 39/41 è facilmente raggiungibile percorrendo Via del Faro all’angolo del civico 240, la location di “Scilla e Cariddi” è un posticino gastronomico di quelli che se lo conosci ci ritorni e se non sei informato è bene sapere che esista; e chi non lo fa “peste lo colga” come soleva recitare Amedeo Nazzari; non si ha lontanamente idea di quel che si perde…

Per una serata dalle dolci noti poetiche e ancor di più dai sapori, dagli odori e dalla generosità del suo titolare “Scilla e Cariddi” è stata la cambusa della navicella che ci ha accolto e coccolato lasciandoci la sensazione che si possa mangiare benissimo, deliziare il palato, gustare ricette che esprimono cultura mediterranea e meridionale tipica di quel lembo di terra dove la Fata Morgana regna illudendo – grazie al suo fenomeno – gli abitanti delle due sponde che non esista il mare a dividerle

Lui, il titolare, è Bartolo Longo… Un ex boxeur, categoria peso welters che ha avuto persino l’onore di esibirsi al Madison Square Garden…sì amici lettori, avete capito bene: quello di Cassius Clay… di Jack La Motta, di Nino Benvenuti, e del cine-ring di Rocky Balboa… Insomma ci accoglie un uomo di quelli che la vita l’ha aggredita a suon di pugni spinto dal coraggio e dalla passione per la “nobile arte“,, uno sportivo, un atleta che difficilmente il destino e gli avversari – hanno potuto metterlo alle “corde“. Un pugile-cuoco come ama definirsi rifiutando l’etichetta dello chef stellato…

Ricordiamo che, durante le tante riprese dei suoi match sul quadrato, ad incitarlo e a sostenerlo forte, col cuore con l’anima, c’era il papà di Bartolo … poco lontano dal ring, ma con una voce che non poteva passare inosservata dalle telecamere e dai microfoni della tv, a incoraggiare quel figlio che non aveva voluto assecondare i consigli paterni scegliendo di appassionare pubblico e tifosi… Mentre papà usava le giuste parole per spronarlo… Bartolo menava col jab, lavorava gli addominali dei rivali col montante e di cazzotti, di ganci, di uppercut ne elargiva più che un distributore automatico di caffè… Ne prendeva? Certo …come tutti del resto… però non li sentiva e andava avanti a testa alta e guardia protetta… vestendo per quindici anni i colori delle Fiamme Oro (la squadra sportiva della Polizia di Stato) e mantenendo su l’onore del Corpo. Campione italiano e mancata – sfiorata – partecipazione alle Olimpiadi di Seul, l’ex azzurro appesi i guantoni al chiodo è rimasto vicino al mondo della boxe allevando altri campioncini, poi si è dedicato alla sua seconda passione, alla “second-life: quella del culto culinario specializzandosi nelle leccornie originali siciliane e calabresi magari tramandate dalla Mamma.

Dopo aver gestito un “localino” rinomato, per soli vip (very ma molto very important people) per quasi un decennio, ubicato nei confini della Roma quirinalizia dove il colle estende le propaggini alla valle di Piazza Venezia, Bartolo ha pensato bene di cedere al richiamo delle sirene e avvicinarsi al mare mentre più forte è la stretta di mano con quello della terra d’origine, dove gli odori, i colori, le scelte della materia prima (sostanzialmente frutti di mare, polipi, seppie, gamberi, tonno, pesce spada, vongole, telline, granchi, crostacei vari) respirano la freschezza e proiettano salute sugli avventori …

C’é poco da chiacchierare… Si entra…. Si riceve l’assegnazione del posto a tavola… e se c’é un amico in più… si fa spazio anche per l’ospite inatteso. Se ci si reca in più persone ci si ritrova ben comodi attorno a piani confortevoli … Nessuno può sentirsi all’angolo… ci sono gli sparring partner che coadiuvano il boxeur … la zona cucina è open… sullo sfondo, separata unicamente da un muretto che la delimita. Non c’é attesa …non si perde tempo in ciance… (anche perché con la moltitudine dei delicati profumi che si respirano si finirebbe per crollare svenuti al tappeto già al suono del gong..). E quando ormai sei salito sul ring con le braccia e le mani su coltello e forchetta i piatti degli antipasti fioccano al ritmo di “un destro e un sinistro” senza … pietà…

Non si fa a tempo di passare dall’assaggio di un piatto d’insalata di mare, fresca, morbida, arricchita da pesto siciliano e olio extra vergine di Calabria (quello degli ulivi giganti reggini) che sul tavolo compaiono sauté di cozze, involtini marini, seppie ripiene, spiedini appetitosi … e qualcuno intuisce che già al primo round si rischia di dover abbandonare l’incontro… Ma almeno noi che siamo resistenti in perfetto stile Rocky Balboa contro Apollo Kree, cadiamo tante volte sul tappeto del peccato di gola e però riusciamo sempre a rialzarci per vacillare da un trionfo di carpaccio di salmone norvegese affumicato agli effluvi di spaghetti allo scoglio, agli involtini di pesce spada, alla parmigiana di dentice, ai gamberetti ed alle fritture di alici, alle cotolettine di pesce azzurro, il tutto accompagnato da vino genuino “blanc” non trattato … fresco e gradevole che ben si accompagna con qualsiasi delle proposte gastronomiche somministrate… Come non bastasse una bottiglia speciale di quello ultra buono con radici nel passito di Pantelleria atterra dal cielo sulla tavola imbandita…

