Wednesday, May 15, 2024
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Muore nella notte Giovanni Paolo Bernini autore di “Colpo al Sistema”, l’indagine che ha svelato le trame tra PD, una toga rossa e la ‘ndrangheta calabrese

Giovanni Paolo Bernini è stato un personaggio che ha lottato con tutte le sue forze contro un sistema giudiziario che aveva tentato di stritolarlo con accuse false e pretestuose. Dopo aver assorbito il colpo Giovanni era passato al contrattacco, era stato assolto e poi aveva sfidato il “sistema” con i suoi colpi letterari… Dire che si è amarareggiati, dispiaciuti, addolorati, basiti è poca cosa… La notizia a ciel sereno ci ha lascati praticamente senza respiro… Perdiamo un uomo di valore, un politico onesto, un combattente per la Libertà… Mai avremmo potuto immaginare che la sua condizione di salute potesse generare un epilogo simile

By L'Italiano , in Cronaca Italiana Editoriali In Evidenza Letteratura Politica Italiana Rubriche , at 14 Aprile 2024 Tag: , , , , ,

di Riccardo Colao – Direttore de il Quotidiano l’Italiano

ROMA – Il PD, più volte finito in terapia intensiva, può contare, da poco tempo, sulla medicina del nuovo segretario politico. Però il PD (e in particolar modo quello emiliano, capitanato da Bonaccini perdente nel braccio di ferro con la “neo indossatrice” Elly Schlein) non può più sfuggire alla valanga di prove documentali raccolte e pubblicate in un volume esplosivo intitolato: COLPO AL SISTEMA – ‘ndrangheta, pd e il pm prestato alla politica”, a firma di Giovanni Paolo Bernini (ex consigliere comunale e Presidente del Consiglio a Parma) edito da Titani Editori, con prefazione del giornalista e direttore del quotidiano Libero, Vittorio Feltri.

Come ebbe a dichiarare Indro Montanelli nel corso di un’intervista rilasciata allo scrittore Alain Elkann «… Il peggior lascito, involontario, di “manipulite” perché i procedimenti furono talmente pubblicizzati, reclamizzati, portati sul grande palcoscenico pubblico che stimolarono in tutti i magistrati italiani una gran voglia di protagonismo e di concorrenza nella pubblicità… Intendiamoci bene la Giustizia italiana ha anche le persone serie e di queste persone serie però si è persa traccia perché le persone per bene non fanno…non fanno notizia… non fanno baccano… non appaiono sulle prime pagine dei giornali… non lasciano dichiarazioni incendiarie. Tutto questo è avvenuto a causa dei mezzi di comunicazione che hanno seminato in una professione che dovrebbe attenersi alla riservatezza assoluta, questo virus del protagonismo che ormai travolge tutto è diventata una categoria di pagliacci che pur di apparire sulle prime pagine dei giornali inventano pure i processi».

Nella notte tra il 13 e il 14 aprile è deceduto l’autore di questo libro rivelazione che è stato per quasi due anni il “cavallo di battaglia” – a livello politico e sociale – di Giovanni Paolo Bernini.

Il tema esplosivo del libro (“Colpo al Sistema” non è un romanzo bensì l’indagine che descrive – con compiutezza di dati e parecchie sensazionali ed esclusive oltre che inedite informazioni – snocciolando e distillando al lettore, purissima e sconvolgente nettare di verità; il “book” si spinge a descrivere fatti che non sono episodi inventati; parla di personaggi viventi che non sorgono frutto di abilità letteraria…. Quel che è accaduto – nell’arco di tempo in cui tutto avviene – è realtà allo stato “brado”.

Giovanni Paolo Bernini, “forzista indagato e rinviato a giudizio, dopo aver intascato due assoluzioni (fortunatamente esistono i giudici inquirenti e quelli “giudicanti” che sovente non esibiscono gli anelli al naso e leggono le carte sino al punto da demolire i castelli accusatori basati sul nulla) per non aver commesso il fatto, da cittadino, ingiustamente infangato dalle “ipotesi” accusatorie inventate, infarcite e sostenute da teoremi basati sulle “chiacchiere e pinzillacchere” ha reagito. aveva reagito come poteva: con la carta, la penna e l’inchiostro del calamaio. Armi permesse dalle Legge e dalla Costituzione. (art.21).

