Friday, April 26, 2024
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L’on. Mario Tassone ha proposto, con l’evidente intento di ricomporre l’area popolare laica e riformista, il Convegno a Roma, aperto anche alle esperienze e alle forze cristiano sociali che si richiamano alla Costituzione Repubblicana

A fronte della battaglia culturale che mira al recupero del riferimento valoriale come il popolarismo e della dottrina sociale della Chiesa, ’pensiero forte’ legato ai principi della Costituzione, allo Stato di diritto e ai diritti fondamentali dell’uomo”, il progetto che l’on. Mario Tassone ha inteso proporre con l’evidente intento di ricomporre l’area popolare laica e riformista è stato aperto anche alle esperienze e alle forze cristiano sociali che si richiamano alla Costituzione.


di Riccardo ColaoDirettore del Quotidiano l’Italiano

ROMA – Un nuovo soggetto politico, al centro dello spazio costituzionale e parlamentare nazionale può vedere la luce. E’ emerso nell’ambito dell’Assemblea promossa dal nCDU grazie anche alla partecipazione dei componenti aderenti alla Federazione Popolare dei Democratici Cristiani, presieduta dall’on. Giuseppe Gargani, organismo che si batte perché ciò possa realizzarsi nella continuità e nell’ispirazione col passato della tradizione.

La luce della speranza si è accesa nell’Assemblea tenutasi a Roma sabato mattina del 17 dicembre c.a. presso la saletta del Teatro parrocchiale San Lorenzo in via Lucina 16/a, che si è affollata oltre ogni previsione protraendosi anche al di là dei tempi previsti, offrendo opportunità a quanti hanno voluto partecipare di esprimere i propri convincimenti, opinioni e proposte. 

L’incontro, tra i “Popolari” rimasti fedeli alle idee di Sturzo, De Gasperi, Moro , è stato coordinato dal segretario nCDU on, Mario Tassone sostenitore convinto della possibile rinascita di un “centro” a trazione democristiana.

All’appello diramato dall’on. Mario Tassone hanno risposto molti personaggi intenzionati alla riproposizione del centro politico di gravità permanente improntato ai valori liberali, cristiani e democratici.

I convenuti, tra i quali – per i loro interventi costruttivi, segnaliamo – l’on. Giuseppe Gargani, l’on. Publio Fiori, l’on. sen. Domenico Scillipoti, il dott. Raimondo Pasquino, l’on. Pino Nisticò, il dott. Renato Grassi, il prof. Tucciarello, Mons. Tommaso Stenico, abbiamo assistito – per la prima volta dopo tanti anni rincorsi nei vari tentativi di riesumare progetti che parevano destinati a restare nel nulla – al concreto tentativo di superare la diaspora e le divisioni che han compromesso la presenza culturale e politica, atta a definire le fondamenta dell’alternativa sia alla nuova destra, che si è sviluppata nei tempi più recenti grazie al fallimento della sinistra – ormai in piena e totale crisi di identità, che a quel centro-sinistra che ha esaurito la forza propellente della componente democristiana.

A fronte della battaglia culturale che mira al recupero del riferimento valoriale come il popolarismo e della dottrina sociale della Chiesa, ’pensiero forte’ legato ai principi della Costituzione, allo Stato di diritto e ai diritti fondamentali dell’uomo”, il progetto che l’on. Mario Tassone ha inteso proporre con l’evidente intento di ricomporre l’area popolare laica e riformista è stato aperto anche alle esperienze e alle forze cristiano sociali che si richiamano alla Costituzione.

L’obiettivo – non apertamente dichiarato, ma sicuramente aleggiante nel corso dell’animato dibattito al quale hanno preso parte esponenti delle varie sigle federate – ha lasciato intendere quanto sia necessario il bisogno di restituire alla politica nazionale quella componente centrista che tanto bene ha prodotto all’Italia e agli italiani nel corso di una stagione a partire dal dopoguerra sino al momento della fine giudiziaria della cosiddetta prima Repubblica.