Bartolo è comprensivo… e si informa prima di aggiungere altri diretti col suo sinistro, chiede se qualcuno ha intenzione di proseguire nei round successivi … si propone con garbo… suggerisce…consiglia… è un allenatore come tutti vorrebbero aver presente al proprio angolo… Qualcuno degli amici getta l’asciugamano e chi la spugna e si ritira… ha incassato troppo e dichiara il ko tecnico ma altri (tra cui il sottoscritto) sono agguerriti e nonostante i “cazzotti alla menta” accettano la sfida e si rialzano e continuano a combattere…

Mal ci incoglie: botte da orbi per gli occhi e per il palato come i trionfi di polipi, la caponata di pesce…i capperi delle Eolie… e se proprio si vuol rischiare, basta una “schiumata di crema al limone” e si riparte con risotto alla crema di scampi… per un “corpo a corpo” mentre il “break” arbitrale non arriva mai e la “violenza” gastronomica ti coinvolge nel fritto misto di calamaretti e gamberetti … nelle polpettine al sugo ricco di stocco…

Siamo a Fiumicino ma è come se fossimo sullo stretto di Messina proprio tra il vento e le onde di “Scilla e Cariddi“. Ma chi erano esattamente queste due mitologiche figure? Proviamo a descriverle per chi (e sono tanti al giorno d’oggi) non ha dimestichezza con le leggende e i miti omerici: “Scilla per Omero che ben la descrive è fatta così: «I piedi son dodici, tutti invisibili: / e sei colli ha, lunghissimi: e su ciascuno una testa / da fare spavento; in bocca su tre file i denti, / fitti e serrati, pieni di nera morte“; Cariddi per il poeta è un mostro quasi invisibile, amorfo, figlio di Poseidone e di Gea, uso a succhiare l’acqua del mare e a risputarla tre volte al dì con tale violenza da avvinghiare e affondare le navi in transito.

Insomma due brutti incontri… per l’epoca… Due spauracchi terribili … Ma non per i contemporanei frequentatori di “Scilla e Cariddida Bartolo a Fiumicino che non ha nulla di terrificante… se non l’abbondanza del cibo offerto e la meravigliosa prelibatezza di ciò che si può mangiare; indiscutibilmente è il “genius loci” del ristorante ove si ha la fortuna, il piacere, il privilegio di gustare piatti calabro-siculi senza limiti di bontà; la “nave del peccato di gola” dove nessuno rimane deluso …un tempio dei buoni costumi della migliore tradizione marinara…

Bartolo Longo si rivolge ai clienti con l’intercalare del termine “figghijoli” (figlioli in italian style, “son” in English style, “garçon” come dicono a Parigi) poi si sposta rapido, come quando scansava i pugni degli avversari, da un tavolo all’altro e recita le sue poesie in riba baciata… e anche se non tutti capiscono il siciliano “strittu” in molti tirano fuori dal cassetto le lezioni del commissario Montalbano (che di sicuro gradirebbe prenotare un tavolo anche qui) e grazie alle prose di Andrea Camilleri traducono simultaneamente per la gioia dell’ascolto dei presenti …

Infine come in ogni cena che si rispetti arriva “in fundo” il magic-moment dei dolci, dei gelati del cannolo siciliano ripieno di crema di ricotta avvolta in un fragrante biscuit e il rosolio lavorato e prodotto in casa che profuma di rosa e di lillà…

Minchia…” si ode tra i tanti più gentili favorevoli commenti di chi si reca alla cassa e non è per la ragione che i cartellini dei giudici hanno dato la vittoria ad uno dei contendenti… da “Scilla e Cariddi” il risultato finale va sempre in pareggio: si è deliziati nel palato ma non si è derubati nel verdetto perché il prezzo della borsa da pagare è sostenibile quanto onesto… Non ci sono furti …E si esce contenti accettando di tornare per una nuova sfida … Poi, può capitare, per aver ben mangiato e altrettanto bene libato, che qualcuno – per l’euforia – possa dimenticare il telefonino cellulare… e lui Bartolo, naso e cranio da boxeur, lo insegue sorridente, pure fuori per strada (non importa se è tardi o se piove) e lo riaffida nelle mani del distratto… perché Bartolo è Longo (di cognome e di fatto) e veloce di cuore e di generosità… e il sorriso con cui saluta si tramuta nell’arrivederci per ritornare prima possibile nel suo speciale ed originale antro gastronomico di “Scilla e Cariddi“. Un buon consiglio: per chi vi si reca per la prima volta è preferibile telefonare a 3926356915 e prenotare e si eviterà il rischio di non trovare posto!

Riccardo Colao*

*Direttore del Quotidiano l’Italiano – Giornalista e Scrittore

Bartolo Longo, l’ex campione di boxe categoria Welter e Superwelter ha aperto un ristorante a Fiumicino a cui ha dato il nome di “Scilla e Cariddi” dove è possibile gustare la pregevole cucina siculo-calabrese a base di pesce freschissimo
Nelle immagini alcune delle pietanze elaborate nel ristorante “Scilla e Cariddi” da Bartolo a Fiumicino

E per chi volesse vedere Bartolo “cuciniere” all’opera cliccate sul link o copiate e incollatelo sulla barra di ricerca

https://www.facebook.com/stories/484329330307909/?source=profile_highlight&view_single=false&locale=it_IT

testatina

Comments


Lascia un commento