Calcio – Serie B. Il Palermo cade, si rialza e poi vince. Battendo il Sudtirol si pone alle costole della capolista Parma
La formazione di Corini disputa una gara eccezionale sotto il profilo tecnico e agonistico. Doma la sua “bestia nera” e si candida come ‘vice-capolista in attesa di misurarsi ad armi pari con gli emiliani
di Benvenuto Caminiti per il Quotidiano l’Italiano
PALERMO – Con una prestazione di altissimo livello, non solo tecnico-tattico ma anche caratteriale, il Palermo batte in rimonta la sua bestia nera, il Sudtirol di Bisoli, e si insedia al secondo posto della classifica proclamandosi coram populo come uno dei più acclarati candidati alla serie A.
Passato in svantaggio al 37’ sull’unica azione manovrata del Sudtirol, culminata nel classico tiro della domenica del giovane (classe 2002) Riccardo Cervo, scuola Roma ma di proprietà del Sassuolo, il Palermo non si scompone, riannoda i fili della partita che aveva sin lì dominato e attacca con veemenza ma anche lucidità… Solo che si trova davanti quel Sudtirol, di fattura “bisoliana”, che a tutto pensa tranne che a lasciare spazi vitali al Palermo. E così si va al riposo con un risultato assolutamente bugiarddo, che sa di beffa, ben oltre lo 0-1 della passata stagione.
In campo, dal 1’ della ripresa c’è Henderson al posto dell’ammonito Segre.
Il Palermo che, dopo l’intervallo, riemerge dagli spogliatoi sembra avere la bava alla bocca, tale è la furia con cui si riversa nell’area del Sudtirolo, che ancor di più si chiude a riccio, rinunciando anche alla pur minima tentazione di ripartire verso la metà campo rosanero.
La curva è un’autentica Santabarbara di cori, di canti, di bandiere che sventolano e di fumogeni rosa che mozzano il respiro, ma non la foga e la rabbia dei giocatori rosanero, che sanno di dovere ribaltare il risultato non solo perché bugiardo e beffardo ma per rispetto nei confronti dei venticinquemila che non smettono un solo istante di urlare il loro sterminato amore per la squadra del cuore. Che si sta battendo leoninamente contro un avversario magari non trascendentale sotto il profilo tecnico ma forte e compatto, duro e massiccio come una muraglia impossibile non solo da abbattere ma perfino da aggirare.Dai e dai, ecco che appena dopo tre minuti di gioco arriva il pareggio rosanero: l’azione è convulsa, ci sono batti e ribatti in area, sembra quasi svanire l’ennesimo tentativo del Palermo quando Mancuso con uno scatto felino si lancia sulla fascia, giunge sul fondo e lascia partire un traversone a filo d’erba che passa tra dieci gambe prima di arrivare sul destro di Ceccaroni, che schiaffa in rete il gol del meritatissimo pareggio . 1-1 ed è come se la partita cominciasse ora: ci sono 42 minuti più recuperoper Corini e la sua squadra per vincerla finalmente una sf ida – la terza – contro la sua bestia nera Bisoli e il suo Sudtirol.
Il boato che si leva dalal Curva Nord e da tutto lo stadio fa tremare le sue vecchia mura: sembra una scossa tellurica , solo che invece di seminare il panico regala baci e carezze ai venticiquemila sugli spalti.
“Ora vinciamo!”, sembra dire Corini al suo vice Lanna: il parlottio è fitto e continuato finché al 13’ il mister rosanero fa tre cambi: dentro Aurelio, Coulibaly e Gomes per Lund, Vasic e Stulac, e il Palermo ne avverte subito come una scossa elettrica. La partita diventa più bella, se possibile, perché finalmente anche il Sudtirol è disposta a giocarla, nel senso che sposta in avanti il suo baricentro e cerca di repilcare ad ogni azione del Palermo: nulla di veramente pericoloso, solo che bisogna pur serrare le fila a centrocamo e difesa e non solo attaccare e riversarsi nell’area di rigore di Casiraghi & Co..
E all’improvviso, mentre scorre il 20’ del secondo tempo, risuona, a ritmo di marcia trionfale, il coro: SO-LE-RI !… SO-LE-RI !. Prima la curva Nord, sotto la quale il palermo sta attacando dal primo minuto della ripresa, e poi tutto lo stadio vuol vedere il n. 27 in campo, quel ragazzotto romano che da due anni subentra e fa gol o lif a fare: SO-LE-RI ! … SO-LE-RI !. E Corini obbedisce…e, al 74’, sotto un uragano di applausi lo manda in campo… Edo Soleri si getta nella mischia come entrasse nell’antica arena dei gladiatori, il più forte, l’invincibile.
Il Palermo ora sembra più rabbioso, più determinato, e così, all’ultimo assalto e all’ultimo trafelato rinvio in angolo del bravo Poluzzi, corre sotto la bandierina, lato gradinata, Henderson; il suo traversone è alto forte e diretto verso il secondo palo, quello più lontano, quello non gestibile dalle cento braccia di Poluzzi. La palla scavalca tutti ma non Aurelio, che con uno stacco perentorio brucia l’avversario diretto e saetta di testa sotto l’incrocio dei pali: è il 2-1 del Palermo, è la vittoria, è la fine di un sortilegio, che voleva il Palermo , più che battuto, “sbattuto” dai mai domi ragazzi di Bisoli.
Quel che succede negli spalti non si può raccontare a parole, ci vorrebbe la penna di un poeta o la fantasia smerigliata di un cantore, di un aedo dei tempi d’oro di Roma antica o dell’antica magica Atene di Seneca o Senofonte.
La corsa dei rosanero sotto la curva, il rimbombo di tutto lo stadio è così forte che scuote I palazzi vicini e lontani per un entusiasmo cui i mie occhi, stanchi ma mai sazi, non assistevano da decenni: precisamente dall’ultima risalita in serie A del Palermo di Zamparini.
Quando quel pallone sospinto in rete da Aurelio all’altezza del “sette” ha scosso la rete della porta difesa da Poluzzi, il mio vecchio cuore rosanero ha tremato come stesse per schizzar fuori dal petto… E, invece, era solo il tocco magico e ineffabile della FELICITA’ che gli dava un buffetto. Come a dirgli: “Coraggio, questo è solo l’inizio, perché il bello deve ancora venire!”
Benvenuto Caminiti
IL TABELLINO DI PALERMO SUDTIROL 2 – 1
PALERMO (4-3-3): Pigliacelli; Mateju, Lucioni, Ceccaroni, Lund (58′ Aurelio); Vasic (58′ Coulibaly), Stulac (58′ Gomes), Segre (46′ Henderson); Di Francesco, Brunori, Mancuso (74′ Soleri). A disp.: Desplanches, Kanuric, Graves, Nedelcearu, Marconi. All. Corini.
SUDTIROL (4-4-2): Poluzzi; Giorgini, Cagnano, Masiello, Cuomo; Ciervo (86′ Rauti), Broh (71′ Lonardi), Tait, Casiraghi (86′ Ghiringhelli); Lunetta (71′ Rover), Odogwu (64′ Pecorino). A disp.: Drago, Vinetot, Shiba, Kofler, Peeters, Siega, Cisco. All. Bisoli.
ARBITRO: Marcenaro di Genova (De Meo-Politi).
MARCATORI: 38′ Ciervo, 48′ Ceccaroni, 89′ Aurelio
NOTE: ammoniti Segre, Stulac, Coulibaly, Aurelio, mister Corini, Cagnano, Gomes. Spettatori circa 25.000.
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