Calcio Lega Pro. Il Catanzaro viola il “porto tarantino” e naviga col vento in poppa!
Sugli spalti dello Jacovone a Taranto festeggiano solo i supporters giallorossi: felici e vincenti!
Sugli spalti dello Jacovone a Taranto festeggiano solo i supporters giallorossi: felici e vincenti!
Mister Vivarini: “Ho difficoltà a cambiare una squadra che vince. In una squadra ci sono delle gerarchie. Domenica abbiamo avuto difficoltà dietro anche per merito degli avanti del Picerno. Non era una partita facile per la difesa. È stato bravo anche Fulignati. Vandeputte lo conosciamo, a sinistra arriva facilmente al tiro mentre a destra è meno efficace. Domenica è andata così perché Situm era appena arrivato e si deve ambientare. Ma Situm è pronto così come Tentardini che domenica ha fatto una gara di alto livello. Katseris ha avuto un problema alla caviglia ed è un peccato perché ha qualità. Abbiamo recuperato gli altri infortunati e anche Biasci, che aveva avuto un problema all’anca, stamane si è allenato. Cinelli si è allenato bene ed è a disposizione. Pontisso ci sarà anche se ha qualche fastidio ma clinicamente è apposto”.
un appuntamento con LA STORIA che non si poteva fallire; ecco perché in trentacinquemila i tifosi hanno trasformato il Barbera in un anfiteatro pieno di luci, suoni e colori. Ecco perché, all’ingresso delle squadre, in campo, hanno accolto i propri beniamini con questo striscione: “GODO ADESSO CHE… SENTO LA FAVORITA IMPAZZIRE PER TE”.
Più di diecimila voci unite nella comune speranza di vincere la doppia sfida col Monopoli ci hanno fatto innamorare del gioco del calcio ma anche di questo campionato che ha avuto tante pagine oscure nelle direzioni arbitrali e in certi atteggiamenti della Lega Calcio Pro. Pìù di mille bandiere che garrivano al vento… il nostro vento, il vento del Sud… Il gol di Biasci ha regalato il sigillo finale sul gioco col Monopoli
Ciò che restava di un Campionato che passerà alla storia del calcio di Lega Pro come quello dei trucchi, dei rimedi “all’italiana” delle falsità del governo del calcio che dovrebbe meditare sui propri errori e dimettersi per manifesta incapacità gestionale, ha regalato sul campo emozioni e sensazioni di riscatto almeno per la formazione di Vivarini che allo Zaccheria ha stravinto con un punteggio tennistico recuperando in parte la ruberia, lo scippo, il furto… di Lega.
O Baldini si è reso conto che a strapazzarli pubblicamente, i suoi giocatori, non ottiene nulla di concreto, o si è rassegnato e pensa davvero a… rassegnare le dimissioni (come disse all’acme dello sfogo di sette giorni: “Quando il Potenza ha fatto il 2-0 mi è venuto l’impulso di prendere un taxi e tornarmene a casa!”), perché – diciamocelo francamente – il suo avvento non ha per niente migliorato, rispetto a Filippi, lo score del Palermo: sesto era allora e sesto è rimasto.
Abbiamo però assistito ad un incontro dove la credibilità arbitrale è definitivamente tramontata. È evidente come la classe allevata nell’ultimo quinquennio, almeno per la categoria del campionato di Lega Pro, dai quadri federali sia del tutto scadente e inidonea a dirigere partite di calcio professionistiche e probabilmente pure dilettantistiche.
Bella, rinfrancante vittoria, quella di Baldini e dei suoi ragazzi, che prelude ad un finale di campionato al cardiopalmo con De Rose e compagni in grado di risalire ancora la classifica e portarsi in una posizione finale più vicina alle aspettative del popolo rosanero.
Un altro sabato di festa per i colori rosanero: il Palermo tenta di recuperare in casa il terreno perduto in trasferta ma finché non cambia marcia lontano dalle mura amiche i play off resteranno impervi come una via crucis.
La squadra di Vivarini resta al second posto ma il Bari guadagna la vittoria e ora la distanza è ristabilita a sette punti. Un match dominato dal fattore campo pesante e acquitrinoso e dallo “stramaledetto” “monaco di Monza” che regala un penalty ai locali