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Sunday, October 13, 2024
Quotidiano Nazionale Indipendente


Calcio – Serie B – Un calcio di rigore piega il Catanzaro che perde meritatamente a Como

Peccato. Spiace soprattutto per tutti i tifosi giallorossi accorsi sugli spalti. Perdere ci può anche stare ma regalare tre punti per una discutibile decisione arbitrale fa male soprattutto al calcio inteso come sport e come spettacolo.


di Riccardo Colao (Direttore del Quotidiano l’Italiano)

COMO – «Quel ramo del lago di Como, che volge a mezzogiorno, tra due catene non interrotte di monti, tutto a seni e a golfi …»: Quando Alessandro Manzoni scrisse l’icipit dei suoi “Promessi Sposi” indicava – per ovvie ragioni odonomastiche – lo specchio d’acqua lacustre intitolato a Como ma intendeva riferirsi al ramo lecchese, Lo specifichiamo per i lettori meno attenti alle culture ed alle reminiscenze scolastiche. Oggi, nella prima cornice invernale della stagione, nell’ultimo sabato ottobrino e nella 101esima ricorrenza della “Marcia su Roma”, il Catanzaro si è presentato al “Giuseppe Sinigaglia”  principale impianto calcistico della città, con la voglia di ben figurare e soprattutto di vincere.

L’impianto è situato in riva al lago ed è compreso tra i giardini del Tempio Voltiano e l’hangar dell’Aero Club Como; in prossimità della tribuna centrale si trova l’edificio Novocomum e di fronte al settore distinti ha sede la Canottieri Lario. Realizzato su volere di Benito Mussolini  il progetto è stato curato dell’architetto Giovanni Greppi. La sua costruzione rappresentò uno dei primi esempi di architettura razionalista in Italia; è intitolato al campione di canottaggio Giuseppe Sinigaglia, caduto nella prima guerra mondiale. La struttura sportiva è proprietà del Comune di Como, che lo concede in uso alla società calcistica del Como per la disputa delle partite interne.

In Tribuna Stampa il nostro inviato Pasquale Cardona, collega e amico di tante avventure e di molte battaglie quasi tutte vinte!

Sugli spalti una meravigliosa, intensa, vociante, cantante ed urlante cornice di supporters giallorossi in maggioranza provenienti dal Nord Italia e poi dal resto del Paese, come pure da Catanzaro. Un viaggio che nel complesso costerà quasi venti ore di presenza negli abitacoli dei pulmann di linea opportunamente allestiti. Potremmo quasi dire che il “Sinigaglia” è stato letteralmente invaso dai colori giallorossi e lo scriviamo perché questa è la verità che ci appare davanti agli occhi.

Ed entriamo nel merito del commento. Il primo: non è ammissibile designare un assistente dell’arbitro residente o comunque proveniente da Palermo quando nel torneo c’é una squadra diretta concorrente come appunto quella rosanero. Intendiamoci il Palermo non ha bisogno di regali o di aiutini ma queste designazioni puzzano e non poco. Non si è mai visto un assistente di Catanzaro andare in terna arbitrale in match dove si contendono la posta sqadre concorreziali.

Il secondo: ma che razza di rigore è quello assegnato con tanta sicurezza da Di Marco dove il tocco di mano o del braccio – ove mai ci fosse stato – è pura casualità vista la traiettoria della palla e l’ovvia posizione del difensore? Un regalo inatteso per il Como che ha potuto così ritrovarsi in vantaggio dopo solo cinque minuti…

Primo tempo – a nostro parere – non all’altezza del Catanzaro che ha dovuto contenere il baricentro alto del Como e l’astuzia che ha consentito ai lariani di impedire a Vandeputte e compagni di ragionare come sanno ben fare e come han dimostrato in altre occasioni. Dunque 45 minuti di gioco che è preferibile non commentare nella speranza che la seconda parte del match possa essere diversa.

Ma non è così. Il Como amministra bene il vantaggio servito sul piatto d’argento. Crea tante occasioni e ne spreca ancora di più. Metre il Catanzaro tenterà sino alla fine di recuperare lo svantaggio in cui si è trovato per quasi poco più di 85 minuti più recuperi senza però trovare il bandolo della matassa.

Peccato. Spiace soprattutto per tutti i tifosi giallorossi accorsi sugli spalti. Perdere ci può anche stare ma regalare tre punti per una discutibile decisione arbitrale fa male soprattutto al calcio inteso come sport e come spettacolo.

