Saturday, April 20, 2024
Quotidiano Nazionale Indipendente


Covid, con la terapia precoce a base di antiinfiammatori

Riduzioni ricoveri ospedalieri del 90%
studio dell’Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri
e dell’Asst Papa Giovanni XXIII di Bergamo


di Romano Scaramuzzino per il Quotidiano l’Italiano

BERGAMO – È soprattutto bergamasca la ricerca pubblicata di recente sulla rivista “Lancet Infectious Diseases” la quale afferma che la terapia precoce a base di antiinfiammatori (in particolar modo quelli non steroidei ovvero i cosiddetti Fans) è capace di ridurre del ben 90% i ricoveri in ospedale per coloro che sono stati colpiti in modo lieve o moderato dal Sars-CoV-2.

Lo studio che ha portato a questa conclusione scientifica è stato condotto dall’Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri e dall’Asst Papa Giovanni XXIII di Bergamo.

La ricerca, condotta dai medici e ricercatori Giuseppe Remuzzi, Fredy Suter, Norberto Perico e Monica Cortinovis, è stata effettuata tra il 2020 e il 2021 (inclusi due lavori dello stesso Istituto Mario Negri), su un totale di cinquemila pazienti, tra gruppi di studio e di controllo.

I risultati attestano l’efficacia dei Fans nel trattamento delle forme lievi e moderate di Covid, quando questi farmaci sono assunti precocemente dal paziente. Il che porterebbe a minori accessi al pronto soccorso e ospedalizzazioni, con chiari benefici non solo sulla salute dei nostri connazionali ma anche con una minore pressione sul sistema sanitario sia a livello medico che economico.

Adesso, che lo studio ha confermato quello che già da tempo si ipotizzava con la cosiddetta terapia precoce per i casi di una certa entità di Covid-19, non ci resta che sperare che al più presto questo protocollo di cura sia messo a disposizione in particolar modo ai medici di base, i quali potranno essere pronti a rispondere all’esigenze dei pazienti affetti da questa malattia.

Con conseguente minor carico anche sugli stessi medici di famiglia che potranno, finalmente, con le terapie già stabilite per il Covid, occuparsi anche di curare le altre malattie che purtroppo affliggono tanti italiani.

Romano Scaramuzzino

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