Scendere in campo alle prossime competizioni elettorali, alle regionali del Lazio (tanto per incominciare), ma anche a tutti gli altri duelli che dal 2023 in poi appariranno nel calendario politico è uno degli obiettivi del nascente organismo a cui non è stato dato un nome o un riferimento ufficiale che resta in gestazione e che non appare come un problema insormontabile visto come i partecipanti abbiano espresso che sono le idee e i programmi a contare più di un “battesimo” ad una sigla che potrebbe dire tutto e non dire nulla.

La giornata politica del convegno assembleare è stata scandita da due momenti: una prima parte celebrativa, dedicata al Partito Popolare Italiano, ai “cavalli di razza” della D.C., alla storia del movimento cristiano ed una seconda parte dedicata all’appello, alla proposta politica vera e propria.

L’on. Mario Tassone ha ripercorso a tratti alcuni momenti storici della Democrazia Cristiana (fondata nel 1943 e attiva per 52 anni, sino al 1994) e primo del Partito popolare italiano (fondato il 18 gennaio 1994, con esplicito riferimento all’omonima formazione Luigi Sturzo del 1919, quale erede diretto della Democrazia Cristiana e poi confluito nella Margherita nel 2000). Si è soffermato sui tanti errori commessi dalla sinistra democristiana che è andata a suicidarsi gettandosi nelle braccia della sinistra post comunista annullandosi e consegnandosi a ideali politici sempre contrastanti e avversati dai padri fondatori. Gli on. Publio Fiori e Giuseppe Gargani, rivendicando tra l’altro nella continuità dello Scudo crociato (già simbolo del Partito Popolare di Luigi Sturzo, della nuova Democrazia Cristiana) il simbolo indiscusso del partito si son detti disponibili anche a chiudere i propri gruppi per confluire in quello nascente e costitutivo. Dunque un successo determinante colto dall’on. Mario Tassone al quale si è dichiarato disponibile persino il sen. Scillipoti presidente del movimento politico Unione Cristiana. Era presente inoltre l’on. Nino Gemelli.

Grande e costruttiva la partecipazione di esponenti politici legati al nascente “centro” provenienti da più parte d’Italia. In particolare quelli delle Marche, della Puglia, della Calabria, dell’Emilia e Romagna con le proposte delle nuove leve giovanili che potrebbero rappresentare il futuro del partito.

Per completezza di informazione ricordiamo che sono intervenuti oltre all’on. Mario Tassone (già parlamentare, esponente politico di DC, PPI e UDC), l’on. Publio Fiori (già parlamentare e ministro), l’on. Pino Nisticò (ex Presidente della Regione Calabria), Mons. Tommaso Stenico, il sen. Domenico Scilipoti (presidente di Unione Cristiana), l’on. Giuseppe Gargani (avvocato, già parlamentare italiano ed europeo), anche: Lino Mancini (avvocato), Sandro Calabrese, Vincenzo Trimaco (ingegnere), Pasquale Ruga, Donato Moccia, Mattia Orioli (coordinatore provincia di Macerata dei Nuovi Cristiani Democratici Uniti), Angelo Sanza (vice Presidente del Centro Democratico), Enzo Marinacci (consigliere comunale di San Nicandro Garganico), Giovanni Mensorio (consigliere regionale della Regione Campania), Renato Grassi (segretario della Democrazia Cristiana), Donato Sozzi (studente), Maria Marino, Pasquale Tucciariello (coordinatore del Centro Studi Leone XIII), Michele Mauro, Vitaliano Gemelli (presidente dell’Unione Nazionale per la Lotta contro l’Analfabetismo), Raimondo Pasquino (rettore dell’Università degli Studi di Salerno).