L’esibizione odierna non ci è piaciuta, tuttavia diciamolo francamente la colpa non è da attribuire agli uomini del comandante Vivarini… anzi il “demerito” va attribuito al “merito”, alla forza energica del Como che ha capito perfettamente dove potevano individuarsi le insidie Giallorosse e ha vinto quasi meritatamente, non foss’altro per il volume di gioco e delle occasioni prodotte. Siamo certi che come lo è stato per la sconfitta col Parma, anche questa col Como sarà salutare e insegnerà qualcosa a tutti nell’ambiente “catanzarista”.

Chiudiamo invitandovi a non perdere la lettura della cronaca registrata del match con i particolari annotati dal collega Pasquale Cardona, nostro inviato, per l’evento, Agli amici lettori del quotidiano l’Italiano che seguono le vicende del Catanzaro Calcio, e che ci leggono anche in quel di Modena, per gli avvenimenti locali, occhio alle Aquile… Sugli spalti c’é già la previsione del pienone dell’onda giallorossa… Arrivederci al prossimo incontro casalingo contro i “canarini” modenesi.

Giallorossamente vostro,

Riccardo Colao

I convocati per Como – Catanzaro
i numeri di maglia attribuiti ai calciatori della rosa al servizio di mr. Vivarini
I precedenti tra Catanzaro e Como nella grafica dell’Area US Catanzaro
La distinta dell’incontro Como – Catanzaro

COMO – CATANZARO – VINCONO I LARIANI GRAZIE AL RIGORE

di Pasquale Cardona Inviato per il Quotidiano l’Italiano

COMOSiamo arrivati a Como sorpresi e anche colpiti dalla presenza di migliaia di tifosi giallorossi che hanno invaso la città lariana sin dalle prime ore dell’alba di questo sabato 28 ottobre 2022. Temperatura tutto sommato gradevole e spiragli di sole ci hanno confortato durante il tragitto

Lasciata l’auto in un parcheggio custodito a quasi due chilometri di lontananza dal Sinigaglia abbiamo dovuto procedere camminando verso la struttura sportiva ammirando la compostezza e anche la felicità dei supporters calabresi che han voluto essere presenti a quest’evento che è solo un capitolo della lunga cavalcata del torneo di Serie B. Si tratta però di un capitolo importante perché le Aquile devono difendere il secondo posto in classifica e magari incrementarlo alitando il fiato sul Parma mentre il Como (che ha già tre sconfitte sul groppone) vorrebbe tirarsi fuori da questa situazione che potrebbe farlo sprofondare al di là della zona play off e magari ritrovarsi malaguratamente nei bassifondi della graduatoria.

L’impressione è quella di vivere eventi già vissuti come lo spareggio a Napoli contro il Bari o a Terni contro il Verona… Tuttavia oggi non è importante essere il Como o il Catanzaro, importante è iniziare a correre per trovare la fuga verso la vittoria. Con questi pensieri attendiamo lo start del fischio dell’arbitro, il signor Di Marco da Ciampino.

Alcuni cenni di storia: poiché la città di Como mancava di uno stadio, si decise di costruirlo in occasione delle Celebrazioni Voltiane del 1927. I lavori cominciarono nell’ottobre del 1926 sul terreno del preesistente campo polisportivo Garibaldi, donato dal podestà Carlo Baragiola, su progetto dell’architetto Giovanni Greppi di Milano. Lo stadio fu dotato di due piste: un velodromo di 500 metri e una per l’atletica di 450 metri, che circondavano il campo per il calcio di circa 7200 metri quadrati: la capienza totale degli spalti era di 6000 persone.bNel luglio 1927 il presidente del CONI Lando Ferretti visitò lo stadio e ne rimase entusiasta: «Non credevo di vedere una cosa così divinamente bella. Meraviglioso lo stadio, meravigliosa la località. La città di Como compiendo quest’opera si è portata all’avanguardia delle città italiane nella magnifica rinascita di opere volute anche nel campo sportivo dal Duce e realizzate dal Fascismo». Lo stadio fu inaugurato il 30 luglio del 1927 e dedicato a Giuseppe Sinigaglia (1884-1916) volontario di guerra decorato al valore, morto sul monte San Michele da eroe. Aveva praticato diverse discipline: era stato campione mondiale di canottaggio, lottatore, podista, saltatore, lanciatore del disco nel Campo Garibaldi. La capienza teorica è di 11.985 spettatori; nell’ultima stagione in cui il Como ha militato in A (2002-2003) , ovvero prima dei lavori in curva ospiti, la capienza era di 13.900 unità. Particolarità dello stadio è infine quella di essere praticamente in riva al lago che è ben visibile da gran parte degli spalti.