Aveva indossato i panni di “indagatore” verso colui che gli era corso appresso, per evitare di percorrere la pista che l’avrebbe condotto ai veri intrallazzatori… e che l’avrebbe magari esposto a perdere l’amicizia del partito a cui “lor signori” erano iscritti… E che cosa scopre Bernini? Che il magistrato che voleva incastrarlo si era rivolto all’allora collega Palamara perché gli venisse assegnata la sede prescelta; Bernini, “elementare Watson”, rivela che l’inquirente si era fatto raccomandare da qualcuno parecchio vicino al PD … Quattro sostituti procuratori (giovani promettenti dottoresse degne della toga indossata) segnalando i comportamenti sospetti al CSM ottengono che il giudice, mescolante le indagini alle personali aspirazioni, finisca a subire il trasferimento immediato (e gli è andata di lusso) ad altra sede con l’obbrobriosa motivazione della manifesta “incompatibilità ambientale”… Nel frattempo i veri colpevoli della “connection” tra politica emiliana e malavita organizzata son riusciti a farla franca, mentre s’è persa l’occasione di ripulire l’Emilia dall’opprimente e ramificata presenza della ‘ndrangheta calabrese,

L’autore Giovanni Paolo Bernini, oltre che protagonista, suo malgrado, di un’inchiesta che non avrebbe dovuto occuparsi di lui, è stato riconosciuto innocente da ogni accusa formulata con l’evidente scopo di azzopparlo politicamente. La sua vita a partire dai terribili momenti in cui apprende, dagli schermi della tv, mentre a Roma cena in trattoria, di scoprirsi “latitante” è mutata. Tuttavia è proprio da quegli istanti che ha riesumato il coraggio, la voglia, la forza di combattere, per affermare come non tutti i cittadini italiani siano disposti ad accettare supinamente gli errori di chi dovrebbe amministrare la Giustizia, tenendo da parte i personali preconcetti ideologici.

Forse altri avrebbero pensato a ricostruire la carriera politica interrotta, si sarebbero dedicati a rabberciare la professione spezzata, lui, invece, ha ritenuto di profondere tempo e risorse per scendere in campo, e combattere, in prima persona, solo contro tutti, a difesa dell’onore e della verità, il malcostume, made in Italy, che risponde alla mancata “responsabilità civile del magistrato che sbaglia”, o peggio a quella tipologia di “giudice furbetto” che sbaglia consapevole di sbagliare per fini politici a difesa del partito a cui chiede favori … Lo aveva fatto per sé e per quelli che continuano a volergli bene e a sostenerlo, ma se ci si pensa bene, lo ha fatto anche per tutti gli italiani onesti che continuano a credere nella Magistratura repubblicana quale baluardo ai soprusi e alle ingiustizie.

Giovanni Paolo Bernini è stato un personaggio che ha lottato con tutte le sue forze contro un sistema giudiziario che aveva tentato di stritolarlo con accuse false e pretestuose. Dopo aver assorbito il colpo Giovanni era passato al contrattacco, era stato assolto e poi aveva sfidato il “sistema” con i suoi colpi letterari… Dire che si è amareggiati, dispiaciuti, addolorati, basiti è poca cosa… La notizia a ciel sereno ci ha lascati praticamente senza respiro… Perdiamo un uomo di valore, un politico onesto, un combattente per la Libertà… Mai avremmo potuto immaginare che la sua condizione di salute potesse generare un epilogo simile… Oggi, almeno per me che gli volevo bene e che l’ho supportato nella sua battaglia editoriale, è veramente una triste…tristissima domenica! Aveva escluso di candidarsi alle Europee e dopo essere stato presidente del consiglio del Comune di Parma e anche assessore, avrebbe inteso candidarsi come sindaco del paese di Berceto dove anche il padre era stato primo cittadino. Solo pochi giorni fa si stava pensando ad una seconda edizione di “Colpo al Sistema”… questa volta il “colpo” fatale lo ha stroncato mentre dormiva nella sua casa, assieme ai suoi familiari… ma è un “colpo” che arriva al cuore di tutti quanti lo hanno conosciuto ed apprezzato. Giungano ai familiari i sensi del nostro più profondo cordoglio!

