Tuesday, May 14, 2024
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La Cassazione “libera” Giancarlo Pittelli e la Difesa batte l’Accusa 3 a 0! Palla al centro…

La battaglia che dovranno sostenere (Pittelli e il suo valente collegio difensivo) ora si giocherà sul campo ad armi quasi pari con l’accusa. E si riparte nella consapevolezza oggettiva che altri Giudici e altri tribunali hanno già sentenziato che: non solo latitano gli “indizi” ma non esiste uno “straccio di prova” concreto a parte le chiacchiere e le pinzillacchere legate al “mi hanno detto”, “mi hanno riferito”… “ho saputo che”… Cioè “il nulla mischiato col niente” per usare un gergo caro agli informatori dei colleghi che hanno – sin qui – bevuto tutte le storielle che gli sono state propinate.


L’editoriale di Riccardo Colao

ROMA – Se quella che ha vissuto l’on. avv. Giancarlo Pittelli non fosse stata la tragedia di una commedia umana mal gestita dalla Procura Catanzarese, oggi si potrebbe addirittura ironizzare parlando nel linguaggio calcistico, di vittoria ribaltata, di rigori calciati a vuoto, di “punizioni” fischiate a vanvera…

SI chiude con risultato di 3 a 0 a favore del collegio difensivo la “partita” tra Pittelli e Gratteri. La Corte di Cassazione ha – come era prevedibile – respinto il ricorso presentato dalla procura della Repubblica di Catanzaro contro la revoca degli arresti domiciliari all’avvocato ed ex parlamentare di Forza Italia.

Dunque l’ex senatore di Forza Italia torna ad essere un uomo libero. Dopo tre anni di carcerazione preventiva e arresti domiciliari incorporati, il professionista può – secondo quanto emerso – ritenere di essere stato ampiamente vessato nei diritti costituzionali spettanti a tutti i cittadini innocenti, perseguito senza che ve ne fossero le ragioni per un simile accanimento giudiziario.

Gli avvocati Salvatore Staiano, Gian Domenico Caiazza e Guido Contestabile, avevano fatto ricorso sostenendo che non esistessero o mancassero indizi per il trattamento riservato e contro la decisione del Tribunale della Libertà, la Procura aveva fatto appello.

La Corte Suprema (quella che lavora nel “Palazzaccio” sul Lungotevere) ha dichiarato inammissibile il ricorso.

Giancarlo Pittelli è imputato con l’accusa di aver partecipato nel concorso esterno in associazione mafiosa; la sua posizione compare nel processo “Rinascita Scott” quello che si tiene contro le cosche di ‘ndrangheta del Vibonese; quello che si sta svolgendo tra il totale disinteresse dei “media” nella faraonica aula bunker costruita appositamente a Lamezia Terme a spese dell’erario.

Giancarlo Pittelli, ex coordinatore regionale di Forza Italia in Calabria, ex Senatore della Repubblica, grazie alla sentenza emanata dal Tribunale di Reggio, del venerdì 17 marzo 2023, era già tornato nella condizione di uomo libero e di buoni costumi col divieto a professare il lavoro di “avvocato” per ulteriori dodici mesi… dopo la pronuncia della Cassazione avrebbe anche il diritto di difendersi da solo.

Ricordiamo che – nel frattempo – non è stato mai interrogato dal diretto accusatore e che è stato fatto di tutto per screditarlo ricorrendo persino alle delazioni e alle confidenze di pentiti ad orologeria.

Ribadiamo. Se non si trattasse di una commedia umana in cui la parte debole ora appare proprio la Procura che ha gettato nel tritacarne dello sputtanamento mediatico un cittadino presunto innocente ci sarebbe veramente da utilizzare il divertente, ironico, satirico, metaforico linguaggio giornalistico sportivo. E al quale ricorriamo perché ormai gli spettatori intorno al rettangolo di gioco hanno una vista da tribuna centrale più che da curva degli Ultras..

Come abbiamo sempre sostenuto – nell’esame della vicenda, che ricorda, e forse riassume, tutte le vicende dove le ipotesi accusatorie non sono rette da prove concrete o da indizi probanti, ma da meri convincimenti del pm di turno che dovrebbe indagare e men che meno ipotizzare – se c’é qualcosa che ha, sin qui, pascolato, quelle sono le bufale! Rivelazioni lasciate trapelare ad arte, in barba al segreto istruttorio iper violato, che transitano grazie alle veline, da ambienti riservati a quelli della stampa connivente. Il risultato: quello di ripetere il miracolo delle “vacche” di fanfaniana memoria… presenti ovunque e sempre uguali, in tutti i recinti dell’informazione lecchina.

La battaglia che dovranno sostenere (Pittelli e il suo valente collegio difensivo) ora si giocherà sul campo ad armi quasi pari con l’accusa. E si riparte nella consapevolezza oggettiva che altri Giudici e altri tribunali hanno già sentenziato che: non solo latitano gli “indizi” ma non esiste uno “straccio di prova” concreto a parte le chiacchiere e le pinzillacchere legate al “mi hanno detto”, “mi hanno riferito”… “ho saputo che”… Cioè “il nulla mischiato col niente” per usare un gergo caro agli informatori dei colleghi che hanno – sin qui – bevuto tutte le storielle che gli sono state propinate.

La campagna mediatica che ha mirato a creare ll “mostro“, ancor prima che vi sia stata una sola sentenza si avvia mestamente (per la Procura e i sostenitori) verso la conclusione di uno strepitoso flop… Giancarlo Pittelli, – checché ne dica e ne pensi chi l’accusa – è manifestamente innocente, vittima di una incredibile vicenda giudiziaria che purtroppo non è la sola a viversi in Italia. Ricordiamo quella dell’ex Presidente e Assessore al Comune di Parma dott. Giovanni Paolo Bernini indagato addirittura da un piemme che perseguiva gli uomini politici di Forza Italia ignorando quelli del PD. L’Inchiesta Aemilia dovrà essere ripresa, secondo le ultime indiscrezioni provenienti dal ministero della Giustizia e allora sì che forse i legami tra ‘ndragheta calabrese trasferita al Nord e politici corrotti verranno alla luce del sole.

E se Gratteri lo volesse potrebbe ricavare tante buone informazioni “doc” per indagare ancora più in alto utilizzando prove evidenti che, allora sì potranno, consentire anche a lui – dopo aver calciato a vuoto tanti calci di rigore – di andare finalmente in gol!

Riccardo Colao

A sinistra il Procuratore della Repubblica Nicola Gratteri – A destra l’avv. Giancarlo Pittelli – Due facce della storia di cui si parla da tre anni
La prima pagina del Quotidiano l’Italiano del 18 marzo 2023
testatina

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