Si parte. Al 4′ Di Marco decreta ul rigore per i padroni di casa… per un tocco con la mano di Katseris mentre la palla era indirizzata a Iannarilli. Verdi calcia dal dischetto e spiazza Fulignati portando in vantaggio il Como.

Il grande avvio di partita degli azzurri che attaccano senza sosta mette in difficoltà il Catanzaro e crea azioni pericolose in serie comportando altri pericoli per le Aquile: al 10′ calcio di punizione di Verdi che finisce alto, al 12′ Como vicinissimo al raddoppio con un palombella di Curto che scheggia la traversa, al 16′ Cutrone ci prova dal limite dell’ area la palla poco alta finisce sul fondo.

Poi il Como resta sempre in gran spolvero con Kone mattatore a centrocampo, al 22′ spunto sulla sinistra di Gabrielloni che serve Bellemo, tiro pronto ma la difesa mette in angolo. Al 24′ viene ammonito Curto. Al 33′ un lancio perfetto di Bellemo mette Gabrielloni sola davanti a Fulignati che riesce a salvarsi deviando in angolo. Il Catanzaro si fa vedere al 35′ con un rasoterra di Ghion, che finisce sul fondo di poco a lato del palo. Assistiamo ancora ad un bello scambio che pone Katseris in condizione di servire Brignola ma tutto sfuma. Infine al 42′ l’occasione più ghiotta per le Aquile con Vandeputte che scarica il pallone con potenza e decisione ma trova Semper pronto alla respinta.

Nella ripresa la musica non muta di molto. Catanzaro che ha tentato di recuperare lo svantaggio e Como sempre attento e preciso e anche sprecone.

Annotiamo: al 71′ la traversa colta da Pompetti, su punizione mentre vola Semper, e devia la palla a lambire la traversa.al 72′ da corner, colpo di testa di Brighenti tra le braccia di Semper. Poi sono seguite altre azioni non degne di rilievo mentre le prime ombre della sera calavano sul manto verde dell’impianto sportivo di cui abbiamo descritto la storia.

Nonostante la sconfitta i Giallorossi sono stati incoraggiati e anche applauditi – a fine gara – dai tifosi sugli spalti del Sinigaglia. Per festeggiare nuovamente ci saranno ancora altri stadi e altre gare. Noi almeno crediamo che sarà così.

Pasquale Cardona

Brighenti_Como_Catanzaro
La postazione stampa riservata a Como per il nostro inviato Pasquale Cardona

Tabellino Como . Catanzaro 1 – 0 –

COMO: Semper A. (Portiere), Curto M. (dal 30′ st Kerrigan L.), Odenthal C., Barba F., Cassandro T. (dal 17′ st Iovine A.), Kone B. L. (dal 34′ st Da Cunha L.), Bellemo A., Ioannou N., Verdi S. (dal 34′ st Baselli D.), Cutrone P., Gabrielloni A. (dal 17′ st Chajia M.). A disposizione: Arrigoni T., Cerri A., Mustapha S., Sala M., Scaglia F., Solini M., Vigorito M. (Portiere) Allenatore: Longo M..

CATANZARO: Fulignati A. (Portiere), Katseris P., Scognamillo S., Brighenti N. (dal 35′ st D’Andrea L.), Veroli D., Brignola E. (dal 28′ st Ambrosino G.), Verna L. (dal 16′ st Pompetti M.), Ghion A., Vandeputte J., Biasci T. (dal 16′ st Stoppa M.), Iemmello P. (dal 36′ st Donnarumma A.). A disposizione: Krajnc L., Krastev D., Miranda K., Oliveri A., Pontisso S., Sala A. (Portiere), Sounas D. Allenatore: Vivarini V..

Reti: al 6′ pt Verdi S. (Como) .

Ammonizioni: al 24′ pt Curto M. (Como), al 38′ st Ioannou N. (Como).

ARBITRO: Di Marco di Ciampino. ASSISTENTI: Di Gioia di Nola e Cortese di Palermo. QUARTO UFFICIALE: Scarpa di Collegno – Var: Paterna – Avar: Gualtieri

AMMONITI: 24′ Curto M., 83′ Ioannou N.; 90’+2′ Baselli; 90’+4′ Chajia NOTE: recuperi: 2’p.t.; 5′ s.t. Corner: 4 Cz) – 1 Como) – Le due società non si incontravano da 33 anni sul campo di gioco – Il confronto che è avvenuto è il numero 37.
SPETTATORI: 4000 circa di cui almeno 1500 ospiti provenienti dal capoluogo della Calabria e dalle regioi del Nord, e anche dalla Svizzera, dalla Francia, dall’Austria e dalla Germania.

Il nostro inviato Pasquale Cardona in Tribuna Stampa

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