Riccardo Colao

Nell’immagine la copertina del libro: COLPO AL SISTEMA

https://store9093240.ecwid.com/COLPO-AL-SISTEMA-ndrangheta-pd-e-il-pm-prestato-alla-politica-Giovanni-Paolo-Bernini-Titani-Editori-p551373487

I
Un post apparso sui social che ritrae i protagonisti

Forza Italia, Tassinari: “Dolore per scomparsa Giovanni Paolo Bernini. Suo impegno non sarà mai dimenticato”

“E’ con grande dolore che abbiamo appreso della scomparsa improvvisa di Giovanni Paolo Bernini, esponente storico di Fi e amico. Il suo impegno per Forza Italia, per il nostro territorio non sarà mai dimenticato, è stato un esempio alto di abnegazione e di forza. Alla sua famiglia il nostro abbraccio più sentito. Grazie Giovanni!”.
Così in una nota Rosaria Tassinari, deputata di Forza Italia e e presidente del Coordinamento regionale di Forza Italia dell’Emilia Romagna

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“Sono molto addolorato per la notizia improvvisa della prematura scomparsa di Giovanni Paolo Bernini, nostro dirigente di Parma, già assessore nel Comune emiliano ed impegnato, in particolare, nelle battaglie per la riforma della giustizia condotte da Forza Italia. Bernini è stato vittima della malagiustizia e delle azioni persecutorie e infondate di noti magistrati della sinistra. Ha scritto libri per raccontare la verità ed era impegnato, anche in questi mesi, per ottenere risposte dalle autorità di governo in merito alle vicende che hanno ingiustamente condizionato la sua vita. Temo che queste vicende non siano estranee alla sua morte prematura. Nello stringermi ai familiari, agli amici e nel ricordare le tante occasioni di incontro e di comune battaglia per Forza Italia e per una giustizia trasparente, devo immaginare che chi ingiustamente l’ha perseguitato si renda conto delle gravi responsabilità che si hanno rispetto alla vita delle persone. Perché è forte in me la convinzione che troppo abbia sofferto le persecuzioni subite”. Lo dichiara il presidente dei senatori di Forza Italia Maurizio Gasparri.

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Di seguito il cordoglio del Sindaco Michele Guerra per la scomparsa di Giovanni Bernini: “La notizia della scomparsa così improvvisa di Giovanni Bernini ha particolarmente colpito. L’avevo visto solo due giorni fa in occasione della visita del Ministro Tajani. Esprimo la mia vicinanza e le condoglianze più sincere alla sua famiglia.”

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Sono colpito e dispiaciuto per la notizia che ci è giunta questa mattina della scomparsa di Giovanni Paolo Bernini che avevo incontrato non più tardi di due giorni fa durante la visita del Ministro Tajani a Parma.

Conoscevo da tanti anni Giovanni Paolo fin dai tempi del liceo e non posso non sottolineare il suo grande e costante impegno e la sua grande passione in tutti i ruoli che ha ricoperto da Presidente del Consiglio
Comunale e da Assessore.

Ricordo il lavoro fatto da Assessore della mia Giunta con le deleghe al personale, disabili e infanzia. In particolare, si è speso per valorizzare l’agenzia disabili con tante iniziative a partire dal libro bianco per la disabilità che avevamo presentato a Roma assieme con tutte le associazioni nazionali dei disabili alla presenza del Ministro del Welfare Onorevole Sacconi.

Ricordo anche il suo impegno nella riorganizzazione del personale del Comune e nel volerli coinvolgere sempre sui progetti della Giunta come anche nella costituzione della partecipata “Parma Zerosei” per i servizi per l’infanzia.

Alla famiglia il mio cordoglio più sentito.

Pietro Vignali

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Parma, Cavandoli (Lega): “Grande tristezza per scomparsa Giovanni Paolo Bernini”

“Apprendiamo con profonda tristezza della improvvisa scomparsa di Giovanni Paolo Bernini, già presidente del consiglio comunale ed assessore di Forza Italia a Parma. Una notizia che ha sconvolto il mondo politico di Parma che lo aveva incontrato solo pochi giorni fa ad una lectio magistralis al Teatro Farnese. Un uomo appassionato di politica e attento alla città e al territorio parmense. Esprimo le mie più sentite condoglianze alla moglie, alla mamma e ai figli. Una preghiera per lui”.