L’on. Mario Tassone, si dalle premesse era stato esplicito. “passato il momento elettorale e governativo e alla luce dei risultati espressi, ritengo che sia importante vederci per fare una riflessione comune sull’assenza di un partito moderato e di centro, che catalizzi i tantissimi elettori astenuti, che non si sono riconosciuti nei partiti esistenti. L’inanità di partiti che sono stati protagonisti della sinistra e del centro destra, la declinazione di“terzo polo”, termine limitativo nella prospettiva di raggiungere più vasti orizzonti politici, suggeriscono una qualche iniziativa per aggregare o federare aree e movimenti, portatori dei valori del popolarismo cattolico e dei Cristiani Democratici con altre culture laiche e riformiste in una sintesi politicamente compatibile. Sarà un percorso lungo ma necessario per individuare degli obiettivi come le prossime elezioni europee, regionali e amministrative per testimoniare la nostra presenza“.

Non ha avuto alcun dubbio nel sostenere il progetto anche Mons.Tommaso Stenico, “padrone di casa” ed ospite per tutti i partecipanti, che ha trasmesso fiducia e speranza nel recupero dei valori a cui si è ispirato il Partito Popolare e successivamente quello dello Scudo Crociato.

E’ stata sicuramente una giornata proficua per quanti ritengono che in Italia possa, anzi debba esserci, la presenza determinante di uno spazio politico aperto ai valori insostituibili propugnati dal puro, genuino, unico centrismo popolare anche e soprattutto perché tale area non venga definitivamente occupata da gente come Calenda, Renzi e compagnia (circense) che, politicamente parlando, nulla hanno a che vedere con la vera tradizione a cui tentano di ispirarsi con il solo scopo di arraffare consensi dai delusi del centro-destra e dei post comunisti.

Per tali ragioni, per i semi che sono stati piantati e che si augura possano germogliare, l’nCDU – a nostro avviso – benissimo ha agito nel promuovere l’Assemblea aperta di sabato 17 dicembre. Al termine della quale tutti, noi compresi che abbiamo attentamente seguito le fasi, manifestamente abbiamo dimostrato daver partecipato con spirito costruttivo.

Riccardo Colao

Non avendo potuto presenziare per precedenti impegni assunti l’on. Gianfranco Rotondi, come pure l’on. Maurizio Eufemi, hanno inviato messaggi che pubblichiamo integralmente

