Friday, April 26, 2024
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LA FELICITÀ È UNA PICCOLA COSA (A Roma con Trilussa) di e con Maurizio Canforini

Ripercorrere la sua vita e ascoltare i suoi versi significa fare un viaggio indimenticabile nella Belle Époque romana, dai palcoscenici dei café chantant ai tavoli delle osterie, in compagnia di una moltitudine di personaggi, noti e meno noti, che hanno reso unica questa città millenaria.


di Gianfranco Simmaco per il Quotidiano l’Italiano

ROMA – Carlo Alberto Salustri, in arte Trilussa, non è stato solo il più grande poeta romanesco di fine Ottocento inizi Novecento, ma anche lo chansonnier della “Terza Roma”, nata subito dopo la breccia di Porta Pia.

Ripercorrere la sua vita e ascoltare i suoi versi significa fare un viaggio indimenticabile nella Belle Époque romana, dai palcoscenici dei café chantant ai tavoli delle osterie, in compagnia di una moltitudine di personaggi, noti e meno noti, che hanno reso unica questa città millenaria.

L’attore Maurizio Canforini

Carlo Alberto Camillo Salustri nasce a Roma il 26 ottobre 1871 da Vincenzo, cameriere originario di Albano Laziale, e Carlotta Poldi, sarta bolognese. Secondogenito dei Salustri, venne battezzato il 31 ottobre nella chiesa di San Giacomo in Augusta, con l’aggiunta di un quarto nome, Mariano.

 Un anno dopo, nel 1872, la sorella Elisabetta morì all’età di tre anni a causa di una difterite. L’infanzia travagliata del giovane Carlo venne colpita nuovamente due anni dopo, il 1º aprile 1874, a causa della morte del padre Vincenzo. Carlotta Poldi, dopo la morte del marito, decise di trasferirsi con il piccolo Carlo in via Ripetta, dove rimase per soli undici mesi, per poi trasferirsi nuovamente, nel palazzo in piazza di Pietra del marchese Ermenegildo Del Cinque, padrino di Carlo. Probabilmente è alla figura del marchese Del Cinque che Trilussa dovrà la conoscenza di Filippo Chiappini, poeta romanesco seguace del Belli;  infatti Chiappini, nel sonetto Ar marchese Riminigirdo Der Cinque, indirizzato al padrino di Carlo Alberto, sembra riferirsi a Carlotta Poldi e a suo figlio quando, nella terzina conclusiva, scrive:

(ROMANESCO)«S’aricordi de me: non facci sciupo
de la salute sua, ch’adesso è bbona,
un zaluto a Ccarlotta e un bacio ar pupo.»
(IT)«Si ricordi di me: non rovini
la sua salute, adesso che è buona,
un saluto a Carlotta e un bacio al bambino.»
(Filippo Chiappini, Ar marchese Riminigirdo Der Cinque

Nel 1877 Carlotta iscrisse suo figlio alle scuole municipali San Nicola, dove Carlo frequentò la prima e la seconda elementare. In seguito, nell’ottobre 1880, sostenne l’esame per essere ammesso al Collegio Poli dei Fratelli delle scuole cristiane, ma avendo sbagliato una semplice sottrazione, fu costretto a ripetere il secondo anno. A causa della sua negligenza e dello scarso impegno dovette ripetere anche la terza classe per poi, nel 1886, abbandonare definitivamente gli studi formali, nonostante le pressioni della madre, dello zio Marco Salustri e del professor Chiappini, che insistettero affinché Carlo continuasse a studiare.

A corredo di un articolo del Corriere della Sera del 7 Novembre 2020, nelle pagine sportive, appare la foto di Trilussa vicino ad un’altra foto di un giovane atleta immortalato con la maglia della S.S. Lazio. Le due persone sono pressoché identiche: la foto infatti fu scattata dentro la Casina dell’Uccelliera di Villa Borghese tra il 1906 e il 1913, luogo della vecchia sede ufficiale della Polisportiva S.S. Lazio. Trilussa, infatti, conosceva tutti i dirigenti della Lazio ed era amico con Giggi Zanazzo e Nino Ilari, noti poeti e commediografi che frequentavano assiduamente la società biancoceleste. Sandro Ciotti, noto calciatore delle giovanili della Lazio, tifoso della medesima e futuro radiocronista sportivo nato a Roma, aveva avuto come padrino di battesimo proprio Trilussa. 

Sulla scia del successo iniziò a frequentare i “salotti” nel ruolo di poeta-commentatore del fatto del giorno. Durante il Ventennio evitò di prendere la tessera del Partito fascista, ma preferì definirsi un non fascista piuttosto che un antifascista. Pur facendo satira politica, i suoi rapporti con il regime furono sempre sereni e improntati a reciproco rispetto. Nel 1922 la Arnoldo Mondadori Editore iniziò la pubblicazione di tutte le raccolte. Sempre nel 1922 lo scrittore entra in Arcadia con lo pseudonimo di Tibrindo Plateo, che fu anche quello del Belli.

Fu padrino di battesimo del giornalista e radiocronista sportivo Sandro Ciotti. Il Presidente della Repubblica Luigi Einaudi nominò Trilussa senatore a vita il 1º dicembre 1950, venti giorni prima che morisse (si legge in uno dei primi numeri di “Epoca” dedicato, nel 1950, alla notizia del suo decesso, che il poeta, già da tempo malato, e presago della fine imminente, con immutata ironia, avesse commentato: “M’hanno nominato senatore a morte”; resta il fatto che Trilussa, benché settantanovenne al momento del trapasso, si ostinava con civetteria d’altri tempi a dichiarare di averne 73).

Monumento a Trilussa, nell’omonima piazza di Roma, tra il quartiere Trastevere e Ponte Sisto.
La tomba del poeta al cimitero monumentale del Verano, a Roma

Le sue ultime parole, pronunciate quasi farfugliando alla fedelissima domestica Rosa Tomei, pare siano state: “Mò me ne vado”. La fantesca, invece, riferì al giornalista di “Epoca” che la intervistò: “Gli stavo preparando una sciarpa nuova, ora non gli servirà più”.[senza fonte] Morì il 21 dicembre; lo stesso giorno di Giuseppe Gioachino Belli, altro poeta romanesco, e di Giovanni Boccaccio. Era alto quasi due metri, come testimoniano le foto a corredo della notizia della sua morte, pubblicate dal settimanale mondadoriano “Epoca” nel 1950.

È sepolto nello storico Cimitero del Verano in Roma, dietro il muro del Pincetto sulla rampa carrozzabile, nella seconda curva. Sulla sua tomba in marmo è scolpito un libro, sul quale è incisa la poesia Felicità. La raccolta di Tutte le poesie uscì postuma, nel 1951, a cura di Pietro Pancrazi, e con disegni dell’autore.

SPAZIO ARTEATRIO

Via Nicola Maria Nicolai 14 – oo156 Roma

Date & Orari:
Domenica 19 febbraio – ore 17:00

Biglietto: Intero:13,00 + 2,00 per tessera associativa – Ridotto: € 10,00 + 2,00 per tessera associativa

testatina

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