Celebrazione Eucaristica in occasione del 75° anniversario dell’Eccidio di Mogadiscio 11 gennaio 1948: nella città di Roma son state ricordate le vittime italiane e somale
E se la giustizia degli uomini, non ha fatto il suo corso, quella storica e quella veramente umana sì. E anche per questo che ricordiamo, insieme a tutti gli organizzatori e partecipanti alla Celebrazione Eucaristica tenutasi a Roma, le vittime innocenti di questa barbarie. I cui nomi sono scritti per sempre nei nostri cuori.
di Romano Scaramuzzino per il Quotidiano l’Italiano
ROMA – Anche quest’anno, il Quotidiano l’Italiano, vuole ricordare le vittime innocenti dell’eccidio di Mogadiscio dell’11 gennaio 1948.
Per commemorare i 54 civili italiani e i 14 civili somali, a 75 anni dal triste evento, l’11 gennaio scorso si è tenuta a Roma, presso il Sacrario del Perpetuo Suffragio, sito in Piazza Salerno, 4, una Celebrazione Eucaristica. Erano presenti, per tale evento, autorità civili e militari.
La santa eucaristia è stata animata dal Coro Polifonico “Salvo D’Acquisto”.
È seguita la benedizione della lapida in memoria.
Ce ne dà notizia, anche tramite delle sue foto che qui pubblichiamo, l’amico Feliciano Paravati che ringraziamo.
Già la Titani Editore, con un mio articolo pubblicato sulla rivista “i Catanzaresi” nel numero 11 dicembre 2020-gennaio 2021, ha ricordato in modo esaustivo questa strage nella quale persero la vita anche dei calabresi, tra questi Antonio Scaramuzzino, nonno paterno del sottoscritto.
Brevemente, adesso, riportiamo i dolorosi fatti di quel giorno.
A seguito della disfatta italiana in Africa Orientale Italiana, dal 1941 le truppe britanniche occupavano militarmente, da quasi sette anni, l’ex Somalia italiana. Una Commissione ONU, nei primi giorni del gennaio 1948, fece il suo arrivo nella città di Mogadiscio al fine di verificare l’idoneità dell’ex colonia italiana al passaggio ad una eventuale Amministrazione fiduciaria italiana per condurla all’indipendenza in pochi anni.
Manifestazioni di cittadini somali accolsero i delegati ONU, entusiasti, i somali, di un eventuale ritorno, sia pur temporaneo, di un governo italiano. Questa presa di posizione dei somali provocò sia sorpresa che, come vedremo, una violenta reazione da parte della British Military Administration e della Lega dei Giovani Somali.
La domenica dell’11 gennaio 1948 erano previste due manifestazioni, una degli italiani, l’altra
della Lega dei Giovani Somali. All’improvviso, però, in quella stessa giornata, il vice comandante della Gendarmeria Somala, R.E. Thorne, ritirò l’autorizzazione, precedentemente concessa, al corteo italiano.
Rimase quello somalo che, dirigendosi verso la periferia della città verso il centro di Mogadiscio, degenerò in azioni violente, sicuramente preordinate. Furono, quindi, feriti, uccisi, anche nelle loro case, uomini, donne anche bambini, sia italiani che somali. Tutto in modo barbaro e vigliacco.
Da sottolineare che dei cittadini somali persero la vita nel difendere quella degli italiani.
In tutto questo la Gendarmeria e i militari britannici, che dovevano mantenere l’ordine pubblico, non intervennero per sedare tale violenza.
Solo dopo le ore 23 di quella domenica, il furore cieco e pavido, assetato di sangue innocente, placò la sua ira immotivata. Lasciando morti e feriti che ancora oggi, nel 75° anniversario della strage, vogliamo ricordare.
E se la giustizia degli uomini, non ha fatto il suo corso, quella storica e quella veramente umana sì. E anche per questo che ricordiamo, insieme a tutti gli organizzatori e partecipanti alla Celebrazione Eucaristica tenutasi a Roma, le vittime innocenti di questa barbarie. I cui nomi sono scritti per sempre nei nostri cuori.
Romano Scaramuzzino
Le foto del servizio sono state realizzate da Feliciano Paravati
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