   Gentili amici, carissimo Mario,
desidero anzitutto scusarmi della assenza alla vostra assemblea,di cui mi sento parte fin dal giorno della coraggiosa rifondazione del Cdu da parte del generoso e inarrestabile nostro amico e maestro Mario Tassone.
All’indomani delle elezioni politiche, e alla vigilia di un importante turno elettorale regionale, sento il bisogno di condividere con voi alcune considerazioni.
  Partirei dalla nostra identità democratico-cristiana: siamo in pochi ad averla rivendicata con fierezza, ed è legittimo oggi coltivare la speranza di una rigenerazione della nostra presenza nella società italiana. La vittoria di Giorgia Meloni è anche il successo di una scelta, quella di aver rivendicato la sua identità politica, di averla testimoniata con orgoglio. Non a caso a sinistra si parla della necessità di opporre alla destra una identità progressista schietta e non paludata da coperture centriste.
 Se destra e sinistra esprimono la propria identità,perché noi democratici cristiani dovremmo nasconderla, proprio ora che la società italiana pare riscoprirla ? Ciriaco De Mita e Gerardo Bianco  amavano ricordarci che il popolarismo è la sola cultura uscita vincente dal novecento italiano. 
 Converrete, però, che oggi manca un partito politico credibilmente rappresentativo della cultura popolare. E’ormai chiaro a tutti che il campo del popolarismo è il centrodestra : a un quarto di secolo dalla fondazione dell’Ulivo, il centro-sinistra ha smesso di cercare il popolarismo, contentandosi del cattolicesimo di sinistra,peraltro già presente nel PCI, e con testimonianze più toccanti del curriculum di mero potere dei democristiani del Pd. La sinistra italiana ha sostituito il marxismo con la mistica dei diritti civili, scavando un fossato per certi aspetti più largo col mondo cattolico.
  Non è un caso che Giorgia Meloni abbia raccolto la maggior parte dei voti cattolici e democristiani, come attestava già lo scorso anno un sondaggio commissionato dalla fondazione ‘De Gasperi’, non certo una istituzione vicina alla destra.
  Vogliamo dirla tutta? La stessa residua presenza dei democristiani in parlamento è stata una concessione di Giorgia Meloni: i nostri partiti non avrebbero conseguito alcun quorum,e la Meloni ha ritenuto di fare un investimento sacrificando alcuni seggi a nostro favore.
  Oggi saremmo chiamati a ricambiare questa apertura. Di più: saremmo chiamati a condividere con Giorgia Meloni una straordinaria stagione di cambiamento, e una nuova definizione della metà campo opposta alla sinistra.
  Avremmo bisogno , semplicemente, di un partito. Ma un partito,uno solo , non due, tre, trentatré. Invece ciascuno di noi difende una sigla, un piccolo trono, l’illusione di un vantaggio. Eppure gli amici di ‘Fratelli d’Italia’ ci hanno indicato un metodo che ha portato loro molta fortuna: difendere una identità, unirsi in una sigla che corrisponda a una fede, riconoscersi in una leadership  di sintesi.
 Perché non possiamo provarci anche noi? Accanto a ‘Fratelli d’Italia’ , Giorgia Meloni avrebbe bisogno di una nuova Democrazia Cristiana capace di assicurare il cammino del governo e della coalizione anche nei giorni di minore fortuna.
  Penso che sia venuto il momento di riunire i nostri sforzi in una sola formazione politica, autonoma ma federata a ‘Fratelli d’Italia’, nel segno della comune scelta di riconoscere in Giorgia Meloni il talento di questa occasione di cambiamento del Paese.
 E’la proposta politica che vi formulo: diretta, schietta, senza giri di parole - noi possiamo dirlo!- democristiani.

  Se avremo questo coraggio, carissimi amici, concluderemo il nostro lunghissimo tirocinio istituzionale con il più grande dei successi, quello di aver iniziato la ricostruzione della ‘casa del padre’.
                                      Gianfranco Rotondi

Caro Mario,
Come sai non ho potuto partecipare alla Assemblea odierna come avrei desiderato.
In relazione ai tuoi propositi di coinvolgere un nucleo di giovani alla guida del nuovo CDU desidero confermarti che condivido la tua scelta apprezzandone le finalità. Giovani motivati dall’obiettivo di difendere la nostra Storia potranno scendere nell’agone politico per affrontare le sfide nuove alle quali Noi potremmo dare un contributo di esperienza e di saggezza.
Mentre auguro a Te e ai partecipanti ogni successo per la assemblea odierna, rivolgo altresì i migliori saluti uniti a quelli di buon Natale

Maurizio Eufemi

(Politico, ex deputato già tesoriere della Associazione ex parlamentari della Repubblica)

Grazie all’intervento di Radio Radicale, che ha registrato integralmente l’evento “Questa politica ti piace? O vigliamo pensare altro? Parliamone…è tempo di agire”, a Roma sabato 17 dicembre 2022 dalle ore 10:00 siamo in grado di fornire la registrazione completa dell’avvenimento:

Cliccando sul sottostante link è possibile rivedere le fasi dell’Assemblea

https://www.radioradicale.it/scheda/685599/questa-politica-ti-piace-o-vigliamo-pensare-altro-parliamonee-tempo-di-agire

https://www.radioradicale.it/scheda/685599/

Il dott. Calabrese nel corso del suo intervento e l’on. Mario Tassone Segretario Nazionale nCDU
L’intervento al Convegno dell’on. Publio Fiori
Il momento dell’intervento dell’on. Gargani
L’on. Scillipoti, presidente Unione Cristiana, si è detto molto favorevole alla costituzione di un nuovo centro democratico
L’intervento di Mons.Tommaso Stenico applauditissimo da tutti i presenti

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