Lo dichiara la deputata della Lega Laura Cavandoli, eletta a Parma.

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Giustizia, Potenti (Lega): Con Giovanni Paolo Bernini se ne va combattente per la verità

“Ho appreso da poco la straziante notizia della prematura scomparsa dell’ amico Giovanni Paolo Bernini. Da anni, assieme, nel gruppo degli amici dell’Osservatorio Giustizia. Assieme nella grande battaglia dei referendum sulla Giustizia promossi da Lega e Radicali. Ho combattuto a fianco di Giovanni Paolo per difendere la verità e la giustizia a seguito dei gravi fatti che lo videro ingiustamente accusato da magistrati di Sinistra di fatti mai compiuti. Perdo un caro amico. Riposa in pace, Giovanni Paolo”. Lo dichiara in una nota Manfredi Potenti, senatore toscano della Lega e membro della Commissione Giustizia del Senato.

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“Apprendo con dolore della prematura scomparsa di Giovanni Paolo Bernini, dirigente di Forza Italia a Parma. Nel corso della sua esperienza politica non si è mai risparmiato né sottratto, pagando prezzi personali altissimi per combattere le battaglie in difesa dei principi e dei valori in cui ha sempre profondamente creduto. Ed ora era pronto a scendere in campo, ancora una volta, con la volontà di sempre. Sono vicina ai suoi familiari, alle persone che gli hanno voluto bene e a tutta la grande famiglia di Forza Italia alla quale mi stringo in un affettuoso abbraccio”. Lo dichiara in una nota il Ministro dell’Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini.

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Caro Giovanni Paolo Bernini,

Oggi, con grande dolore e un senso di vuoto incolmabile, mi trovo a scrivere queste parole nel momento in cui apprendo della tua scomparsa, avvenuta forse nel silenzio del sonno, lasciandoci tutti un po’ più soli. La tua partenza ci costringe a riflettere non solo sulla tua vita e il tuo impegno in Forza Italia, ma anche e soprattutto sulle battaglie che hai combattuto con fierezza e determinazione, sia in ambito politico che personale.

In qualità di medico coordinatore della sanità nella provincia di Parma e, soprattutto, come membro e sostenitore di Forza Italia, sento il bisogno di rivolgere queste parole non soltanto a te, ma a tutti coloro che sono pronti ad ascoltare.

La tua storia personale e politica, caro Giovanni Paolo, è stata segnata da vicende giudiziarie che hai sempre affrontato con il coraggio dei tuoi convincimenti, cercando di ottenere quella rivalsa in politica che meritavi. Hai persino scritto un libro per raccontare la tua versione dei fatti, sottolineando come ti sei sentito perseguitato da una parte della magistratura.

Oggi, attraverso questa lettera aperta, vorrei rivolgere un appello a tutti, in tuo onore: il rancore, l’incomprensione e le divisioni profonde possono solo portare al dolore e, in ultima analisi, distruggere.

La tua scomparsa ci ricorda quanto sia prezioso e fragile il tempo che abbiamo a disposizione e come dovremmo usarlo per costruire ponti, non muri.

Giovanni Paolo, la tua memoria e il tuo insegnamento dovrebbero servire a noi tutti come monito: è solo attraverso il dialogo, il rispetto reciproco e la volontà di comprendere le ragioni dell’altro che potremo superare le divisioni che troppo spesso sembrano insormontabili. Lasciare da parte il rancore non è un segno di debolezza, ma di forza e di grande maturità umana e politica.

In questo momento di dolore, vorrei che le tue battaglie e la tua ricerca instancabile di giustizia e verità non venissero dimenticate, ma che diventassero un faro per tutti noi, un’esortazione a combattere sempre per ciò in cui crediamo, con onestà e integrità.

La tua scomparsa, Giovanni Paolo, non rappresenta solo la perdita di un politico o di un uomo ingiustamente perseguitato, ma di un essere umano che, con tutte le sue forze, ha cercato di rendere questo mondo un posto migliore. Possa il tuo spirito ispirarci a lavorare per una società più giusta, coesa e libera dall’odio che troppo spesso ci divide.

Con profondo rispetto e sincera ammirazione,

Massimo Petrelli
Medico Coordinatore Sanità Provincia di Parma
Membro di Forza Italia

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