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Se due guerre mondiali non son bastate…

Una storia che ritorna? Mi auguro di no. Fu una brutta storia come è quella della guerra scoppiata in Europa. Prevalga la ragione che silenzi il fruscio di pensieri distanti dalla realtà!

By L'Italiano , in Corpo Diplomatico Editoriali In Evidenza Politica ed Esteri Politica Italiana , at 3 Aprile 2022 Tag: , , , , ,

di Mario Tassone * per il Quotidiano l’Italiano

Le notizie della guerra sono sconfortanti. Continua la moria e non ci sono iniziative diplomatiche vere per porre fine alla vergogna di massacri senza limiti. Il mondo del terzo millennio, con le sue grandi conquiste, sembra aver fatto una giravolta in un periodo ancestrale quando i conflitti erano gli arredi con cui popoli e nazioni si guerreggiavano per imporre egemonie economiche e territoriali.

Non son bastati due conflitti mondiali micidiali a insegnare che con la guerra perdono tutti. Sprofonda la umanità in “un cupio dissolvi” di un mare di ferocia senza limiti.

Le grandi dichiarazioni sui diritti, sulla difesa della vita?… Polverizzati! La globalizzazione e i vari consessi internazionali hanno costruito scenari economici finanziari ma è mancata la contestualità nel difendere la vita dei destinatari dei vantaggi. Quello che fa senso sono i distinguo che si manifestano nel nostro Paese. Autorevoli settori della cultura tacciono. Permangono venature di anti Usa e anti NATO molto diffuse nel secolo scorso. Resistono sostanziali simpatie verso Putin. Ci saranno stati errori dell’Occidente , della NATO e della stessa Ucraina ma non condannare la aggressione della Russia che sta producendo tanto dolore anche nelle popolazioni civili colpite dai bombardamenti e a freddo, sconvolge.

Ma a questo punto non ci si può attardare nelle discussioni sulla distribuzione dei torti e della ragione, ma operare perché le armi tacciano e si ponga fine agli orrori. Dov’è la pietà? Dov’è la umana solidarietà ? Dov’è l’amore che se è limitato al proprio io, è falso ? C’è tanto cinismo, il populismo senza onore si impone anche in alcune trasmissioni televisive come quello dove è stato ospite Michele Santoro. Non condannare i portatori di morte è grave.

Abbiamo vissuto il periodo del terrorismo. Tutti ricordiamo che alcuni ambienti della cosiddetta cultura coniarono una frase: “ne’ con lo Stato ne’ contro lo Stato”.

Ebbene erano i circoli che non nascondevano simpatia verso la lotta armata. Ho un sussulto quando vedo diffuse disquisizioni sulla guerra con tanti distinguo e mi chiedo: ritornano i fantasmi che nel secolo scorso avevano mille accuse da rivolgere allo Stato e qualche indulgenza verso i protagonisti della lotta armata? E per le tante vittime innocenti?

Nulla. Una storia che ritorna? Mi auguro di no. Fu una brutta storia come è quella della guerra scoppiata in Europa. Prevalga la ragione che silenzi il fruscio di pensieri distanti dalla realtà!

on. Mario Tassone*

*è un politico italiano, segretario nazionale del partito da lui fondato: il Nuovo CDU. Ex Membro della Camera dei deputati della Repubblica Italiana, ex viceministro

Fino al 1992 alla Camera, ha fatto parte della Commissione difesa e agricoltura e della Delegazione parlamentare italiana all’Assemblea della Conferenza per la sicurezza e la cooperazione in Europa, ed è stato Segretario del Comitato parlamentare per i servizi di informazione e sicurezza e per il segreto di Stato.

Ha ricoperto incarichi di governo dal 1983 al 1987 negli esecutivi guidati da Bettino Craxi (I e II) e da Amintore Fanfani (VI), mantenendo l’incarico di sottosegretario ai Lavori Pubblici.

Allo scioglimento della DC, prosegue l’esperienza politica nel Partito Popolare ma nel 1995 è favorevole alla scissione guidata da Rocco Buttiglione e aderisce alla nuova formazione dei Cristiani Democratici Uniti (CDU). Alle elezioni del 96 viene eletto nella quota proporzionale per la lista CCD-CDU  nella circoscrizione Calabria. Riveste il ruolo di vice capogruppo del Centro Cristiano Democratico.

Nel 2001 è eletto col sistema maggioritario in un collegio uninominale calabrese per la coalizione della Casa delle Libertà.

Nella formazione del Governo Silvio Berlusconi (2001-2006) viene nominato Viceministro alle Infrastrutture e Trasporti, incarico confermato anche dal successivo Governo Berlusconi III°

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